Добавил:
Upload Опубликованный материал нарушает ваши авторские права? Сообщите нам.
Вуз: Предмет: Файл:
Using_Italian_Vocabulary.pdf
Скачиваний:
10
Добавлен:
20.03.2016
Размер:
3.09 Mб
Скачать

340

Unit 15

 

 

 

Text work

 

 

Text A

 

Da:

I PROMESSI SPOSI

di

Alessandro Manzoni (1785–1873)

Ai tempi in cui accaddero i fatti che prendiamo a raccontare, quel borgo, gia` considerabile, era anche un castello, e aveva percio` l’onore d’alloggiare un comandante, e il vantaggio di possedere una stabile guarnigione di soldati spagnoli, che insegnavan la modestia alle fanciulle e alle donne del paese, accarezzavan di tempo in tempo le spalle a qualche marito, a qualche padre; e, sul finir dell’estate, non mancavan mai di spandersi nelle vigne, per diradar l’uve, e alleggerire a’ contadini le fatiche della vendemmia.

. . . . . . . . . . . . . . .

C’era in fatti quel brulich`ıo, quel ronz`ıo che si sente in un villaggio, sulla sera, e che, dopo pochi momenti, da` luogo alla quiete solenne della notte. Le donne venivan dal campo, portandosi in collo i bambini, e tenendo per la mano i ragazzi piu` grandini, ai quali facevan dire le divozioni della sera; venivan gli uomini, con le vanghe, e con le zappe sulle spalle. All’aprirsi degli usci, si vedevan luccicare qua e la` i fuochi accesi per le povere cene: si sentiva nella strada barattare i saluti, e qualche parola, sulla scarsita` della raccolta, e sulla miseria dell’annata; e piu` delle parole, si sentivano i tocchi misurati e sonori della campana, che annunziava il finir del giorno. Quando Renzo vide che i due indiscreti s’eran ritirati, continuo` la sua strada nelle tenebre crescenti, dando sottovoce ora un ricordo, ora un altro, ora all’uno, ora all’altro fratello. Arrivano alla casetta di Lucia, ch’era gia` notte.

18. Ciascuna delle seguenti affermazioni e` falsa. Correggila in modo appropriato.

1.Ai tempi in cui accaddero i fatti che Manzoni prese a raccontare, il borgo era un’osteria, e aveva percio` l’onore d’alloggiare gli abitanti del paese.

2.Aveva anche il vantaggio di possedere una stabile guarnigione di soldati francesi.

3.I soldati insegnavano le tattiche di guerra agli uomini del paese.

4.Sul finir dell’estate, i soldati non mancavano mai di spandersi nelle colline, per godersi la caccia.

5.Il brulich`ıo che si sentiva nel villaggio, sulla sera, dava luogo alle chiacchiere di paese.

6.Le donne venivano dalla montagna, portandosi in collo il legno, e tenendo per la mano i loro cani.

7.Poi, venivano gli uomini, con i rastrelli, e con i picconi sulle spalle.

8.All’aprirsi delle porte, si vedevano luccicare qua e la` i fuochi accesi per la lettura di sera.

9.Si sentiva nella strada barattare i saluti, e qualche parola, sull’abbondanza della raccolta.

Text work

341

10.I tocchi misurati e sonori della campana annunziavano l’arrivo del nuovo giorno.

11.Quando Renzo vide che i due indiscreti s’erano ritirati, continuo` per un’altra strada.

12.Arrivo` alla casetta di Lucia nel pomeriggio.

19. Ricerca

Alessandro Manzoni e` uno dei piu` grandi scrittori d’Italia. Fa’ una ricerca sulla sua vita, sulle sue opere, ecc. Poi, con altri studenti cercate di ottenere una copia del suo libro intitolato

I promessi sposi. Leggetelo. Dopo averlo letto, completate la seguente tabella nel modo indicato. Discutete il romanzo in classe.

