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Osteopatia-LE FASCE - PAOLETTI.doc
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29.09.2019
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  1. Fascia iliaca.

Annessa all'aponeurosi superficiale, la fascia iliaca merita uno studio a parte.

  • data la sua collocazione, infatti circonda lo psoas, che rappresenta con il lungo del collo uno dei due muscoli che si inseriscono nella zona anteriore delle vertebre e ha un tragitto intra-cavitario.

  • lo psoas e la sua fascia sono collegati con il rene e l'uretere, il colon ascendente e discendente.

Inoltre, la fascia iliaca contiene in un suo sdoppiamento il plesso lombare.

La fascia iliaca, sdoppiamento dell’aponeurosi addominale, occupa trasversalmente tutta la larghezza della fossa iliaca interna e si estende dall'inserzione superiore dello psoas fino all'inserzione trocanterica di tale muscolo, dove si prolunga tramite l'aponeurosi femorale. Sottile nella sua zona superiore, s'ispessisce gradatamente scendendo nel bacino, che contiene il tendine del piccolo psoas quando questo esiste.

La fascia iliaca s'inserisce:

  1. All'interno

  • sulle vertebre lombari formando a quel livello una sorta di ponte per il passaggio delle arterie e delle vene lombari

  • alla base del sacro

  • sullo stretto superiore del bacino. A questo livello forma sull'arteria e sulla vena iliaca esterna un foglietto che mantiene questi vasi sul bordo interno dello psoas.

  1. All'esterno

Andando dall'alto verso il basso, si inserisce

  • sull'aponeurosi del quadrato dei lombi, lungo il bordo esterno dello psoas

  • sul legamento ilio-lombare

  • sul labbro interno della cresta iliaca.

  1. In alto

Presenta un ispessimento sotto forma di arco, l'arco dello psoas, sul quale si inserisce la parte corrispondente del diaframma (continuità fasciale).

  1. In basso

A livello dell'arcata crurale la fascia iliaca aderisce intimamente nlla sua metà esterna (legame e continuità con le aponeurosi addominali), sul lato interno, forma la bandelletta iliopectinea e poi continua fino all'inserzione trocanterica in cui si prolunga attraverso l'aponeurosi femorale.

Risulta quindi che la fascia iliaca costituisca con la colonna lombare e la fossa iliaca interna una loggia osteofibrosa, perfettamente chiusa nella sua porzione addominale e che si apre dal lato della coscia al di sopra della metà esterna dell'arcata crurale.

La fascia iliaca è essenzialmente costituita da fasce aponeurotiche posizionate in senso trasversale, cui si aggiungono alcuni fasci verticali. Uno strato cellulare la separa dal peritoneo.

Essa avvolge lo psoas senza aderirvi. Uno strato di tessuto celluloso-sieroso fa da separatore, i nervi del plesso lombare sono intimamente legati a quest'aponeurosi.

In sintesi le aponeurosi del tronco.

Fanno seguito all'aponeurosi cervicale superficiale a livello della cintura scapolare.

Terminano sulla circonferenza superiore del bacino dove si prolungano attraverso le aponeurosi dell'arto inferiore

Hanno inserzioni mediane, anteriori e posteriori:

  • sterno

  • apofisi spinose

Si sdoppiano a più riprese per avvolgere i diversi muscoli del torace e addominali. Nella parte superiore del tronco si prolungano attraverso le aponeurosi ascellari e dell'arto superiore.

Nella zona inferiore del tronco divengono molto forti, a questo livello i muscoli sono praticamente inesistenti. Presentano diverse lamine con direzioni diverse che vanno a sostenere la statica toracica e addominale. A livello addominale, il loro sdoppiamento le porta sempre più in profondità fino ad articolarsi con la fascia trasversale.La divisione più profonda a livello posteriore costituisce la fascia iliaca. A livello del bacino si articolano con le aponeurosi perineali, in particolare quelle superficiali e medie. Infine, a livello anteriore tramite l'aponeurosi ombelico - prevescicale, si articolano con gli organi del piccolo bacino e con l'aponeurosi perineale profonda.

D- L'APONEUROSI DELL'ARTO SUPERIORE (FIG.22)

Fa seguito all'aponeurosi cervicale superficiale dopo un collegamento alla clavicola, all'acromion e alla spina della scapola; essa è inoltre la continuazione dell'aponeurosi del gran pettorale, del gran dorsale, del cavo ascellare. Di medio spessore, è in effetti più resistente dal lato degli estensori che dei flessori. La sua superficie è percorsa da un sistema nervoso e linfatico. A livello del terzo inferiore dell'avambraccio è perforata dal ramo cutaneo del radiale. Il brachiale cutaneo esterno l'attraversa a livello della piega del gomito. A livello del terzo inferiore del braccio si trova l'orifizio della vena basilica, orifizio nel quale la vena s'impegna e da cui emergono i rami cutanei del brachiale interno, con la sua ramificazione anteriore e posteriore.

La sua parte superiore esterna è percorsa dall'accessorio del brachiale cutaneo interno che riceve una ramificazione anastomotica degli intercostali.

La vena cefalica percorre il bordo esterno dell'arto superiore, è spesso legata alla basilica tramite la mediana basilica, a livello della piega del gomito, spesso accompagnata dal nervo cutaneo ante-brachiale esterno. Essa sale verso il solco delto-pettorale dove perfora l'aponeurosi del deltoide e quella claveopettorale per gettarsi nella vena ascellare.

Dalla superficie interna dell'aponeurosi dell'arto superiore si distaccano dei setti intermuscolari che si sdoppiano per avvolgere i diversi muscoli dell'arto superiore. Proseguendo prende dei punti fissi a livello del gomito e del polso per terminare con le aponeurosi del palmo.

Successivamente studieremo le diverse parti da conoscere a livello di:

  • spalle

  • braccia

  • avambraccio

  • m ano.

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