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Osteopatia-LE FASCE - PAOLETTI.doc
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  1. Mantenimento della postura

Se anche il mantenimento e la correzione della postura sono devolute al sistema muscolare, tuttavia questo non può assolvere al proprio compito senza l’aiuto e il supporto delle fasce. Come abbiamo visto precedentemente, un muscolo senza fascia non è fisiologicamente funzionale. Inoltre in certe condizioni, la fascia supplisce interamente il muscolo per mantenere la postura. Alcune fasce sono più attive di altre in questo ruolo. Cathie constatando che su queste aponeurosi esistono bande visibili nettamente, cita come fasce di postura le fasce del:

  • del grande gluteo,

  • cervicale,

  • lombo-sacrale,

  • tratto ileotibiale;

Questa constatazione conferma che: più una fascia ha un carico di lavoro importante, più tenderà a rinforzare le sue fibre di collagene e sarà la prima a reagire al trauma. R ecenti studi istologici sostengono l’ipotesi che la fascia dorso-lombare potrebbe giocare un ruolo neurosensoriale nella meccanica della colonna lombare; infatti durante una flessone anteriore del tronco non è constata l’attività elettrica dei muscoli posteriori, ma la loro azione è supportata dai legamenti vertebrali. Se i muscoli sono i motori della postura (poiché intervengono in maniera più evidente nella dinamica), per ciò che concerne la statica, le fasce sembrano essere più adatte per il mantenimento di questa postura e questo con il fine di spendere la minor energia possibile. In linea generale le fasce esterne saranno considerate maggiormente come fasce di postura e quelle interne come fasce di sostegno. Il loro studio anatomico oltre che la loro architettura mostrano che sono prima di tutto adatte a mantenimento della postura.

  1. Catene fasciali

  1. GENERALITA’

Lo studio anatomico delle fasce mostrano chiaramente che queste costituiscono una successione ininterrotta che parte dal cranio e arriva fino ai piedi. Queste catene fasciali sono esterne ed interne ed in comunicazione l’una con l’altra. In nessun momento c’è interruzione a livello delle fasce, tutte incatenate le une con le altre in maniera armoniosa. Prendono solo collegamento su alcuni punti ossei per migliorare la loro coerenza e aumentare la loro efficacia. Tenuto conto dell’orientamento delle fibre fasciali, queste catene possono essere verticali o oblique (fig 77).

Vleeming e coll., durante i loro lavori sulla fascia toraco-lombare dimostrano che la lamina superficiale di questa si continua con la fascia del grande gluteo. Alcune fibre a livello del sacro continuano direttamente il fianco omolaterale, altre si incrociano per prendere legame sulla SIPS e sulla cresta ilaca dove si confondono poi con quelle del grande dorsale. La lamina superficiale si confonde con quella profonda a livello del sacro e continua con il grande ligamento sacro sciatico. La trazione su un punto della fascia superficiale toraco-lombare genera uno spostamento della fascia a distanza, più o meno importante, che segue la direzione della trazione e questo spostamento a volte è controlaterale (attraverso le fibre a direzione obliqua).

Una trazione sul bicipite femorale e la sua fascia genera uno spostamento della lamina pofonda del grande legamento sacro-sciatico fino alle vertebre lombari basse, si può avere anche uno spostamento controlaterale. La mobilizzazione della fascia lombare può avvenire attraverso diversi muscoli: grande dorsale, ischio-crurali, obliqui, grande gluteo. Il grande gluteo e il grande dorsale controlaterale creano una forza perpendicolare a livello della sacro-ilaca. La fascia toraco-lombare è il trasmettitore delle forze tra: colonna, pelvi e arto inferiore. Questa continuità fasciale è confermata dai lavori di Gerlach e coll., sulla fascia della coscia. Questa prende legame in alto a livello del legamento inguinale, cresta iliaca, sacro e coccige. Nella sua parte inferiore entra a far parte dei legamenti del ginocchio e si continua con la fascia della gamba. È inoltre attaccata al perone attraverso il setto intermuscolare. Una lamina di tessuto connettivo che proviene dalla fascia lata va a costituire il setto intermuscolare interno ed esterno, che fissa la fascia lata e il tratto ileo-tibiale al femore, costituendo così una solida unità tra osso, fascia e tendine.

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