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186

Unit 8

18.Indica se l’affermazione e` vera o falsa. Correggi le affermazioni false.

1.Le lattine vengono usate come contenitori di bibite.

2.I serbatoi del gas sono identici ai serbatoi dell’acqua.

3.La cassaforte e` usata, principalmente, per custodirci valori.

4.La velocita` della luce e` il limite della velocita` fisica.

5.Una tonnellata e` meno di un chilogramma.

6.Un miglio e` piu` lungo di un chilometro.

7.Due metri sono equivalenti a tre piedi ( feet).

8.Due quarti sono equivalenti a un litro.

9.Cento grammi sono equivalenti a un ettogramma.

10.2,54 centimetri sono equivalenti a un pollice.

Text work

Text A

Da:

I FIGLI DI BABBO NATALE

di

Italo Calvino (1923–1985)

La governante aperse una porta a vetri. Entrarono in una sala dal soffitto alto alto, tanto che ci stava dentro un grande abete. Era un albero di Natale illuminato da bolle di vetro di tutti i colori, e ai suoi rami erano appesi regali e dolci di tutte le fogge. Al soffitto erano pesanti lampadari di cristallo, e i rami piu` alti dell’abete s’impigliavano nei pendagli scintillanti. Sopra un gran tavolo erano disposte cristallerie, argenterie, scatole di canditi e cassette di bottiglie. I giocattoli, sparsi su di un grande tappeto, erano tanti come in un negozio di giocattoli, soprattutto congegni elettronici e modelli di astronavi. Su quel tappeto, in un angolo sgombro, c’era un bambino, sdraiato bocconi, di circa nove anni, con un’aria imbronciata e annoiata. Sfogliava un libro illustrato, come se tutto quel che era l`ı intorno non lo riguardasse.

Gianfranco, su, Gianfranco – disse la governante , – hai visto che e` tornato Babbo Natale con un altro regalo?

Trecentododici, – sospiro` il bambino, senz’alzare gli occhi dal libro.

Metta l`ı.

`

– E il trecentododicesimo regalo che arriva – disse la governante. Gianfranco e` cos`ı bravo, tiene il conto, non ne perde uno, la sua gran passione e` contare.

In punta di piedi Marcovaldo e Michelino lasciarono la casa.

– Papa,` quel bambino e` un bambino povero? – chiese Michelino. Marcovaldo era intento a riordinare il carico nel furgoncino e non rispose

subito. Ma, dopo un momento s’affretto` a protestare: Povero? Che dici? Sai

`

chi e` suo padre? E il presidente dell’Unione Incremento Vendite Natalizie!

Text work

187

19.Traduci il testo in inglese.

20.Studio del vocabolario

Per ciascuna delle seguenti parole/espressioni ritrovabili nel brano trova un sinonimo, quasi-sinonimo o contrario adatto.

Modello

il carico

 

un mucchio

1.una porta a vetri

2.un soffitto alto

3.starci dentro

4.le bolle di vetro

5.le fogge

6.pendagli scintillanti

7.scatole di canditi

8.cassette di bottiglie

9.contare

21. Discussione

La classe dovra` discutere o dibattere il tema di questo testo.

Text B

LA TORRE di

Dino Buzzati (1906–1972)

Ben di rado ormai, io capito nella citta` dove non abbiamo piu` casa. Quando ci vado, sono ospite di una lontana cugina zitella, che abita, sola, in un antico malinconico palazzo dalle parti di Mura Pallamaio.

Questo palazzo ha un’ala interna che da` sul giardino, dove a memoria d’uomo nessuno ha mai abitato, neppure nelle lontane stagioni felici. Chissa` perche´ viene chiamata la Torre.

Ora e` leggenda familiare che in quelle stanze deserte si aggiri nottetempo un fantasma: una certa mitica contessa Diomira morta in epoca remota dopo una vita di peccati.

