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Добровольская А.Ю. - Практический курс итальянского языка (2005)

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Si consolidi l'unità delle forze pacifiche nella lotta per una stabile pace! Si consolidi e si allarghi la incrollabile, fraterna amicizia dei popoli italiano e russo!

Espressioni da ricordare

il missile atomico

ракета с атомной боеголовкой

искусственный спутник

il satellite artificiale

мирное строительство

l'opera di pace

la guerra distruggitrice

разрушительная война

(- devastatrice)

оборона страны,национальная оборона

la difesa nazionale

ослабление международной напряжен­

la distensione internazionale

ности

 

il disarmo totale

полное разоружение

военные расходы

le spese militari (- di guerra)

поставить на службу человечеству

porre al servizio dell'umanità

невзирая на идейные разногласия

al di sopra di ogni divergenza

di pensiero

послать кому-либо братский привет

mandare un fraterno saluto a qd

усилить подготовку (к чему-либо)

intensificare i preparativi (a qc)

сорвать, помешать

far fallire qc

развязать новую войну

scatenare una nuova guerra

миролюбивый

amante della pace

безатомная зона

la zona libera dall'arma atomica

от всего сердца

di tutto cuore

направленный на что-либо

diretto C-volto) a qc

международное сотрудничество

la cooperazione (- collaborazione)

 

internazionale

прочный мир

la pace stabile

нерушимая дружба

l'amicizia incrollabile

укреплять мир

consolidare la pace

 

Compito per la

lezione riassuntiva

Parlate sui temi:

1.Le tappe principali della lotta per la pace.

2.La tappa attuale della lotta per la pace in Italia.

3.Lo sviluppo dei legami culturali tra Russia e l'Italia contribuisce

al consolidamento della pace.

4. Gli scambi commerciali italo-russi.

Testo: Silvio Micheli- «Rete!».

Grammatica: Proposizioni gerundive.

Traduzione: Modi di dire.

Silvio Micheli *

RETE!

Pensò al tempo in cui il suo nome correva di bocca in bocca e sulle prime pagine dei grandi giornali sportivi, quando poteva permettersi il lusso di un'esistenza senza preoccupazioni e la gioia di respirare a testa alta fra tanta gente che tutta lo additava ad ogni passo per strada e che dentro lo stadio urlava sempre per lui, come non esistesse che lui. Ci ripensò con la quieta dolcezza d'un lento distacco come quasi non si trattasse di lui, ma di altri.

Vent' anni fa — se non vi fosse stata una guerra di mezzo gli sarebbe sembrato ieri — aveva abbandonato gli studi quando un ricco industriale, presidente della squadra di gioco del calcio del suo paese di provincia, gli aveva detto battendogli sulle spalle:

« Via, che gusto c'è a studiare tanto, quando nella vita si può arrivare prima e meglio tirando calci a un pallone, così come tu sai fare, e non aver altre preoccupazioni ma quattrini, gloria e quattrini in una società come la nostra dove chi più ha, più vale? »

Pensò allora al giorno in cui il noto allenatore di una grande squadra di serie A, dopo aver sborsato diverse centinaia di migliaia di lire al ricco industriale, lo portò con se lontano, nel Nord. In casa non erano affatto contenti, padre, madre e fratelli desideravano tutti che'lui terminasse il liceo e poi l'Università, vedendo nella laurea una posizione sicura e dignitosa. Ma il mucchio di quattrini sborsato dal presidente del nuovo sodalizio,— altro ricco padrone di fabbriche e terreni,— al momento della firma del contratto, e il nome stampato in grassetto su tutti i giornali accanto a parole piene di speranza e di legittimo orgoglio, non tardarono a far mutare l'idea persino ai suoi di casa. E furono anni di gloria e di quattrini, infatti, quelli, per lui. Sino allo scoppio della guerra voluta dal

* Silvio Micheli è nato nel 1911 a Viareggio. Dopo gli studi compiuti a Pisa, si impiega in stabilimenti industriali di varie città italiane. Nei primi anni della seconda guerra mondiale Micheli a Napoli scrisse il suo primo romanzo «Pane duro», che però riuscì a far stampare solo dopo la caduta del fascismo. Finita la guerra Micheli ritornò nella sua città natale, dove scrisse altri tre libri: «Un figlio ella disse» (1947), «Paradiso maligno» (1948) e «Tutta la verità» (1950). Nel 1955 uscì il suo libro sulla Resistenza «Giorni di fuoco». Silvio Micheli ha scritto pure molti racconti e corrispondenze.

