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Osteopatia-LE FASCE - PAOLETTI.doc
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29.09.2019
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  1. Ascolto delle fasce dorsali (fig 97)

Il paziente è in decubito prono.

L’osteopata è seduto lateralmente e guarda cefalicamente. Le mani sono poste bilateralmente in rapporto all’asse vertebrale; ognuna delle due mani ingloba il rachide e le parti iuxta-laterali (o una sola mano che copre rachide e parti laterali). La motilità nella regione dorsale bassa è difficile da percepire. A questo livello avremo una risposta positiva soprattutto in caso di distorsione. A livello dorsale superiore è molto più facile mettere in evidenza la motilità. Le due mani saranno poste sulle scapole. Si percepirà rapidamente un movimento come se le mani fluttuassero sulla gabbia toracica. L’interposizione delle scapole in rapporto al torace sembra costituire un amplificatore del movimento.

In caso di distorsione la scapola sarà attirata preferenzialmente verso la zona in restrizione.

  1. Ascolto craniale

In questa regione possono essere testati diversi parametri e ciò aumenta la complessità e la difficoltà diagnostica. Dobbiamo in effetti tenere conto di : 1-membrane intracraniali; 2-membrane esocraniali e loro prolungamenti (aponeurosi cervicali); 3-meningi rachidee; 4-asse aponeurotico centrale. La posizione della testa sarà in decubito supino qualunque sia l’asse testato.

  1. Le membrane intracraniali

Non abbiamo intenzione di descrivere le tecniche craniali. Pensiamo che la tecnica a 5 dita è ben adatta a un ascolto generale del cranio. In caso di distorsione può essere completata da una tecnica falce-tenda del cervelletto: l’occipite riposa sul palmo della mano sinistra; il pollice e l’anulare diretti lateralmente come per inglobare la tenda del cervelletto, l’altra mano è posta sulla volta con il medio che indica l’asse sagittale della falce del cervello. Una delle difficoltà nella percezione delle membrane intra-craniali è dovuta all’interposizione tra la mano e queste delle aponeurosi esocraniali e di tutto il piano osseo.

Abbiamo visto che l’interno del cranio è in relazione con l’esterno e viceversa , un parametro può dunque influenzare l’altro. Sarà necessario per un ascolto intracraniale “proiettarsi” all’interno dl cranio.

  1. Le membrane esocraniali e loro prolungamenti

Paziente in decupito supino.

È evidente che le aponeurosi esterne possono essere in restrizione; non bisognerà dunque trascurarle in caso di tensione superficiale, ma sarà necessario ricercare il punto di restrizione, che sarà molto disturbante per la meccanica craniale e cervico-scapolare, come vedremo più tardi.

A bbiamo visto che la base del cranio era il punto di partenza dei cavi aponeurotici e delle aponeurosi cervicali. In caso di lesione ascendente questi costituiranno un punto frenante della motilità craniale. Questo è particolarmente vero per le aponeurosi dello sternocleidomastoideo e soprattutto dell’aponeurosi cervicale superficiale posteriore, che ha la tendenza a portare il temporale in lesione. Durante la presa craniale, sentiremo una attrazione caudale nelle nostre mani, che segue la direzione delle fibre incriminate.

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