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Osteopatia-LE FASCE - PAOLETTI.doc
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29.09.2019
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  1. P arte inferiore del torace (fig 93)

l a mani aperte saranno poste sulla parte laterale del torace, le dita seguiranno posteriormente la direzione delle coste, i pollici saranno orientati medialmente. Dobbiamo testare il torace nella sua globalità e poi, per via comarativa, un emitorace in rapporto all’altro. Nella normalità questo fusto elastico sembra muoversi in tutti i piani senza restrizioni. Una variante di questa tecnica consiste nel mettersi lateralmente al soggetto, facendoglielo di fronte.

  1. Parte superiore del torace (fig 94)

In questa regione la difficoltà si accresce, tenuto conto che in più alle aponeurosi superficiali si aggiungono il pericardio, la cupola pleurica e le fasce che prendono legame a livello del cingolo scapolare.

b1) test bimanuale

Le due mani largamente aperte saranno poste sulla parte laterale del torace, il palmo delle mani sarà appena sotto le clavicole, le dita largamente aperte copriranno i pettorali e i pollici saranno in direzione mediale. Nella normalità un movimento armonioso si sentirà sotto le nostre mani; in caso di tensione questa può essere:

  1. a direzione mediale per un problema che concerne la fascia superficiale che ricopre direttamente lo sterno

  2. a direzione medale ma si avrà una sensazione di sprofondamento della mano se il problema si colloca livello del pericardio

  3. a direzione verticale se il problema è localizzato nella cupola pleurica

  4. a direzione supero-esterna se il problema concerne la regione periscapolare.

b2) test sternale

L’esperienza ci mostra che i problemi del torace superiore sono particolarmente localizzati a livello dello sterno o in prossimità di questo.

Porre una mano sullo sterno inglobandolo nella sua totalità, tenar – ipotenar situato a livello della forcella sternale, la mano sarà il più possibile in contatto con i tessuti a mo’ di ventosa; a partire da questo momento la motilità delle fasce dello sterno e sottogiacenti potrà essere facilmente percepita.

Bisogna immaginarsi lo sterno come un sacro rovesciato posto nella mano. Un microspostamento della mano potrà far viaggiare lo sterno in tutti i piani dello spazio e ci permetterà di localizzare molto facilmente il punto di restrizione.

  1. Ascolto globale del cingolo scapolare (fig 95)

Il soggetto è sempre in decubito supino, il terapeuta è dietro la testa del paziente, porre i due pollici sul bordo anteriore dei trapezi vicino l’apofisi trasversa di C7, la mano aperta posa sulla cupola pleurica, sulle clavicole e sul moncone di spalla.

I pollici registreranno le restrizioni attorno alla prima costa. Le mani quelle relative alle inserzioni fasciali attorno alla clavicola, oltre che le eventuali tensioni periarticolari. È frequente notare un leggero squilibrio destro-sinistro. Nei destri il complesso spalla-clavicola destra ha una tendenza a orientarsi in avanti e in dentro; nei sinistri lo stesso fenomeno si ha a sinistra. Se questa tendenza è nettamente marcata entriamo nella disfunzione.

  1. A scolto del bacino (fig 96)

Il soggetto sarà in decubito prono. Questa regione è il punto di articolazione tra le potenti fasce lombo-sacrali e quelle dell’arto inferiore con dei forti rinforzi legamentosi conosciuti sotto il nome di piccoli e grandi legamenti sacro-sciatici. Occorrerà aggiungere tutte le strutture intracavitarie che dipendono dal piccolo bacino. Infine non bisogna dimenticare l’inserzione terminale della dura madre a livello del sacro. Abbiamo così un’idea dell’accumulo di informazioni che transitano in questa regione, informazioni che complicano l’ascolto.

Il terapista si pone lateralmente al soggetto guardando cefalicamente, la mano ingloba bene il sacro a effetto ventosa, la base è a livello degli angoli inferiori del sacro. Se la zona è funzionale il sacro fluttuerà armoniosamente tra le iliache.

In caso di disfunzione:

  • se le dita della mano sono attirate cefalicamente il problema si situerà probabilmente a livello della cerniera lombo-sacrale o della fascia lombare.

  • se il palmo della mano è attirato caudalmente, la disfunzione potrà avere sede a livello del coccige o del grande legamento sacro-ischiatico.

  • se la mano ha la tendenza a infossarsi tra le iliache occorrerà considerare delle restrizioni a livello del piccolo bacino.

  • Se la mano è attirata lateralmente la restrizione potrà essere di origine sacro-iliaca, del piccolo legamento sacro-ischiatico, o dell’anca e pelvi-trocanterica.

  • S e il palmo della mano è attirato verso il tavolato e cefalicamente occorrerà considerare una tensione anomala a livello della dura madre.

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