421

fascismo. Quando lui credeva che il Partito ci fosse soltanto, e soprattutto, per occuparsi di loro, dei giocatori da inviare a far bella figura nei campi sportivi d'oltre confine1! Finita la guerra, sinceramente gli sembrò che la vita sarebbe ricominciata, anche per lui, dal punto in cui l'aveva lasciata. La gente, invece, cercava casa, pane e lavoro. Soltanto più tardi, qualcuno di serie A venne a cercarlo al paese dove insieme alla villetta aveva perduto una sorella e i genitori. Senza arte ne parte non gli rimaneva che indossare di nuovo la maglia e le scarpe da gioco, dopo sei terribili anni, tra fronte e prigionia, con moglie e due bambini da mantenere.

Quel ritorno in serie A non durò molto. Giornali e folla fecero presto a voltargli la faccia. Senza arte né parte e con due figli da mantenere non gli restò che chinare il capo, quando dalla serie A, nel'47, fu costretto a passare in B, in una squadra di provincia dove il suo nome faceva ancora effetto e la gente lo attorniava volentieri, al caffè, come ai tempi belli, e dove qualcuno addirittura, gli chiedeva un autografo, un sorriso, una parola amica. Ma come tutto ciò gli appariva ormai strano e differente! Nel '38, per la prima volta, era stato convocato dal Commissario Unico a far parte della Nazionale B. Allora sì, firmare tessere e sorridere, ascoltare e vantarsi gli pareva legittimo e naturale. L'espressione della folla in certi momenti gli faceva venire le lagrime in pelle. Voleva bene a tutti, gli pareva d'essere d'accordo con tutti, pronto persino, in campo, a morire di stanchezza e di dolore pur di meritarsi la stima e l'affetto della folla che tambureggiava senza posa il suo nome dalle tribune ai popolari2. E le reti, quelle sue «stangate» in porta che facevano scattare in piedi tutto lo stadio e impazzire i «tifosi», gli uomini e le donne. Gli sembrava impossibile che tutto ciò fosse stato vero, non un sogno, e fosse stato lui, quello. Ora nel mezzo del campo si sentiva addosso altri sguardi ed altre urla scoppiavano spesso durante il suo gioco. Dalle partite, come dagli allenamenti, rincasava sempre in silenzio, con l'aria del lavoratore che ha terminato il suo ufficio continuamente minacciato di licenziamento, e persino la vicinanza, l'affetto dei figli, per questo, gli faceva più male che bene.

A 37 anni fu ingaggiato, per pochi quattrini, e ancora grazie al suo nome, da una mediocre squadra di quarta divisione. In casa, lo stipendio non bastava neppure per mantenere i figli agli studi. Egli voleva che il ragazzo e la bambina frequentassero le scuole sino all'Università, come se in loro rivedesse se stesso e le brutte, ma non strane svolte della sua esistenza. Per figurare, alla sua età gli occorreva molto riposo, niente stravizi, tranquillità e vitto speciale. Doveva invece preoccuparsi non poco per mandare avanti la barca3 e, soprattutto, doveva far spesso a meno fipanche della bistecca alla vigilia di ogni incontro. Con una buona bistecca in corpo, sentiva di poter ancora tenere per i novanta minuti della partita: ma tre etti di carne a quella maniera costavano troppo. In casa c'era bisogno di tante cose più utili. Ne faceva a meno da molti mesi

422

ormai. Lo disse a sua moglie alla vigilia dell'ultimo incontro che decideva del passaggio in serie С della squadra dopo un campionato davvero molto faticoso per lui, durante il quale egli aveva dato persino l'anima per mantenersi il posto, terminando spesso sfinito e sopportando dolorosi colpi e ferite per non permettere ad altri di occupare il suo ruolo. Almeno se i figli fossero cresciuti in fretta! Gli sembrava invece che il corso della loro esistenza scorresse inversamente proporzionale al suo e che un anno

di più per loro significasse cinque, dieci anni di più per lui!

Quella volta si recò in campo con l'intenzione di lasciare nella folla e nei dirigenti l'indiscutibile convincimento del suo contributo in squadra per l'anno a venire4. Non gli restava altra via, per sperare in una buona riconferma. Se no, avrebbe dovuto arrangiarsi scendendo ancora, forse, in una squadra di serie inferiore.

