- •Советы пользователям
- •Il fico (Da Novelle Toscane)
- •Esercizi di vocabolario
- •1. Imparate le parole e I nessi di parole:
- •2. A) Consultando un dizionario italiano, spiegate in italiano il significato delle locuzioni con la parola punta:
- •3. A) Vedete nel dizionario italiano l'uso del verbo rovesciare.
- •4. A) Scrivete delle frasi con I sinonimi seguenti:
- •5. A) Fate delle frasi (oralmente), inserendo I nessi di parole e scegliendo uno dei verbi indicati: essere, avere, sentire:
- •Esercizi di grammatica
- •1. A) Trascrivete dal testo le frasi contenenti l'imperfetto stilistico e il trapassato e traducetele.
- •2. A) Trascrivete dal testo le frasi contenenti il futuro stilistico e il condizionale passato e traducetele in russo.
- •1. A) Trascrivete le parole, le locuzioni e le frasi del testo che si usano di regola nella conversazione, nei dialoghi.
- •2. A) Formate delle domande o delle frasi, adoperando il lessico del testo e rispondete con le seguenti formule di gentilezza:
- •Unità 2
- •Ritratto di maggio Nono capitolo
- •Esercizi di vocabolario
- •1. Imparate le parole e I nessi di parole:
- •2. A) Consultando un dizionario italiano, trovate diverse accezioni dei verbi impegnare, impegnarsi e I derivati.
- •3. А) Consultando un dizionario italiano, fate vedere l'uso del verbo svolgere.
- •4. A) Consultando un dizionario italiano, trovate diverse accezioni del verbo godere.
- •5. A) Trovate gli equivalenti russi ai modi di dire:
- •6. Cercate in un dizionario italiano il significato dei modi di dire affini:
- •7. A) Consultando un dizionario italiano, imparate l'uso della parola fuori in diverse accezioni.
- •8. A) Consultando un dizionario italiano, spiegate con esempi concreti l'uso del verbo raccomandare, raccomandarsi e I derivati in diverse accezioni.
- •9. A) Consultando un dizionario italiano, trovate dei sinonimi dei verbi verificare e verificarsi.
- •10. A) Consultando un dizionario italiano, cercate di far vedere con esempi concreti l'uso del verbo affrontare e I suoi derivati.
- •Esercizi di grammatica
- •2. Traducete in italiano, consultando il testo:
- •Esercizi di conversazione
- •1. Parliamo del testo letto:
- •2. Parliamo di alcuni problemi sollevati nel testo:
- •3. Parliamo di rapporti umani a scuòla:
- •Esercizi di conversazione
- •Temi per conversazione in base al testo e al materiale supplementare:
- •Opere di d. Rea
- •Unità 3
- •La ragazza di bube
- •Esercizi di vocabolario
- •I. Imparate le parole e I nessi di parole:
- •2. A) Fate vedere l'uso dei diversi sinonimi, introducendoli nelle frasi:
- •3. A) Formulate delle domande, introducendo una delle espressioni seguenti:
- •4. A) Trovate nel dizionario italiano I diversi significati del verbo sfogarsi, fatene vedere l'uso nelle frasi.
- •6. A) Traducete in russo le frasi, facendo attenzione alle locuzioni contenenti la parola braccio:
- •7. Traducete:
- •8. Traducete in italiano:
- •Esercizi di grammatica
- •1. Ricopiate dal testo I periodi tipici per capire la correlazione dei tempi, spiegatela e traducete le frasi in russo.