Bene, l’ultima volta, tre anni fa, forse ero anche un po’ bevuto, fatto e` che mi sentivo in forma e ho chiesto a Emilia di farmi dormire in una delle

camere stregate. Lei a ridere: Cosa ti salta in mente? Da ragazzo,

` dico io, non mi sarei certo fidato, ma con l’eta` certe paure scompaiono. E

un capriccio, se vuoi, ma accontentami, ti prego. Solo mi dispiace del disturbo.

Se e` per questo, lei risponde nessun disturbo. Ce ne sono quattro, nella Torre, di camere da letto e fin dai tempi dei miei bisnonni, sono sempre tenute in ordine coi letti fatti e tutto quanto; unico inconveniente sara` un po’ di polvere.

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Unit 8

 

Lei no e io s`ı, lei no e io s`ı, alla fine Emilia si decide: Fa’ come vuoi,

 

 

 

 

 

che Dio ti benedica. E lei stessa mi accompagna laggiu,` al lume di

 

 

 

candele, perche´ nella Torre non e` mai stata messa la luce.

 

 

 

Era una grande stanza con mobili impero e qualche antico ritratto che

 

 

 

non ricordo; sopra il letto il fatidico baldacchino.

 

 

 

La cugina se ne va e dopo qualche minuto, nel grande silenzio della casa,

 

 

 

`

 

 

 

sento un passo nel corridoio. Bussano alla porta. Io dico: avanti. E una

 

 

 

vecchietta sorridente vestita di bianco come le infermiere; e sopra un

 

 

 

vassoio mi porta una caraffa di acqua e un bicchiere.

 

 

 

Sono venuta a vedere se il signore ha bisogno di qualche cosa.

 

 

 

No, niente, molto gentile rispondo. La ringrazio dell’acqua. E lei:

 

 

 

Come mai l’hanno messa a dormire quaggiu` con tante stanze piu` comode

 

 

 

che ci sono nel palazzo? Una mia curiosita`. Perche´ in questa Torre

 

 

 

dicono che ci abiti un fantasma e mi piacerebbe di incontrarlo.

 

 

 

La vecchietta scuote la testa: Non ci pensi neppure, signore. Una volta

 

 

 

forse, chissa,` ma oggi non sono piu` tempi di fantasmi. Si immagini poi

 

 

 

adesso qui sotto, all’angolo, hanno costruito un garage. No, no, puo` stare

 

 

 

tranquillo, signore, lei si fara` un sonno solo.

 

 

 

E cos`ı e` stato difatti. Mi sono addormentato quasi subito, mi son

 

 

 

svegliato che il sole era gia` alto.

 

 

 

Mentre mi vesto, pero,` girando gli occhi, mi accorgo che non ci sono piu`

 

 

 

ne´ il vassoio ne´ la bottiglia ne´ il bicchiere.

 

 

 

Mi vesto, scendo, trovo mia cugina: Scusa, sai, si puo` sapere chi,

 

 

 

mentre dormivo, e` entrato in stanza a prendere la bottiglia e il bicchiere

 

 

 

dell’acqua?

 

 

 

Che bottiglia? fa lei. Che bicchiere?

 

 

 

Ma s`ı, quelli che ieri mi ha portato una gentile vecchietta, per tuo

 

 

 

ordine immagino, poco dopo che tu eri andata via.

 

 

 

Lei mi fissa: Guarda che devi essertelo sognato. Le mie persone di

 

 

 

servizio le conosci. Qui in casa di vecchiette non ne esistono.

 

 

22. Scrivi una parafrasi del testo, utilizzando i seguenti suggerimenti per ciascun capoverso.

Raramente, il protagonista visitava la citta` . . .

Il palazzo aveva un’ala interna che . . .

La leggenda familiare era che un fantasma . . .

Dopo aver chiesto a Emilia di farlo dormire in una delle stanze stregate . . .

La stanza era grande e . . .

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