Doveva vincere. Se lui avesse marcato: oh, se avesse potuto marcare lui! Sognò palloni rotolanti davanti alla porta e lui — che tante volte la fortuna gli era stata benigna in gioventù! — sgusciato dal muro di gambe...

L'urlo della folla sembrava che facesse tremare persino il terreno sul

quale egli correva come tra fitte nere ali di gente con gli occhi puntati su di lui, pronte a gridare di gioia о a condannarlo senza pietà, senza

badare ai suoi 37 anni, ai figli, alla moglie che a casa attendevano sulle spine5.

Non voleva finire così. Doveva marcare e vincere. Per lui e per i suoi: per i suoi soprattutto. Portato dall'urlo della folla come ai tempi belli, da principio andò bene e neppure una volta pensò di far caso di tutte le astuzie per risparmiarsi senza sfigurare. Poi fu atterrato una, due, tre volte, ma sempre ebbe la forza e la volontà di rialzarsi senza le cure del massaggiatore. Durante un calcio piazzato, col cuore fra i denti si mise a pregare invocando tutti i santi perchè gli concedessero l'occasione. Vide il pallone e uno spiraglio per farlo entrare in porta, ma sullo scatto il terzino fu più svelto di lui. Aveva sì e no 20 anni, quel ragazzo. Né moglie, ne figli l'avrebbero atteso con ansia, dipendendo da lui, da ogni suo calcio.

La folla che aveva trattenuto il respiro, era tornata a bollire tutt'intorno con le mani e gli occhi tra le maglie della rete metallica che ondeggiava come l'argine di un piena. Un'occasione gli capitò ancora, о così parve alla folla, allo scadere del primo tempo, quando a due passi dal portiere vide il pallone tutto libero rotolare nella sua direzione. «Rete!», gridò tutto lo stadio vedendolo sbucare come venti anni fa dal suo angolo preferito lungo la linea del calcio d'angolo. Invece zappò! Insieme al pallone partì anche una grossa zolla di terra che finirono tra le braccia del portiere dolcemente. Non ne poteva più.

Nel secondo tempo lo stadio riprese a bollire, a muoversi, a premere contro la rete di cinta come un fiume torbido e minaccioso. Non sarebbe stato sufficiente neppure un pareggio, per la sua squadra. Stanco

423

e azzoppato, lui non si dava per vinto. Voleva marcare. Non poteva che marcare e avrebbe dato chi sa che cosa per questo. Il pensiero della moglie e dei figli chiusi in casa gli stava davanti come la statua dell'ansia. «Amico,— gli aveva sussurrato a mezza bocca il presidente dell'Associazione durante l'intervallo negli spogliatoi: — se non si marca oggi ...» Forse anche per questo era rientrato in campo con quel tremore ai ginocchi e nel cuore. La partita degenerava in eccessiva pesantezza. Sullo zero a zero, gli avversari avevano tutto da guadagnare. Quindi facevano muro. Saltando su un pallone che pareva inviato dal cielo, lo atterrarono e non ci vide più. Udiva e voleva rispondere, ma non riusciva a pronunciare una parola ne a muoversi.

«Non può riprendere, vi dico che non può!» tornava a ripetere il medico di turno fasciandogli la testa ai bordi del campo.

Cominciò a vederci come attraverso un vetro smerigliato a udire da lontano e a rispondere con monotona caparbietà: «Ora mi alzo e gioco, ora mi alzo e vedrete». Perchè sapeva di dover marcare, perché non aveva ne arte ne parte ed altri impieghi non era possibile ottenerli, con tanti lavoratori ridotti ogni giorno di più sul lastrico6. Rientrò all'ala destra e subito prese a correre verso la porta avversaria. Poi verso la sua per prestare aiuto ai difensori. Chi sa come fu. Dopo un gran bel tiro sferrato dall'ala voleva soltanto traversare al centro — che mandò il pallone a sbattere contro la traversa orizzontale della porta, si trovò a retrocedere nella sua area di rigore fra i terzini per arginare una pericolosa azione avversaria. Fu forse per il dolore e l'intontimento causati dalla larga ferita al capo, о fors'anche per il chiodo ormai fisso di voler marcare ad ogni costo, tirando potentemente in porta, che nel tentativo di passare il pallone al proprio portiere, non ci vide più ossia vide soltanto la porta e tirò, forte, troppo forte forse. «Rete!», gridò mezzo stadio. L'attra metà, invece, era rimasta in piedi, ferma come morta in piedi, a pensare all'autorete e a lui, mentre lui piangeva in mezzo a un gran coro di fischi e di urli: «Venduto, venduto!» — si sentiva dire.

