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271

c.Diciotto anni e` l’eta` giusta per ottenere la patente di guida?

d.Gli italiani guidano meglio o peggio degli automobilisti del tuo paese?

3.Dov’e` l’errore? Quando si guida ogni piccolo errore potrebbe essere fatale. Nel seguente esercizio sono presentate delle situazioni in cui ci sono degli errori fondamentali di infrazione del codice stradale. Sai identificare gli errori? Discuti le tue risposte con gli altri membri della classe.

` ` ´

a. E notte. Sei in citta. Guidi a ottanta chilometri all’ora perche le strade sono deserte. b. Sei sull’autostrada e squilla il telefono cellulare. Rallenti e rispondi al telefono.

c. Sei sull’autostrada e vai a 170 chilometri all’ora perche´ vuoi vedere quale velocita` raggiunge la tua nuova macchina sportiva.

d. Sei sull’autostrada e c’e` una fila lunghissima. Devi andare a lavorare ma sei in ritardo. Usi la corsia d’emergenza.

e. Sei ad una festa e un tuo amico, che ha bevuto troppo, vuole ritornare a casa con la sua macchina. Tu gli togli le chiavi della macchina e cerchi di convincere il tuo amico a prendere un tass`ı. Visto che non riesci a convincerlo gli dai le chiavi e lo lasci andare.

f. Hai appena preso dei tranquillanti o sedativi molto forti quando ti chiama un amico/un’amica che vuole un passaggio. Tu esci subito in macchina per andare dal tuo amico/dalla tua amica.

g. Devi andare a comprare il pane. Non ti va di camminare e percio` vai in macchina. Non ti metti la cintura di sicurezza perche´ il negozio e` vicino.

h. Piove e sei sull’autostrada. Ti avvicini molto alla macchina che sta davanti a te per far capire all’autista che hai fretta e vuoi passare.

i. Devi andare ad un negozio per fare delle compere. Metti in moto la macchina e ti accorgi che hai dimenticato gli occhiali. Nonostante tu abbia bisogno degli occhiali per guidare, non ritorni a casa a riprenderli perche´ il negozio non e` lontano.

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Text A

Da:

IL MARE COLORE DEL VINO

di

Leonardo Sciascia (1921–1989)

Sentirono, lontano e irreale, un canto. Sembra un carrettiere nostro, pensarono: e che il mondo e` ovunque lo stesso, ovunque l’uomo spreme in canto la stessa malinconia, la stessa pena. Ma erano in America, le citta` che baluginavano dietro l’orizzonte di sabbia e d’alberi erano citta` d’America.

Due di loro decisero di andare in avanscoperta. Camminarono in direzione della luce che il paese piu` vicino riverberava nel cielo. Trovarono quasi subito la strada asfaltata, ben tenuta : qui e` diverso che da noi, ma per la verita` se l’aspettavano piu` ampia, piu` diritta. Se ne tennero fuori, ad evitare incontri: la seguivano camminando tra gli alberi.

272

Unit 12

Passo` un’automobile: pare una seicento; e poi un’altra che pareva una millecento, e un’altra ancora: le nostre macchine loro le tengono per capriccio, le comprano ai ragazzi come da noi le biciclette. Poi passarono, assordanti, due motociclette, una dietro l’altra. Era la polizia, non c’era da sbagliare: meno male che si erano tenuti fuori dalla strada.

Ed ecco che finalmente c’erano le frecce. Guardarono avanti e indietro, entrarono nella strada, si avvicinarono a leggere: Santa Croce Camarina–Scoglitti.

Santa Croce Camarina: non mi e` nuovo, questo nome.Pare anche a me: e nemmeno Scoglitti mi e` nuovo.

Forse qualcuno dei nostri parenti ci abitava, forse mio zio prima di trasferirsi a Filadelfia: che´ io ricordo stava in un’altra citta,` prima di passare a Filadelfia.

Anche mio fratello stava in un altro posto, prima di andarsene a Brucchilin . . . Ma come si chiamasse, proprio non lo ricordo: e poi, noi leggiamo Santa Croce Cammarina, leggiamo Scoglitti; ma come leggono loro non lo sappiamo, l’americano non si legge come e` scritto.