 

 

 

 

 

 

Importanza del

 

 

 

 

 

 

romanzo nella

Anno di

Personaggi

 

Scene

Aspetti

 

storia letteraria

pubblicazione

principali

Trama

principali

interessanti

Significato

italiana

 

 

 

 

 

 

 

Text B

Da:

L’ OFFICINA

di

Giuseppe Marotta (1902–1963)

Sono identiche, non esistono due specie di officine. Piccoli o grandi, il terreno e i muri sono sempre quelli; del medesimo colore e` la luce nel medesimo istante; poche o molte, le macchine sono le stesse e fanno lo stesso lavoro; quell’armadietto contiene qui e in qualsiasi altra officina la stessa varieta` di lime; bastarda e mezzabastarda, gentile e sorda, triangolare e quadrangolare, tonda, mezzatonda e stucca: il trucciolo di metallo vede sprizzare dal tornio e sta cadendo sull’invariabile rugginoso pavimento delle officine di tutto il mondo. La fresa, la trancia, la pressa. Eccole; quello e non un altro e` il loro posto. Le cinghie girano, il soffitto e` tutti congegni in movimento: se il cielo si accostasse alla terra come un soffitto di officina, forse non vedremmo diversamente incrociarsi, sovrapporsi e divergere il cammino degli astri; noi siamo creature meritevoli di questo, pazienza.

342

Unit 15

Carlo guarda e non si stanca di guardare. L’officina all’alba, le nuvolette dei fiati, l’avviarsi dei motori, le rughe dei banchi che sembrano a poco a poco spianarsi, l’irrompere del sole da un finestrone, pensieri di operai, il lavoro che si sviluppa e si complica come un racconto. L’officina di notte, nelle ore di straordinario, col silenzio che quando tacciono per qualche attimo le macchine vi si avventa dalla strada, coi volti bianchi delle operaie, un bianco segreto e tenero che per poco che vi si pensi, in quelle ore di sonno e di cuscino, appesantisce le mani e fa balzare il cuore. L’officina a mezzogiorno, quando la voce della sirena si riduce a un filo e di colpo un soffio di vento la spezza: chi addossato al muro di cinta e chi seduto sul marciapiede se il tempo e` bello; si mangia e si discorre e si ride; i piu` giovani improvvisano una partita di calcio; per gli altri arriva il fiasco di chi ha conseguito oggi un aumento di paga; sulle ginocchia scoperte dell’operaia piu` formosa si azzuffano i pensieri di quindici manovali. L’officina di domenica, col guardiano che fuma dietro il cancello: chiusa, ma chiusa come un vecchio libro di cui si sa a memoria il contenuto, parola per parola; una domenica, mentre costeggiava in bicicletta l’edificio, Carlo distrattamente allungato una mano, lasciando che sfiorasse il muro: d’improvviso trasal`ı rendendosi conto che stava accarezzando l’officina. Di tutte queste cose si compone, per un ex-operaio, il male d’officina; finche,´ non tollerando che estranei si fermino a guardare dai finestrini nei capannoni, un usciere li scrolla e per la terza volta ripete: Che fate? Che volete? Niente ha risposto riscuotendosi Carlo; si e` staccato dal finestrino, si avvia.

20.Traduci il testo in inglese.

21.Studio del vocabolario

Spiega ciascuna delle seguenti parole/espressioni, ritrovabili nel brano, con le tue parole.

Modello

il finestrino

 

 

 

 

Il finestrino e` la finestra di un mezzo di trasporto o di un capannone.

1.

l’officina

 

8.

la cinghia

2.

l’armadietto

9.

il congegno

3.

la lima

 

10.

il motore

4.

il tornio

 

11.

l’operaio

5.

la fresa

 

12.

la paga

6.

la trancia

 

13.

il capannone

7.

la pressa

 

14.

l’usciere

22. Rispondi alle seguenti domande.

1.Descrivi un’officina in generale.

2.Come descrive le lime Marrotta?

3.Com’e` l’officina, secondo Marrotta . . .

a.di notte?

b.a mezzogiorno?

c.di domenica?

Соседние файлы в предмете [НЕСОРТИРОВАННОЕ]