1d'oltre confine (= estero) — зарубежный

2i popolari (= i posti popolari) — самые дешевые места (на стадионе)

3mandar avanti la barca — сводить концы с концами

4per l'anno a venire (= per l'anno venturo) — на будущий год

s attendere sulle spine — сидеть как на иголках

* essere ridotto sul lastrico — остаться без работы

 

Espressioni da ricordare

compiere gli studi

окончить учебное заведение, получить

 

образование

abbandonare gli studi

бросить ученье

ad ogni passo

на каждом шагу

che gusto c'è a + inf.

какой интерес..., что за удовольствие...

mutar idea

передумать, изменить намерение

lo scoppio della guerra

начало войны

4 2 4

 

chinare il capo

смириться

essere costretto (a)

быть вынужденным

far effetto a (su) qd

производить впечатление, воздейство­

 

вать на кого-либо

senza posa

все время, беспрестанно

senza pietà

беспощадно

da principio

сперва, сначала

far uso di qc

применять, употреблять

sì e по

не более, самое большее

Aveva sì e no 20 anni.

Ему было самое большее 20 лет.

tornare a fare qc (- rimettersi a fare qc)

вновь начать делать что-либо

(andare a) finire (in, tra, su ecc.)

оказаться

darsi per vinto (-arrendersi)

сдаться

chi sa che cosa: Avrebbe dato chi sa

Он отдал бы за это многое.

che cosa per questo,

 

sullo zero a zero

когда счет был 0 : 0

prendere a fare qc (- mettersi a fareqc)

приниматься делать что-либо

prestar aiuto a qd

оказывать помощь, помогать кому-либо

USO DELLE PAROLE

1. A Napoli scrisse il suo primo romanzo «Pane duro», che però riuscì a far stampare solo dopo la caduta del fascismo.— В Неаполе он написал свой первый роман «Черствый хлеб», который, однако, ему -удалось напечатать лишь после падения фашизма.

а) Разные значения глагола печатать имеют следующие италь­ янские эквиваленты:

1) печатать газету, журнал, книгу — stampare:

Molti giornali e riviste di Mosca Многие московские газеты и жур- vengono stampati allo stabiналы печатаются в типографии гаlimento poligrafico «Pravda». зеты «Правда».

2)печатать свои произведения — pubblicare, far stampare: Dapprima a Moravia venne perСначала Моравиа разрешили печа-

messo di pubblicare i suoi arтать свои статьи под псевдонимом. ticoli sotto uno pseudonimo.

3)печататься (быть в печати) — essere in (corso di) stampa: Questi documenti ora sono in Эти документы сейчас печатает

corso di stampa sulla rivista

журнал «Международная

«Vita internazionale».

жизнь».

4) печатать на машинке — battere (scrivere) a macchina, dattilo­ grafare:

Bisogna batterla a macchina, Это письмо надо напечатать на маquesta lettera. шинке.

б) Итальянское прилагательное duro имеет значения:

черствый

il pane duro

черствый хлеб

жесткий

la carne dura

жесткое мясо

 

 

425

тяжелый

la vita dura

тяжелая жизнь

суровый

un' espressione (del viso) dura

суровое лицо

2. Desideravano tutti che lui terminasse il liceo e poi l'Università, vedendo nella laurea una posizione sicura e dignitosa. — Все хотели, чтобы он окончил лицей и затем университет, так как видели в дипло­ ме гарантию прочного и достойного положения в обществе.

 

 

Ricordate:

 

 

 

laurea f

 

диплом (об окончании университета)

laurearsi (» prendere la laurea)

окончить университет

»

in legge

окончить юридический факультет

»

in medicina

окончить медицинский факультет

»

in lettere

окончить филологический факультет

 

 

 

Причастие laureato имеет значение окончивший университет (в Италии — получивший степень доктора).

Существительное laureato я? переводится «лауреат», получивший премию на конкурсе.

Лауреат ... премии:

premio Nobel

лауреат Нобелевской премии

L'accademico N. Semenov, pre-

Лауреат Нобелевской премии ака-

mio Nobel, ha pubblicato un

демик Н. Семенов выступил с ин-

interessante articolo.

тересной статьей.

3.Giornali e folla fecero presto a voltargli la faccia.— Газеты

ипублика поспешили от него отвернуться.