- •2. Traducete in italiano, facendo attenzione alla correlazione dei tempi:
- •Esercizi di conversazione
- •1. Fate un dialogo, adoperando le battute seguenti:
- •2. A) Traducete in russo e poi imparate le locuzioni numerali:
- •3. A) Formate delle domande o delle frasi, usando il vocabolario del testo. Rispondeteci con le seguenti battute:
- •1) Di dubbio, esitazione
- •2) Di rassicurazione
- •Fate da interprete
- •Compiti
- •Testo supplementare
- •Defunti su montagne
- •I pattiti antifascisti vogliono l'abdicazione del re. LaDc deve peró tener conto del proprio elettorato. Gli americani aspettano. Ma la Repubblica è ormai inevitabile
- •Commenti
- •Esempi di traduzione delle frasi più difficili
- •Compito
- •Unità 4
- •Esercizi di vocabolario
- •1. Imparate le parole e I nessi di parole:
- •16. Traducete in italiano usando come predicato il verbo arrivare:
- •Esercizi di grammatica
- •1. Svolgete le implicite in esplicite; traducete le frasi in russo:
- •2. Mettete gli attributi nell'ordine dovuto :
- •3. Completate le seguenti frasi, scegliendo le preposizioni circa, verso, vicino a:
- •4. A) Traducete in italiano le frasi :
- •Temi orali e scritti
- •In base al testo:
- •Esercizi di conversazione
- •1. A) Fate delle domande, usando le seguenti formule di interrogazione; rispondeteci con frasi, parole e locuzioni del testo:
- •2. A) Fate delle frasi, usando il vocabolario del testo con le seguenti battute di ironia :
- •Testo supplementare
- •Testo supplementare
- •"Al Sud, il clima è cambiato. In arrivo le multinazionali"
- •In cosa consistono I nuovi metodi?
- •Unità 5
- •Pensaci, giacomino!
- •Esercizi di vocabolario
- •1. Imparate le parole e I nessi di parole:
- •2. A) Trovate nel testo I sinonimi della parola rumore.
- •3. A) Trovate I vari significati del verbo ritirare (ritirarsi).
- •4. A) Fate vedere nelle vostre frasi l'uso dei sinonimi del verbo immischiarsi.
- •5. A) Quali significati può avere la parola roba (fate degli esempi).
- •6. A) Come può essere tradotto in russo l'aggettivo lungo unito a un sostantivo. Fate degli esempi.
- •7. Accanto agli aggettivi mettete un nome adatto, fate entrare I nessi nelle vostre frasi:
- •8. Traducete in russo, trovando un equivalente ai nomi propri diventati nomi comuni:
- •9. A) Traducete in russo:
- •Esercizi di grammatica
- •1. Mettete il discorso diretto alla forma indiretta, prestando attenzione alla concordanza dei modi e dei tempi (servitevi del testo di Pirandello «Pensaci, Giacomino»).
- •2. Traducete in italiano:
- •3. A) Fate l'analisi dell'uso dell'articolo nell'esercizio di lessico № 8.
- •1. In base al testo:
- •II. In base ai giornali russi e italiani fate dei rapporti sui seguenti temi:
- •Esercizi di conversazione
- •1. A) Fate delle domande o delle frasi affermative, servendovi del lessico del testo; rispondete con le seguenti battute:
- •2. A) Come si dice in italiano:
- •3. A) Mettete una o due frasi accanto ad ogni battuta negativa:
- •L'istruzione in italia
- •Unità 6
- •Gianni palaia di melissa
- •Esercizi di vocabolario
- •1. Imparate le parole e I nessi di parole:
- •2. A) Consultando un dizionario italiano fate vedere l'uso dell'aggettivo carico in diverse accezioni, abbinandolo a un nome.
- •3. A) Consultando un dizionario italiano, trovate il significato dei modi di dire con la parola braccio.
- •4. A) Consultando un dizionario italiano, fate vedere coni esempi le diverse accezioni del verbo sfogare, sfogarsi.
- •5. A) Consultando un dizionario italiano, trovate dei modi di dire con la parola testa. Trascriveteli e traduceteli in russo.
- •6. A) Trascrivete dal testo le parole e I nessi di parole legati ai lavori campestri.
- •Esercizi di grammatica
- •1. Leggete il brano tratto. Spiegate l'uso del passato prossimo e del passato remoto. Riassumete il brano alla terza persona, osservando le regole della concordanza dei tempi:
- •2. Volgete al discorso indiretto il primo dialogo del testo.
- •3. Traducete in russo le seguenti frasi badando alla grammatica:
- •4. Traducete le frasi in italiano, consultando il testo:
- •Esercizi di conversazione
- •1. Parliamo del testo letto:
- •2. Parliamo dei problemi sollevati dall'autore:
- •L'ultima firma di gennaro per I famelici figli Una storia napoletana vera, quasi un racconto
- •Esercizi di vocabolario
- •1. Consultando il testo e il dizionario, trovate gli equivalenti russi alle parole e nessi di parole, fatene delle frasi:
- •2. A) Rispondete alle domande:
- •Esercizi di conversazione
- •Gli orizzonti di mattei Fate da interprete
- •Il celebre scrittore
- •Esercizi di vocabolario
- •1. Imparate le paroli e I nessi di parole:
- •2. A) Con quali parole è descitto il fisico dello scrittore f. D'Avenza?