Mi sto ricordando disse dopo un momento quello cui il nome di Santa Croce non suonava nuovo: a Santa Croce Camarina, un’annata che dalle nostre parti ando` male, mio padre ci venne per la mietitura.

Si buttarono come schiantati sull’orlo della cunetta, che´ non c’era la fretta di portare agli altri la notizia che erano sbarcati in Sicilia.

18.Vero o falso? Correggi le affirmazioni false.

1.I viaggiatori sentirono, lontano e irreale, un canto.

2.Pensavano di essere in America.

3.Dietro l’orizzonte le citta` erano tutte scure.

4.Due dei viaggiatori decisero di andare in avanscoperta.

5.Trovarono quasi subito una strada non asfaltata e mal tenuta.

6.Passo` una bicicletta e poi un autobus.

7.Poi passarono, assordanti, due motociclette.

8.Lo zio di uno dei due viaggiatori si era trasferito a Boston.

9.I viaggiatori videro nomi di paesi a loro sconosciuti.

10.Alla fine si sono accorti di essere sbarcati in Sicilia.

19.Rispondi alle seguenti domande, discutendo le tue risposte con gli altri membri della classe.

1.Perche,´ secondo te, i protagonisti del racconto avevano tanta voglia di emigrare in America?

2.La narrazione sembra essere allo stesso tempo umoristica e amara. Sei d’accordo? Perche´ s`ı/no?

3.In che cosa consiste l’imbroglio?

4.Qual e,` secondo te, il tema di questo racconto?

20. Lavoro in gruppo

Diversi gruppi di studenti dovranno mettere in scena una conclusione al brano, secondo la seguente impostazione.

Text work

273

Tra i viaggiatori nasce un’accesa discussione. Come mai hanno sbagliato percorso? Chi li ha imbrogliati? Perche?´ Ora che ritorneranno a casa, come giustificheranno ai loro paesani il loro ritorno/la loro disavventura? La situazione si risolve quando uno dei viaggiatori propone una scusa plausibile.

Text B

Da:

L’ATTORE

di

Mario Soldati (1906–1999)

Il volo di Roma era chiamato.

Dopo qualche istante, provavo il fastidio di dovermi mettere in coda tra i passeggeri, sulla rampa che saliva all’uscita numero tre.

Desideravo intorno a me, il piu` possibile, spazio e solitudine. Appena invecchia, uno odia la calca. Che cos’e?` L’impressione che manchi il respiro? Oppure, odiamo questo simbolo della vita che continua, dell’umanita` che cresce, di un mondo in cui c’e` sempre meno posto per noi, e da cui presto dovremo sparire?

E perche´ riflettevo sul fatto che tre fosse il numero dell’uscita? Un numero puo` avere importanza, nel susseguirsi degli avvenimenti: a volte ignoriamo il motivo e continuiamo a ignorarlo fino alla fine della nostra vita; a volte, invece, lo sappiamo perfettamente: ma poi, dimentichiamo.

Mi ero seduto presso l’uscita numero tre, in un angolo della gabbia vetrata, sul basso divano di vimpelle. Tenevo la valigetta tra le gambe, non tanto per non occupare un posto o, piu` esattamente, un mezzo posto che, dal punto di vista giuridico, spettava solo alla persona fisica di un altro passeggero, quanto per evitare di sentirmi interpellare: Scusi, sa? e di incontrare lo sguardo di qualcuno che mi avrebbe pregato di spostare la valigetta.

Era il tardo pomeriggio di una giornata d’aprile, serena s`ı, ma ventosa, ancora fredda . . . Gli aeroporti, dentro, si assomigliano tutti. Immaginavo di trovarmi in un paese straniero, dove le possibilita` di riconoscere qualcuno e di essere riconosciuto erano ridotte al minimo.

21. Rispondi alle seguenti domande.

1.Che cosa provava Soldati dopo qualche istante?

2.Che cosa desiderava?

3.Cosa succede a una persona quando invecchia?

4.Che significato ha un numero, secondo Soldati?

5.Dove si era seduto Soldati?

6.Dove teneva la sua valigetta?

7.In che periodo dell’anno si trovava all’aeroporto Soldati?

8.Come sono gli aeroporti secondo lui?

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