Русские глаголы спешить, торопиться — взаимозаменяемые си­ нонимы — переводятся на итальянский язык с помощью нескольких оборотов, не являющихся взаимозаменяемыми:

a) far presto [a] (contrario: far tardi), affrettarsi

Fa' presto, se no veniamo in Скорее (поспеши), а то опоздаем. ritardo.

Affrettatevi a prenotare! posti! Поторопитесь забронировать места! b) aver fretta

Non posso rimanere con voi, Я не могу остаться с вами, я спешу. ho fretta.

c) fare qc in fretta (= sbrigarsi)

Mi raccomando, fa'in fretta (= sbri- Прошу тебя, поторопись, иначе мы gati), se no, facciamo tardi! опоздаем!

d) andare avanti (о часах)

Il tuo orologio va avanti di 5 minuti. Твои часы спешат на 5 минут.

4. Una parola amica — дружеское слово.

В итальянском языке гораздо меньше прилагательных, чем в рус­ ском. Нередко функцию прилагательного выполняет существительное, следующее за определяемым словом (и согласующееся с ним в роде и числе):

426

una guerra distruggitrice

разрушительная война

le nazioni sorelle

братские страны

il comitato organizzatore

организационный комитет

5. В итальянском языке понятие заработная плата выражается по-разному, в зависимости от того, идет ли речь о заработной плате

рабочего или служащего:

 

la paga

всякая плата за труд

il salario

зарплата рабочего

lo stipendio

зарплата служащего

la borsa di studio

студенческая стипендия

6. Dopo un gran bel tuo...— После прекрасного удара...

Употребление gran + прилагательное в значении превосходной степени прилагательного (un gran bel tiro = un bellissimo tiro) харак­ терно для разговорной речи:

È una gran brava donna (= È

Это превосходная женщина,

una donna bravissima)!

 

Ha fatto una gran cattiva azione. Он совершил очень плохой поступок.

7. ... che tutto ciò fosse stato vero, non un sogno ...— ... что все это было наяву, а не во сне ..

Существительное sogno m — сон (сновидение), мечта не следует путать с sonno m — сон (состояние сна). Соответственно:

aver sonno

хотеть спать

Hai sonno?

Тебе хочется спать?

sognare (qc, di fare qc)

a) сниться; видеть во сне

 

б) мечтать

Il disoccupato sogna di essere

Безработному снится, что он на за-

all'officina.

воде.

Il calciatore sognò palloni roto-

Футболисту снились мячи у самых

lanti davanti alla porta.

ворот.

8. Nel '98 era stato convocato a far parte della Nazionale.—

В1998 году ему предложили войти в состав сборной команды Италии. Существительное parte f — а) часть, б) сторона, в) роль — входит

в состав многих употребительных оборотов:

far parte (di) qc

входить в состав чего-либо

da una parte... d'altra parte

с одной стороны... с другой стороны

da parte di qd

co стороны кого-либо

da parte mia (tua ecc.)

с моей (твоей и т. д.) стороны

Tanti saluti a tua moglie da parte mia! Большой привет от меня твоей жене! Io, da parte mia, non ho nulla da ridire. Я, со своей стороны, не возражаю, a parte отдельно, независимо от

Fatemi un conto a parte, per favore! Подсчитайте мне отдельно, пожалуйста!

in parte

отчасти, частично

Lei ha ragione, ma solo in parte.

Вы правы, но лишь отчасти.

 

427

GRAMMATICA

Proposizioni gerundive Герундиальные обороты

Г е р у н д и й , вместе с относящимися к нему словами, образует обо­ рот, который выступает в предложении как синоним придаточных обстоя­ тельственных предложений (времени, причины, уступительных, условных).

Внутри герундиального оборота сохраняется твердый порядок слов: gerundio стоит в начале оборота.

Герундиальные обороты связаны по смыслу и грамматически с гла­ голом-сказуемым предложения. При этом обороты с gerundio presente выражают действие, о д н о в р е м е н н о е с действием глагола-сказу­ емого, а обороты с gerundio passato выражают действие, п р е д ш е с т ­

в у ю щ е е

этому действию.

 

Padre, madre e fratelli deside-

Отец, мать и братья хотели, чтобы

ravano t u t t i che lui termi-

он окончил лицей и затем универ-

nasse il liceo e poi l'Università,

ситет, так как видели в дипломе

vedendo nella laurea una pò-

гарантию прочного и достойного

sizione sicura e dignitosa.

положения в обществе.

Pur essendo ferito continuò a

Несмотря на то, что он был ранен,

combattere.

он продолжал сражаться .