- •3. A) Con quali aggettivi e nessi di parole è caratterizzato il giovane che si spacciava per Floro d'Avenza?
- •4. A) Consultando un dizionario italiano, trovate tutte le accezioni della parola ambiente.
- •5. A) Trovate in un dizionario italiano diverse accezioni del verdo riscuotere.
- •6. A) Traducete in russo le frasi contenenti I modi di dire:
- •7. A) Come si traducono I verbi:
- •8. Traducete in italiano, badando al lessico del testo:
- •Esercizi di grammatica
- •1. Trovate nel testo le frasi citate e traducetele in russo:
- •2. Volgete il discorso diretto in quello indiretto:
- •3. Sostituite il voi al Lei in tutti I dialoghi del testo.
- •4. Volgete al discorso indiretto:
- •5. Traducete le frasi in italiano, consultando il testo.
- •Esercizi di conversazione
- •10. Traducete dall'italiano in russo: libera università internazionale degli studi sociali — roma
- •11. Riassumete il testo in italiano e in russo:
- •Quei nuovi vecchi vizi
- •Ma che cosa è questo campanile? (Stralcio dell'articolo)
- •Esercizi
- •1. Rispondete alle domande:
- •2. Riassumete il contenuto dell'articolo di u. Eco. Unità 8
- •Isotta «pfaff»
- •Esercizi di vocabolario
- •1. Imparate le parole e I nessi di parole:
- •12. А) Che cosa si fa con:
- •13. А) Fate delle frasi con I nessi di parole seguenti:
- •14. Che sostantivi hanno la stessa radice di questi aggettivi?
- •15. Leggete nel dizionario la definizione di questi nomi di scienza, e d'arte. Dite, dov'è possibile, I nomi dei cultori di esse (al plurale):
- •16. Come si dice in italiano:
- •Esercizi di grammatica
- •1. Traducete in italiano, facendo attenzione all'uso dei modi e dei tempi:
- •2. A) Fate l'analisi dell'uso degli articoli sulla prima pagina del testo di g. Arpino.
- •3. Traducete in italiano, badando all'uso dell'articolo:
- •4. Mettete il discorso diretto del testo alla forma indiretta.
- •5. Riassumete il testo al passato. Mettetelo alla forma indiretta: l'astronave mi obbediva : avrei potuto puntare sulla luna
- •Esercizi di conversazione
- •1. Fate delle domande o delle frasi in cui entri il vocabolario del testo. Rispondeteci con le seguenti battute:
- •2. Traducete in italiano servendovi delle battute dell'esercizio 1 «a» :
- •3. Traducete in italiano servendovi delle battute dell'esercizio 1 «b» :
- •La cibernetica allarga il potere dell'uomo
- •1. Informazioni sul diritto comunitario
- •1.1. Principi generali
- •1.2. I requisiti professionali necessari per accedere all'impiego
- •2. Riconoscimento dei diplomi: sistema generale
- •2.1 Informazioni di base sul diritto comunitario
- •Unità 9
- •La giara
- •Esercizi di vocabolario
- •1. Imparate le parole e I nessi di parole:
- •2. A) Dopo aver consultato un dizionario italiano traducete in russo le frasi con la parola punto, sostituendola, dov'è possibile con un sinonimo:
- •3. A) Fate delle frasi con le seguenti locuzioni:
- •4. A) Trovate una parola russa adeguata a gonfio nelle seguenti locuzioni, traducetele in russo:
- •5. A) Date una traduzione adeguata alla parola virtù nelle seguenti locuzioni, fate delle frasi:
- •6. Parafrasate ciascuna delle seguenti locuzioni e traducetele in russo:
- •7. A) Parafrasate le seguenti locuzioni, mettetele nelle frasi:
- •8. Traducete in italiano, servendovi di una delle locuzioni dell'esercizio precedente:
- •9. A) Fate il ritratto morale di una persona, servendovi degli aggettivi che fanno al vostro caso.
