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Osteopatia-LE FASCE - PAOLETTI.doc
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29.09.2019
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  1. Principali catene fasciali

Tenuto conto dell’onnipresenza delle fasce, possiamo dire che le catene fasciali sono presenti a tutti i livelli. È certo che se si resta su un piano strettamente locale, è sempre possibile trovare una catena fasciale poiché questa è la guida e la cinghia di trasmissione delle forze.

Tuttavia abbiamo visto che il corpo partecipa sempre nel suo insieme alle sue grandi funzioni. Questo determina della catene più estese che legano il corpo da un punto all’altro. Tuttavia tramite lo studio anatomico delle fasce, la direzione delle loro fibre, lo spessore e la concentrazione delle fibre collagene, la funzione più specifica di certe parti del corpo rispetto alle altre, siamo portati a pensare che esistano delle catene preferenziali che intervengono più frequentemente nella meccanica umana.

Andiamo adesso a descrivere qualche grande catena fasciale. La trasmissione delle sollecitazioni all’interno di queste avviene dall’alto verso il basso o dal basso verso l’alto, ma anche da dentro a fuori e da fuori a dentro. A livello dei punti di incrocio, queste catene possono passare sulla parte controlaterale. Alcune catene, soprattutto a livello del tronco, lavorano principalmente in maniera obliqua, coordinando un lato con l’altro. È evidente che le catene fasciali funzionano bene sia in senso ascendente che discendente. Andiamo adesso a descrivere qualche catena esterna, interna e meningea, ricordandoci sempre che queste restano costantemente in relazione le une con le altre.

  1. Le catene esterne

A partire dall’arto inferiore possiamo descrivere tre catene fasciali: una esterna, una anteriore ed una posteriore.

La catena esterna (fig 79) parte dal piede e segue:

  • la fascia esterna della gamba

  • fa un legame a livello del ginocchio e della testa del perone

  • segue la faccia antero-esterna della coscia tramite il tratto ileo-tibiale e la fascia lata

  • fa un legame a livello dell’anca e del bacino (a questo livello si articola con una catena orizzontale collegata al perineo tramite il piramidale e l’otturatore interno)

a partire dal bacino:

- sale anteriormente seguendo il retto addominale e la fascia toracica, prende legame a livello della clavicola, arriva alla parte laterale del cranio attraverso la fascia superficiale;

- sale posteriormente seguendo la fascia toraco lombare, arriva alla parte posteriore del cingolo scapolare dove prende legame con la scapola, si articola a questo livello con la catena obliqua del cingolo scapolare tramite la fascia dei rotatori esterni della spalla, arriva infine alla parte posteriore dell’occipite tramite la fascia del trapezio, splenio…

L a catena anteriore (fig 80) parte dal piede e segue:

  • la fascia antero-interna della gamba, si lega alla faccia interna del ginocchio (a questo livello una parte delle forze possono essere trasmesse alla parte antero-esterna della coscia attraverso fibre fasciali oblique), segue la fascia degli adduttori, prende legame a livello del pube e dell’arcata crurale e monta in seguito, come la catena precedente, attraverso il retto addominale, potendo passare sul lato controlaterale attraverso la fascia degli obliqui

A livello del bacino si articola con due catene interne:

- una rappresentata dalla fascia iliaca

- l’altra rappresentatadall’aponeurosi perineale superficiale.

La catena posteriore (fig 81) parte dal piede e va:

  • sulla fascia posteriore del polpaccio, prende legame a livello del ginocchio, segue preferenzialmente la fascia del bicipite, prende legame a livello gluteo sull’ischio, il sacro, il coccige, il grande ligamento sacro-sciatico ed infine sulla cresta iliaca; in seguito monta posteriormente come la catena esterna oppure può andare controlateralmente attraverso le fibre oblique della fascia toraco-lombare

a livello gluteo si articola con altre catene:

- una a direzione orizzontale (la perineale tramite il coccige e dei legamenti sacro sciatici)

- una a direzione verticale (la catena della dura madre attraverso il coccige e le fibre che cambiano la parte terminale della dura madre con il grande legamento sacro sciatico tramite il sacro e il coccige)

P er l’arto superiore descriviamo una catena interna ed una esterna:

La catena interna (fig 82) parte dalla mano:

  • segue il bordo antero-interno dei muscoli epitrocleari, prende legame con il gomito (a questo livello una parte delle forze può essere trasmessa alla catena esterna da fibre oblique basse dell’aponeurosi del bicipite), segue il setto intermuscolare interno, si prolunga attraverso la fascia del coraco-brachiale, prende legame sull’acromion e la clavicola, per terminare sulla parte antero-laterale del cranio tramite l’aponeurosi cervicale superficiale e l’aponeurosi degli scaleni

La catena esterna (fig 82) rappresenta la catena più sollecitata a livello dell’arto superiore e, come vedremo, è a questo livello che dovremmo intervenire più frequentemente; parte dal polso e segue:

  • sia il bordo antero-interno della fascia degli epicondili che il bordo postero-interno della fascia degli epicondili, prende legame con la faccia esterna del gomito, segue il setto intermuscolare esterno, a livello della “V” deltoidea può seguire due direzioni:

---- un antero-interna (dalla parte interna della fascia deltoidea. A questo livello si articola con la catena trasversa costituita dalle fasce dei pettorali e segue lo stesso tragitto della catena interna)

---- una postero-esterna (con il bordo esterno della fascia deltoidea, si collega alla spina della scapola e qui si articola con la catena obliqua posteriore rappresentata dalla fascia del grande dorsale e dei rotatori esterni. Finalmente poi raggiunge l’occipite tramite lo stesso tragitto della catena posteriore).

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