Cambiando mestiere, forse non

Может быть, если бы он сменил про-

avrebbe fatto quella fine.

фессию, он избежал бы этого пе­

 

 

чального конца.

Essendo arrivato tardi, nqn tro-

Поскольку я пришел поздно, в кон-

vai

nessuno nell'ufficio.

торе я никого не застал.

Замена придаточного предложения герундиальным оборотом воз­ можна в тех случаях, когда в главном и в придаточном предложениях одно и то же подлежащее. При замене союз, вводящий придаточное предложение, и подлежащее придаточного предложения опускаются, а глагол-сказуемое ставится в gerundio:

Non sono uscito di casa perchè

Essendo malato non sono uscito

ero malato.

di casa.

Benché fossi malato sono

Pur essendo malato sono uscito

uscito di casa.

di casa.

Se avessi dei soldi comprerei

Avendo dei soldi comprerei una radio.

una

radio.

 

Quando

mangio non parlo.

Mangiando non parlo.

Если в придаточном предложении сказуемое выражено глаголом в про­ шедшем времени, то всё придаточное предложение может быть заменено одним из оборотов с gerundio passato,infinito passato, participio passato:

Avendo sentito (= dopo aver

Услышав новость, он рассказал её

sentito = sentita) la notizia,

всем.

la

raccontò a tutti . .

 

4 2

8

 

В отличие от русского языка, итальянский язык допускает замену придаточного предложения герундиальным оборотом также и в тех случаях, когда в главном и придаточном предложениях разные подле­ жащие (так наз. gerundio assoluto).

При замене подлежащее придаточного предложения сохраняется:

Saltando su un pallone... lo atterra-

В то время как он бросился к мячу...

гопо.

его сбили с ног.

TRADUZIONE

Перевод фразеологических сочетаний

При переводе фразеологических сочетаний необходимо ориенти­ роваться не на значение их компонентов, а на их общее значение, не допус­ кать буквализмов, нарушающих нормы сочетания слов в русском языке.

При этом сложнее переводить образную фразеологию, так как пе­ реводчик должен не только передать на русский язык смысл фра­ зеологической единицы, но и ее образность, экспрессивность. На­ пример:

Ero nei ballo e bisognava ballare.

Раз заварил кашу, надо было рас­

 

 

 

хлебывать.

 

 

Перевод не представляет особого труда, если в русском языке имеется:

а) фразеологическое сочетание, соответствующее итальянскому,—

фразеологический эквивалент:

 

 

 

Il suo nome correva di bocca in

Его имя передавалось из уст в уста,

bocca.

 

 

 

 

б) русский фразеологизм, аналогичный по смыслу итальянскому,

хотя и основанный на ином образе:

 

 

 

Non aveva ne arte, ne parte.

 

У него не было ни кола, ни двора.

Fu forse... per il chiodo ormai fisso

Может быть, это случилось потому,

di voler marcare ad ogni costo.

что его обуревала навязчивая

 

 

 

идея: забить гол во что бы то ни

 

 

 

стало (любой ценой).

 

 

ESERCIZI DI LESSICO

 

 

1. Rispondete alle domande:

 

 

 

1.

Perchè il protagonista

abbandonò gli studi?

2. Che ne

pensavano

i suoi?

3. Come ragionava il

ricco industriale per

convincerlo

a lasciare

gli studi? 4. Che cosa fece durante la guerra? 5. Perchè dovette passare in serie B? 6. Perchè voleva che i suoi figli frequentassero le scuole fino all'Università? 7. Perché voleva vincere ad ogni costo? 8. Come si svolse il primo tempo? 9. Come fu che invece di marcare tirò il pallone nella

propria porta?

1!

429

2. Spiegate mediante un sinonimo о una parafrasi che cosa vuol dire: un paese di provincia; sborsare una somma; i quattrini non tardarono a far mutare l'idea persino ai suoi di casa; i campi sportivi d'oltre confine;

indossare; senza arte ne parte; far effetto; la stima; l'affetto; scattare in piedi; rincasare; in silenzio; sfinito; l'anno a venire; tante volte la fortuna gli era stata benigna; non pensò di far uso di tutte le astuzie; la folla era

tornata a bollire; allo scadere del primo tempo; sbucare; lui non si dava per vinto; prestar aiuto a qd; aveva due figli da mantenere.