- •10. Fate delle frasi, accoppiando: a) I sostantivi e gli aggettivi; b) I verbi e gli avverbi; traducete le vostre frasi in russo:
- •Esercizi di grammatica
- •2. Trascrìvete dal testo le frasi in cui l'infinito è predicato di una indipendente. Sostituitelo con una forma personale. Rilevate il suo valore stilistico.
- •3. Traducete in italiano:
- •4. Sottolineate le repliche in cui il verbo è al congiuntivo. Che tempo si usa quando si tratta di parole dell'autore ?
- •5. Traducete in italiano, badando all'uso degli articoli, dei modi e dei tempi:
- •6. A) Mettete in rilievo il soggetto, il complemento, il predicato, usando I costrutti:
- •Esercizi di conversazione
- •1. Trascrivete dal testo le parole, le locuzioni e le frasi che di solito si usano nella conversazione e mettetele in un dialogo.
- •2. Fate delle frasi con quanto segue:
- •3. A) Come si dice in italiano?
- •4. Mettete una o due frasi accanto ad ogni battuta, rendendo evidente il suo carattere d'ira o il cattivo umore di colui che parla:
- •Metafore animalesche
- •Unità 10
- •Il ragazzo ritrovato
- •Esercizi di vocabolario
- •1 .Imparate le parole e I nessi di parole:
- •2. A) Traducete in russo:
- •3. A) Trovate una traduzione adeguata:
- •4. A) Parafrasate:
- •5. A) Trovate una traduzione russa adeguata del verbo spiegare:
- •6. A) Servendovi dei vocabolari della lingua italiana di Zingarelli, di Palazzi, o d'altri autori, spiegate l'uso del verbo tirare.
- •7. A) Trovate dei sinonimi dell'espressione esser avvezzo a qc.
- •8. Leggete il saggio, riassumetelo in italiano e in russo: carlo muscetta su d. Rea
- •Esercizi di grammatica
- •1. A) Che significato aggiungono al verbo I suffissi — icchiare; — acchiare?
- •2. A) Trascrivete dal testo tutti gli aggettivi con il rispettivo
- •3. Spiegate la diversa natura degli attributi espressi nei nessi con preposizione da e traduceteli in russo:
- •4. A) Traducete in russo I seguenti costrutti:
- •5. Traducete le frasi in italiano formando nelle subordinate delle proposizioni implicite o esplicite:
- •6. A) Fate l'analisi dell'uso degli articoli nel saggio di c, Muscetta su d. Rea.
- •Esercizi di conversazione
- •1. A) Come si dice in italiano?
- •2. A) Comesi dice in italiano:
- •Lettere dal carcere
- •Unità 11
- •La ciociara (Stralcio dal capitolo VI)
- •Esercizi di vocabolario
- •1. Imparate le parole e I nessi di parole:
- •2 A) Con che verbi russi si traduce il verbo italiano portare nei nessi e nelle proposizioni seguenti:
- •3. A) Trascrivete gli aggettivi del testo.
- •4. A) Fate il ritratto fisico di un uomo o di una donna, servendovi del vocabolario seguente :
- •5. A) Traducete in russo :
- •6. A) Trascrivete gli idiomi del testo.
- •7. Traducete in italiano, adoperando I nessi di parole tra parentesi :
- •8. Quali sono I sinonimi del verbo piegare.
- •9. Scrivete le parole russe con le quali si traduce la paròla italiana piega nei nessi seguenti :
- •10. Traducete in italiano :
- •Esercizi di grammatica
- •1. A) Trascrivete dal testo le frasi contenenti il modo congiuntivo e del perìodi ipotetici e traducetele in russo.
- •2. Traducete in italiano :
- •Esercizi di conversazione
- •1. Trascrivete dal testo le frasi del discorso diretto che esprimono dell'ironia e traducetele in russo.
