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Text work

97

7.Each time she blushes, her brown eyes somehow match her flushed face.

8.My sister is cute. She has a dimple, fine hair, and a snub nose.

9.I generally do not like bulging eyes, but in her case, they match her dark-skinned face.

10.You should color your hair to brighten you dark-looking face and give texture to your dry skin.

21. Nel seguente puzzle ci sono 24 parole che si riferiscono all’apparenza fisica. Dove sono? Le parole si potranno leggere sia orizzontalmente che verticalmente.

Text work

Text A

SI PARVA LICET

(Part 1)

di

Cesare Pavese (1908–1950)

`

E alto mattino. Adamo, giovane aitante, di gambe pelose e petto largo. Esce dalla grotta in fondo a destra e si china a raccogliere una manciata di ciottoli. Li getta a uno a uno con cura contro il tronco di una palma a sinistra. Qualche volta sbaglia la mira.

(dice a un tratto riscuotendosi) Io vado a pescare

(voce dalla grotta) Vacci. Che bisogno hai di dirlo?Il fatto e` che non ho voglia di andare a pescare.

98

Unit 4

Stupido.

(guarda intorno, con aria svagata) Questa la metto con tutte le altre, Eva. (Silenzio) Che cosa hai guadagnato quando m’hai detto stupido? (Silenzio). (Fremente) Il fatto e` che se continui a trattarmi in questo modo, un bel giorno me ne vado e non mi

`

vedi mai piu`. Non si puo` dirti una parola, che tu scatti. E un bisogno, no, che abbiamo, tutti e due, di parlare? Tu non sai quel che voglia dire esser solo. Non sei mai stata sola. E dimentichi troppo sovente che sei stata fatta per tenermi compagnia . . .

S`ı, caro, ma perche´ dirmi che vai a pescare?

(Si china a raccogliere ciottoli e storce la bocca sorridendo) Ho detto per dire, Eva.

Sei piu` caro quando non dici per dire.

(Scaglia con rabbia i ciottoli) Ebbene, vado a pescare. (Si sente una risatina di Eva. Adamo se ne va. Nella radura si diffonde la fresca calma del mattino. Passa un capriolo che saltella e annusa i petali di varie piante, poi schizza via a sinistra. Rientra Adamo, con la solita aria e, ciondolato un po’ a sinistra, si siede nel centro sopra a un sasso, volgendo le spalle al fondo. Parla guardando innanzi a s´e.)

Questa foresta e` tutto Eva. Se potesse parlare, mi tratterebbe come lei. Tronchi e tronchi, foglie e foglie, angoli scuri che asciugano al sole, altri che non asciugano, piena di vita, piena di

`

voci, ma di me, Adamo, s’infischia. E la verita`. Mi da` l’ombra, mi da` il riparo, mi da` il cibo e l’aria buona, ma confidenza nessuna. Ah Signore. Signore, mi domando se capisci che cosa vuol dire esser solo.

(Eva si e` fatta sulla soglia della grotta e il sole giallo la illumina dai

`

piedi fino al collo. E bruna e muscolosa, e la faccia appare seminascosta dall’ombra e dai rametti di convolvolo che pendono sull’ingresso. Adamo si volta e la guarda rasserenato. Pausa.) Son queste adesso le tue orazioni?

Non pregavo, parlavo tra me.

(Sospettosa) Pero` chiedevi qualcosa al Signore.

Non oso piu` parlare al Signore. I suoi benefici sono a doppio taglio.

(Avanzando: porta dei fiori infilati nei capelli) Come sarebbe a dire?

(Con forzata gaiezza) L’ultima volta che mi sono lagnato ch’ero solo, mi ha mandato te. (Fa per abbracciarla e sedersela sulle ginocchia).

(Si scosta e dice seccamente) Diventi volgare. E tu impertinente.

Tutto perche´ al mattino non esco fuori come una bestia dalla tana, e mi pettino invece di scrollarmi come fai tu.

Non hai da piacere che a me. Per quel che te ne intendi . . .

22. Traduci il testo in inglese.

Text work

99

Text B

SI PARVA LICET

(Part 2)

(Con voce mutata) Oh Eva, perche´ non smettiamo quest’ostilita` che a me mi fa ammattire, e a te serve a che cosa? Siamo soli a questo mondo e una mala parola nessuno ce la puo` risarcire. Che bisogno abbiamo di maltrattarci a questo modo? Se ci fossero un’altra Eva o un altro Adamo, capirei.

Ci pensi troppo a quest’altra Eva. Me ne parli sempre. (Beffarda) Te l’ha forse promessa il Signore?

Sciocca. Lo sai bene che siamo soli.

Un’altra Eva . . . Siamo soli . . . Capisco. Dimmi una cosa, unico uomo: se invece di me il Signore avesse creato un’altra Eva, con gli stessi capelli, con lo stesso corpo, con la stessa voce, tu l’avresti accettata come hai fatto di me? E ti vanteresti di volerle lo stesso bene e faresti le stesse smorfie, e andresti a pescare per lei, insomma sarebbe la tua Eva? S`ı o no?

Come . . . un’altra come te? Con gli stessi capelli? Che si chiamasse Eva? Ma saresti tu.

Ecco. Sarei io. E poi ti lamenti. Buffone.

Ma no, non hai capito. Se fosse un’altra, non saresti tu. Ma allora anch’io non sarei Adamo. (Si ferma sorridendo) Sciocchezze, io sono Adamo e tu sei Eva.

(Lo guarda commiserando) E se il Signore ne avesse fatte due di Eve e ti avesse dato la scelta, quale avresti scelto?

Due? . . . Non so . . . Ma te, certo . . . Due Eve?E perche´ me?

Perche´ . . . Cos`ı . . . Ma ragiona, Eva . . .

Te lo dico io quello che avresti fatto: ci avresti prese tutte e due e costrette a stare nella stessa grotta. E poi ti lamenti che non ti do confidenza. Ci mancherebbe altro. Tu non mi capisci e non mi meriti. Ti sono caduta addosso come una mela matura e hai creduto di raccogliermi senza fatica. E te la prendi ancora col Signore. Ma stai fresco. E puo` star fresco anche il Signore, se crede che abbia bisogno di te, o di lui (Esce a sinistra, lasciando Adamo esterrefatto).

(Balza in piedi) Basta! Hai sentito, Signore? (Tende l’orecchio)

Silenzio. Non ha sentito. Non sente mai. (Si riabbandona sul sasso, col capo tra le mani).

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