3. Rilevate la differenza d'uso dei seguenti aggettivi adoperandole in frasi:

legittimo — legale clandestino — illegittimo straniero — estero

4. Trovate i contrasti dei seguenti aggettivi:

lussuoso, stimato, mediocre, sfinito, sufficiente, eccessivo, quieto, noto, differente, naturale, faticoso, inferiore, orizzontale.

5.Rilevate gli omonimi delle seguenti parole, usandoli in frasi: sportivo, figura, parte, stima, natale, industriale.

6.Che cosa (o chi) può essere:

lussuoso, industriale, dignitoso, astuto, svelto, sufficiente eccessivo, noto, naturale, faticoso?

7. In che modo si può esprìmere l'età? Come si dice in italiano:

в возрасте 20 лет; в 37 лет; ему за пятьдесят; когда ему было не более

20 лет; достигнув двадцатилетнего возраста; в возрасте около 40 лет.

8. Traducete in italiano quanto segue, badando alle parole scrìtte in corsivo:

а) 1. Карло Леви напечатал новый роман. 2. В сегодняшней газете напечатана статья Тольятти, посвященная правительственному кризи­ су. 3. Имя футболиста печаталось жирными буквами на первой стра­ нице газеты. 4. Надо было напечатать это письмо на машинке! 5. Сей­ час печатается серия интересных материалов об итальянском Сопро­ тивлении. 6. Мне бы хотелось научиться печатать на машинке.

б) 1. Мне часто снятся сны. 2. Ребенок метался во сне. 3. Обычно в это время мне уже хочется спать. 4. Великая мечта Циолковского стала реальностью. 5. Мы провели несколько суток без сна. б. Сбылась ли твоя мечта стать архитектором? 7. Сон его длился недолго: раздал­ ся телефонный звонок (lo squillo del telefono).

в) 1. Поспешим, сейчас пойдет дождь! 2. Поторопитесь, поезд от­ ходит через час. 3. Вы всегда спешите! 4. Олег поспешил помочь ей. 5., Не спеши, а то наделаешь много ошибок, б. Мне надо отдать в по­ чинку (far aggiustare) свои часы, они спешат. 7. Я поторопился за­ кончить свою работу до звонка.

430

9.Traducendo in russo quanto segue, rilevate il significato delle locuzioni di cui fa parte la parola

a)faccia :

1.Tutti gli voltarono la faccia. 2. Se si presenta ancora una volta, ha

una bella faccia tosta! 3. Guardati di lui: è un uomo a due facce. 4. È meglio dire le cose in faccia. 5. La sua amica abita nella casa di faccia. 6. In faccia al mondo è onesto.

b) parte :

1.Non aveva ne arte, ne parte. 2. Bisogna ascoltare anche lui, che

èparte interessata. 3. Chi farà la parte di Fedra? 4. Io non ero a parte del suo segreto. 5. Tanti saluti da parte del babbo! 6. Lasciamo da parte gli scherzi. 7. In parte, ha ragione. 8. Ha messo da parte molti risparmi.

9.Da che parte vai ?

10.Traducete in italiano:

1. С одной стороны, приезд президента способствовал улучшению итало-русских отношений, с другой стороны, он способствовал ослаб­ лению международной напряженности в целом. 2. Я, со своей сторо­ ны, напишу им тоже. 3. В состав правительственной комиссии входили монархисты и социал-демократы. 4. Это было с вашей стороны непро­ стительной ошибкой. 5. Частично эту работу мы уже закончили, б. Не хотите ли вы принять участие в этом деле?

11. Traducete in italiano adoperando le parole e le espressioni imparate:

1.По окончании войны Микели вернулся в родной город. 2. Он был вынужден уехать. 3. Родители хотели, чтобы их сын окончил юридиче­ ский факультет и стал адвокатом. 4. Я хотел поговорить с ним, но потом раздумал. 5. Вторая мировая война разразилась 1 сентября 1939 года,

б.Боюсь, как бы не оскандалиться на экзаменах! 7. Итальянские сту­ денты получают стипендию. 8. Вот уже пять лет, как Эцио содержит свою больную сестру. 9. Какое впечатление произвел на вас этот юноша?

10.Он хвастается, что выиграл три партии. 11. Он забил гол в собствен­ ные ворота. 12. Ты сошел с ума! 13. Домой мы вернулись очень поздно.

14.Футболисту требуется особое питание. 15. Все от нее отвернулись.