- •2. Traducete in italiano le seguenti battute :
- •3. Fate un breve dialogo, servendovi delle battute seguenti :
- •4. Fate delle domande o delle frasi, adoperando il lessico del testo, rispondete con le seguenti battute :
- •5. Traducete in italiano, facendo entrare le battute dell'esercizio « a » :
- •6. Traducete in italiano :
I pattiti antifascisti vogliono l'abdicazione del re. LaDc deve peró tener conto del proprio elettorato. Gli americani aspettano. Ma la Repubblica è ormai inevitabile
La caduta del fascismo, il 25 luglio del 1943, non pone immediata-mente il problema di un mutamento dell'assetto istituzionale italiano: vale a dire di un passaggio dalla Monarchia "alla Repubblica. In un primo momento, anzi, la posizione di Casa Savoia — a dispetto delle sue pesanti compromissioni con il regime mussoliniano — appare perfino rinforzata grazie al ruolo decisivo svolto da Vittorio Emanuele III nell'eliminazione della dittatura. E lo dimostra il fatto che, durante quella notte dopo che l'ultimo giornale radio ha dato, poco prima delle ventitré, la notizia delle dimissioni del "cavalier Benito Mussolini" e della sua sostituzione con il "maresciallo d'Italia Pietro Badoglio", molte migliaia di persone escono per le strade di Roma per raccogliersi sulla piazza del Quirinale, ad applaudire il re (che fa una breve apparizione sul balcone).
La situazione cambia radicalmente un mese e mezzo più tardi. La fuga da Roma dell'intera famiglia reale e di Badoglio, la sera dell'8 settembre, subito dopo l'improvviso annuncio da parte alleata della firma dell'armistizio con gli Stati Uniti e l'Inghilterra (cioè il fatto che coloro che incarnavano la continuità dello Stato, preoccupati unicamente di mettere in salvo se stessi, abbiano abbandonato la capitale, senza lasciare dietro di loro un'autorità capace di rappresentare il potere legittimo e di coordinare la resistenza contro i tedeschi), crea, sia politicamente che emotivamente, un fatto nuovo, che si riflette già nelle prime due riunioni del CLN (il Gomitato di liberazione nazionale, formato dai sei principali partiti antifascisti: Democrazia cristiana, comunisti, socialisti, liberali, Partito d'azione e Partito democratico del lavoro): nel corso delle quali i rappresentanti azionisti, sostenuti da una parte dei socialisti, cercano di far approvare dai loro colleghi una dichiarazione di "decadenza della monarchia".
Impostazione che, tuttavia, non prevale, per l'opposizione non solo delle correnti più conservatrici, ma anche della DC e dello stesso PCI (Partito comunista italiano): convinti che una simile dichiarazione, oltre a scontrarsi con l'orientamento degli alleati (in primo luogo degli inglesi), avrebbe superato i limiti di azione da parte di un potere di fatto quale il CLN, e sul piano pratico avrebbe diviso il fronte antifascista, e ridotto la sua capacità di lotta contro i tedeschi.
Quello che in tal modo si sviluppa è un quadro confuso. In tutta l'Italia centrosettentrionale la Resistenza ha come punto di riferimento il CLN, che ha accantonato il problema istituzionale, ma appare, nella grande maggioranza, favorevole ad una soluzione repubblicana. Mentre nelle regioni meridionali, liberate dagli anglo-americani, esiste un governo monarchico, indebolito però non solo dai poteri molto ridotti che gli vengono riconosciuti dalle autorità occupanti ma anche dalla sua scarsissima rappresentatività. Del resto, tutti i partiti antifascisti (anche i più moderati) subordinano ogni progetto di collaborazione governativa all'abdicazione del re che ha contribuito all'ascesa di Mussolini.
Questa situazione di stallo viene sbloccata da due avvenimenti. Il primo dei quali, in ordine di tempo, è l'accordo che alla fine del febbraio del 1944 viene raggiunto tra l'esponente prefascista (e futuro primo presidente della nuova Repubblica) Enrico De Nicola e la Corona. Un compromesso che prevede il ritiro definitivo dalla scena politica (ma non l'abdicazione) di Vittorio Emanuele III nel momento — che appare ormai imminente — della liberazione di Roma, e il trasferimento dei suoi poteri a un "luogotenente del regno" nella persona del figlio Umberto. Il secondo è l'arrivo a Napoli un mese più tardi, esattamente il 27 marzo, dal suo lungo
esilio in Unione Sovietica, del capo del PCI, Ercole Ercoli: vale a dire, Palmiro Togliatti.
