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Osteopatia-LE FASCE - PAOLETTI.doc
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29.09.2019
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  1. Il peritoneo parietale inferiore o pelvico

Riveste le pareti della cavità pelvica lateralmente e, sulla linea mediana, ricopre lo spazio sottoperitoneale e i visceri che questo contiene, da dietro in avanti: retto, organi genitali interni, vescica. Riveste le facce laterali e superiore della vescica alla quale aderisce fortemente. Dietro la vescica: - nell’uomo, ricopre la base delle vescicole seminali, costituisce il fondo di sacco di Douglas e ricopre indietro il retto, dove va a formare per ogni lato i solchi laterorettali.

- nella donna aderisce fortemente al parametrio, che ricopre l’utero e gli annessi e forma due cul de sac: uno anteriore (il cul de sac vescicouterino, poco marcato) e uno posteriore (il cul de sac di Douglas).

Da notare che i cul de sac possono essere la sede di:

-depositi di liquidi (soprattutto quello di Douglas che è in discesa)

-migrazione di anse intestinali che vengono ad incastrarvisi.

2) Il peritoneo viscerale

Riveste la faccia profoda del peritoneo parietale e la faccia superficiale dei visceri addominali aderendovi strettamente. I foglietti peritoneali delimitano la cavità peritoneale occupata dai visceri digestivi. Questa cavità è divisa da un certo numero di pieghe che formano dei setti, delle fossette ed anche dei recessi. Il più importante di questi recessi è la retrocavità degli epiploon, che permette di dividere la cavità peritoneale in due parti:

-grande cavità peritoneale

-retrocavità degli epiploon

Uno dei più importanti ripiegamenti peritoneali lega il colon trasverso alla parete posteriore e forma un setto obliquo in basso e in avanti, che divide la grande cavità peritoneale in due piani:

-piano sopramesocolico

-piano sottomesocolico

Adesso andremo a interessarci alle pieghe peritoneali, la loro formazione è molto complessa e per una migliore comprensione è preferibile rimandare all’embriologia.

3) Le diverse pieghe peritoneali

La sierosa peritoneale è molto complessa a causa di un gran numero di pieghe peritoneali che portano il nome di:

  • mesos

  • legamenti

  • epiploon

  1. I mesi

I mesi uniscono i visceri addominali alla parete e apportono loro la propria vascolarizzazione e innervazione. Un meso si costituisce ogni volta che il peritoneo parietale, riflettendosi sul peritoneo di un viscere, racchiude i vasi e i nervi che si recano a questo viscere. La zona parietale circoscritta fra due foglietti che costituiscono il meso, rappresenta la radice di inserzione del meso.

La lunghezza del meso dà ad ogni organo una mobilità più o meno grande all’interno della cavità peritoneale. Tramite la disposizione primaria embriologica si può distinguere:

-un mesogastro a livello dello stomaco

-un mesentere a livello dell’intestino tenue

-un mesocolon a lilvello dell’intestino crasso.

Secondariamente a causa dell’allungamento dell’intestino primitivo e delle rotazioni gastriche e intestinali, alcuni organi si trovano applicati contro la parete addominale posteriore; il foglietto posteriore del meso si fonde con il peritoneo parietale posteriore e si dice che si realizza un’accollamento. Le fasce sono dunque dei piani di divisione avascolarizzati, che mantengono applicati alla parete, più o meno fortemente, gli organi che rivestono.

Dopo la nascita la parte terminale dell’esofago e la parte iniziale dello stomaco, oltre che l’estremità sinistra del pancreas, sono unite dall’intermediario del mesogastro posteriore:

-il duodeno-pancreas è anche egli unito attraverso l’intemediario della fascia di Treitz

-il colon ascendente e discendente è unito dall’intermediario della fascia di Toldt.

Lo stomaco , il primo duodeno, l’intestino tenue, il colon trasverso e il colon sigmoide restano mobili e legati alla parete attraverso dei mesi.

A ndiamo adesso a studiare i mesi e i loro derivati, le fasce di unione.

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