Tornato in Italia dopo quasi vent' anni, Togliatti modifica profondamene le precedenti linee direttive del suo partito (e sconvolge l'impostazione generale dei partiti del fronte antifascista) con una dichiarazione del 1 aprile 1944, in cui precisa che i comunisti italiani, senza porre alcun' altra condizione, sono pronti a partecipare ad un esecutivo che sia capace di concentrare tutti gli sforzi nella lotta contro il nazismo. Spiazzati da questa iniziativa, tutti gli altri partiti rinunciano alle loro precedenti pregiudiziali. E si giunge, così, il 22 aprile 1944, ad un governo — che, presieduto da Pietro Badoglio, giura nelle mani di Vittorio Emanuele III — composto da tutti e sei i partiti del CLN.
A questa soluzione ha contribuito anche, in maniera determinante, il fatto che l'accordo tra De Nicola ed i Savoia, che in un primo momento era rimasto segreto, era stato nel frattempo conosciuto. Esso acquista, tuttavia, carattere pienamente ufficiale solo dopo la liberazione di Roma. Entrati gli alleati nella capitale, nella serata del 4 giugno, Vittorio Emanuele III si mette quindi immediatamente da parte, ed è il luogotenente che, su indicazione dei sei partiti antifascisti, dá l'incarico di formare il nuovo governo a Ivanoe Bonomi, presidente del CLN nazionale. Inoltre, per la prima volta, i ministri, al momento di assumere l'incarico, non giurano più fedeltà alla Corona, ma si impegnano solo ad esercitare le loro funzioni nell'interesse supremo della nazione e a non compiere atti capaci di pregiudicare la piena libertà della scelta popolare sulla questione istituzionale. Né è questa la sola novità di rilievo: perché, come risultato della rottura del precedente equilibrio politico e giuridico, vi è, il 25 giugno, la promulgazione, da parte del governo, di una legge che, attribuendo ad un'Assemblea costituente il compito di decidere, subito dopo la fine del conflitto, la nuova forma dello Stato, toglie alla monarchia ogni posizione di privilegio.
In tal modo, tutto è rimandato alla liberazione dell'Italia settentrionale: che, contro le previsioni e le aspettative, tarda ancora per quasi un anno. Inoltre neppure il realizzarsi di questo evento — grazie allo sfondamento della "linea gotica" da parte delle divisioni alleate e all'insurrezione partigiana del 25 aprile — produce immediatamente, per quanto riguarda il problema istituzionale, la svolta che molti avevano sperato. Al contrario si apre una fase di lotta politica, per molti aspetti convulsa e perfino drammatica, in cui le dichiarazioni e le mosse scoperte si mischiano alle iniziative riservate e alle pressioni occulte.
Per quanto riguarda lo schieramento politico interno, favorevoli alla Repubblica sono i comunisti, i socialisti, gli azionisti: oltre, naturalmene, al Partito repubblicano, che tuttavia non fa parte del CLN. Contrari, oltre al Partito monarchico (anch'esso, per motivi opposti, estraneo al Comitato di liberazione nazionale) è la maggioranza dei liberali e dei demoproletari. Meno facilmente definibile è, invece, la posizione della De: dato che i suoi dirigenti sono, nella maggioranza, favorevoli ad un cambiamento della forma istituzionale dello Stato, mentre tra i suoi potenziali elettori i monarchici (o coloro che temono la Repubblica come un "salto nel buio") sono decisamente più numerosi.
Questa situazione intema del Partito cattolico contribuisce a spiegare la posizione che il leader democristiano Alcide De Gasperi assume, nei mesi immediatamente successivi alla liberazione (che sono poi quelli decisivi), su due temi fondamentali: quello della data delle elezioni e quello del modo in cui va effettuata la scelta istituzionale. De Gasperi ha chiarissimo un punto: che se alcuni cambiamenti devono avvenire, ed in particolare deve esservi un trapasso dalla Monarchia alla Repubblica, è bene che questo processo si sviluppi nella maniera più cauta ed indolore possibile. La sua opinione, fermissima, anche se espressa in maniera solo indiretta, è quindi che è opportuno ritardare le elezioni politiche e, in tutti i casi, farle precedere da quelle amministrative.
La scontro con le sinistre — che, come si è detto, desiderano esattamente il contrario:Nenni ha coniato lo slogan "O la Costituente o il caos" — raggiunge il suo punto culminante nell'estate del 1945. In quel momento alla guida del governo —- formato, sempre.su basi assglutamente paritetiche, dai sei partiti del CLN, sebbene siapalese la loro diversa forza politica — vi è Ferruccio Parri, il partigiano "Maurizio" che ha comandato al Nord il Corpo volontari della libertà e che è uno degli esponenti più prestigiosi del Partito d'azione; mentre De Gasperi è ministro degli esteri, ed è proprio questa posizione a permettere al leader democristiano di muoversi con particolare efficacia.
Mentre i partiti del CLN discutono animatamente ed ormai polemicamente la data delle elezioni, Parri riceve infatti il 24 agosto una visita dell' ambasciatore americano a Roma Alexander Kirk. Kirk lo informa che gli Stati Uniti attendono con ansia che l'Italia dia una prova del proprio ritrovato spirito democratico, organizzando al più presto una consultazione popolare: che non sia però un'elezione politica generale, ma un ampio turno di elezioni locali.
Ma questo loro orientamento è rafforzato dai messaggi che i dirigenti di Washington ricevono da De Gasperi. Due giorni prima della visita di Kirk a Parri, il diplomatico americano si è infatti incontrato con l'ambasciatore italiano negli Stati Uniti, Alberto Tarchiani, in vacanza a Roma. E questi, parlando a nome di De Gasperi, gli ha detto esplicitamente che "il popolo italiano non è sufficientemente preparato o educato ad esprimere il proprio desiderio attraverso delle elezioni politiche nazionali", e che quindi queste "devono essere rimandate, altrimenti ne beneficeranno solo i comunisti".
L'intervento di Kirk su Parri, nonostante Г enorme peso che in quel momento ha un "consiglio" americano, non risolve tuttavia il problema. Le sinistre, infatti, insistono per elezioni generali a novembre: ma questo slogan, specie nel Centronord, ha una presa notevole sull'opinione pubblica. Ed ecco allora che il 6 settembre Dean Acheson, in quel momento sottosegretario di Stato, invia a Kirk un nuovo messaggio, in cui lo invita ad incontrare nuovamente Parri e a dirgli in maniera più esplicita "che il punto di vista americano è che le elezioni comunali debbano precedere quelle nazionali e debbano cominciare subito". Cinque giorni più tardi, l'11 settembre, Kirk ritorna dunque al Viminale, dove allora aveva sede la presidenza del Consiglio. E Parri, ascoltata quella che ha tutti i caratteri di un'ingiunzione, gli comunica che il giorno successivo ne informerà il Consiglio dei ministri.
Questa riunione ha un carattere meno drammatico di quello che ci si sarebbe potuti attendere: la realtà infatti è che tutti sentono che non è possibile dire di no agli americani, i quali (ed anche questo nessuno lo ignora) hanno potenti alleati interni. Le sinistre mettono quindi agli atti le loro obiezioni, sottolineano il carattere indebito delle pressioni di Washington (Togliatti che non dimentica mai il suo stile piemontese protesta "per gli interventi degli alleati, non giustificati dallo Statuto dell'Italia"), ma accettano di fatto di rinviare alla successiva primavera ogni progetto di consultazione popolare e sottoscrivono il principio che le elezioni locali precedano le politiche.
All'inizio del 1946, mentre si avvicina il momento del primo turno delle elezioni amministrative (fissato per il 10 marzo) si pone però anche il problema del modo della decisione istituzionale. A dispetto del decreto luogotenenziale del 26 giugno 1944 — che ha esplicitamente affidato questo compito all'Assemblea costituente — tutti i gruppi moderati ed i monarchici ritengono che la questione non debba considerarsi chiusa, anzi che sia possibile sostituire questa scelta assembleare con una scelta popolare.
Se, su questo punto, lo scontro, nelle settimane successive, npn assume caratteri particolarmente violenti è perché, anche a sinistra, non sono pochi coloro che, considerando la vittoria della Repubblica una cosa certa, preferiscono che essa appaia a tutti non come il risultato di un patteggiamento politico di vertice, ma come un'espressione diretta della volontà popolare.
Finita la fase preliminare, non rimane, dunque, che attendere il due giugno 1946, il giorno in cui, cioè, 28 milioni di italiani sono chiamati a votare per decidere la composizione dell'Assemblea costituente e la permanenza o meno dei Savoia alla testa dello Stato.
Il quadro politico in cui ci si avvia a questa data è stato determinato, in larga misura, come si è visto, dal prevalere delle tesi moderate. Ciò nonostante, la vittoria della Repubblica appare, a tutti, certa. Troppo vivo infatti è il ricordo dei legami che hanno unito, per oltre vent'anni, i Savoia al fascismo, e troppo deboli ed incolori sono gli uomini che rappresentano la Corona, per dare credito all'ipotesi di un successo monarchico.
È proprio per arrestare questo processo che il Quirinale decide, all'inizio della primavera, di giocare tutto su una mossa a sorpresa: l'abdicazione di Vittorio Emanuele III, che viene annunciata il 9 maggio 1946.
I calcoli che stanno dietro a questa decisione sono due. Il primo — facilmente intuibile — è di migliorare l'immagine elettorale della Monarchia. Il secondo è più complesso e mira ad alterare la situazione di teorica parità esistita fino ad allora, tra le due soluzioni istituzionali. Attraverso la trasformazione del luogotenente (figura per definizione provvisoria) in un re i consiglieri della Corona contano infatti di dar vita ad un fatto compiuto — l'esistenza di un potere e di una continuità costituzionale legalmente stabiliti—valido non solo dal punto di vista propagandistico, ma anche come elemento capace di pesare sugli avvenimenti immediatamente successivi.
Sono queste considerazioni che, nel momento in cui viene conosciuta ufficialmente l'abdicazione di Vittorio Emanuele III, creano una situazione di forte tensione all'interno del Consiglio dei ministri, che ha come protagonista Palmiro Togliatti. Il quale ("per una volta", nota nel suo taccuino Pietro Nenni) abbandona la sua abituale posizione di prudenza per sostenere una tesi giuridicamente ineccepibile. Nella primavera del, 1944, spiega infatti il leader comunista, il re non aveva delegato al figlio una parte dei suoi poteri, ma aveva compiuto un atto definitivo ed irreversibile di rinuncia alle proprie prerogative.
E questa rinuncia faceva parte del compromesso raggiunto dopo un lungo negoziato con i partiti antifascisti. Data la natura bilaterale dell'atto, egli non aveva quindi nessun diritto di riassumere ora i propri poteri, sia pure per la sola abdicazione, cambiando in tal modo, unilateralmente, il quadro giuridico fissato due anni prima. Stando così le cose, il governo, dopo aver dichiarato illegale l'abdicazione di Vittorio Emanuele HI, doveva annunciare che De Gasperi aveva assunto le funzioni di capo provvisorio dello Stato.
Nessuno, a cominciare da Togliatti, insiste però su questa impostazione. Uno scontro infatti, potrebbe giovare solo ai monarchici. Mentre la data delle elezioni dista, ormai, meno di quattro settimane.
I primi dati sui risultati del plebiscito istituzionale giungono al ministero dell' interno nella serata di lunedì 3 giugno, e confermano solo in parte le previsioni di una larga "vittoria repubblicana. Anzi, durante la notte, vi è perfino un momento in cui la monarchia si trova in leggero vantaggio. Nella mattina del 4, però, i voti provenienti dal Nord riequilibrano la situazione, e alla fine della giornata la soluzione repubblicana appare quindi sicuramente vittoriosa, con un margine di circa il dieci per cento di voti.
La Corona, e le correnti monarchiche, accettano le prime notizie della sconfitta con distacco, e perfino con eleganza. Mentre il ministro dell' interno, Romita, comunica, il 5, i voti noti fino a quel momento (12 milioni 182 mila per la Repubblica, 10 milioni 362 mila per la Monarchia), De Gasperi ha infatti uh incontro cordiale con Umberto di Savoia: alla fine del quale da ordine al ministro della marina di mettere a disposizione del Quirinale l'incrociatore "Duca degli Abruzzi" per il trasferimento a Lisbona.
Adattato da A. Gambino
Parole e nessi di parole da ricordare:
abdicazione del re — отречение короля от престола
assetto nazionale — государственное устройство
Casa Savoia — Савойская династия
dare le dimissioni — подать в отставку
firma dell'armistizio — подписание перемирия
elezioni politiche — выборы b парламент
elezioni amministrative — выборы в местные органы власти
luogotenente — наместник (короля).