16.Месячная зарплата итальянского рабочего равна примерно 40-50 ты­ сячам лир. 17. Накануне встречи он был очень взволнован. 18. Ребята вернулись домой без сил, дрожа от холода. 19. Вклад ООН в дело мира огромен. 20. У меня есть к вам просьба. 21. Поначалу мы ничего не по­ няли. 22. Мы ни за что не хотели сдаваться, мы хотели победить во что бы то ни стало. 23. Все наши попытки оказать им помощь провалились.

12.Qual'è l'idea principale del racconto di Silvio Micheli «Rete!»?

13.Riassumete il contenuto del racconto commentandolo (per iscritto).

431

14. Rispondete alle domande:

1. Praticate lo sport? Che sport preferite — il nuoto, il calcio, la pallacanestro, la pallavolo, il pugilato, il tennis? 2. Che cosa è il «tifo»? Che ne pensa Gianni Rodari? (vedi il testo supplementare «Il tifo»). La pensate come lui ?

15.Rilevate nel testo principale e nei testi supplementari tutti i termini sportivi. Compilate un dizionario sul tema: lo sport.

16.Prendendo spunto dal testo descrivete una vostra visita allo

stadio.

17.Fate una rassegna di un notiziario sportivo dell' «Unità»

ESERCIZI DI FORMAZIONE DELLE PAROLE

18.Formate i sostantivi astratti che derivano dai seguenti aggettivi; traduceteli in russo:

Es.: sufficiente — insufficienza — недостаток

sufficiente, contento, ansioso, svelto, terribile, astuto, tranquillo, strano, differente, vicino, dignitoso, glorioso, dolce, pesante.

19.Spiegate la derivazione dei verbi:

additare, tambureggiare, impazzire, rincasare, sborsare, intascare, sfigurare, atterrare, ondeggiare, pareggiare, degenerare, arginare, causare.

20. Aggiungete i prefissi indicati tra parentesi ai seguenti verbi e traducete i verbi derivati in russo:

correre (per-, ri-, a-, s-, con-) battere (con-, a-, ri-)

cedere (retro-, prò-, pre-, con-, su-) tendere (a-, pre-, s-, dis-, in-)

21. Formate delle frasi con parole appartenenti alle seguenti

famiglie:

 

natale — родной (город и т. п.)

 

nascere

родиться

nascita f

рождение

arrivare — а) приходить, приезжать, прибывать, б) доходить (до)

arrivo m

приход, приезд, прибытие

arrivismo m

карьеризм

arrivista m

карьерист

сига f — а) забота; б) лечение

 

curare

лечить

curarsi (di)

заботиться (о)

calcio m — а) удар ногой, «пинок» б) футбол

calciatore m

футболист

calcistico

футбольный

432

 

giocatore m — игрок

 

giocare

играть

gioco m

игра

giocattolo m

игрушка

convincimento m — убеждение

convinzione f

убеждение

convincere

убедить

convincente

убедительный

vincitore m

победитель

vincere

победить, выиграть

vittoria f

победа

rivincita f

реванш

vinto

потерпевший поражение, побежденный

ESERCIZI DI GRAMMATICA

22. Traducete in russo quanto segue badando alla funzione sintattica del gerundio:

1. «Via, che gusto c'è a studiare tanto, quando nella vita si può arrivare prima e meglio tirando calci al pallone»,— gli disse il presidente della squadra. 2. Durante il campionato egli aveva dato persino l'anima per mantenersi il posto, terminando spesso sfinito. 3. Se no, avrebbe

dovuto arrangiarsi scendendo ancora. 4. Aveva sì о no 20 anni, quel ragazzo. Ne moglie ne figli l'avrebbero atteso con ansia, dipendendo da lui, da ogni suo calcio. 5. Durante i funerali di Bruno Buozzi, il sin­ dacalista socialista ucciso dai nazisti, parlarono i dirigenti della CGIL, ricordando che proprio Buozzi era stato tra i promotori dell'unità

sindacale. 6. Carlo Sforza, ambasciatore a Parigi all'epoca della Marcia su Roma, aveva dato le dimissioni ed era rimasto in esilio, passando dalla Francia all'America è divenendo uno dei capi riconosciuti dell'emigrazione antifascista. 7. Ritiratosi a vita privata dopo il 1926, De Gasperi aveva trascorso lunghi anni nell'oblio, ricoprendo modeste funzioni di bibliotecario presso la Biblioteca Vaticana. 8. Togliatti interruppe il colloquio ammonendo De Gasperi a riflettere alle gravi responsabilità che si assumeva spezzando l'unità democratica del paese. 9. Avendo il sindaco di Firenze La Pira concesso una intervista alla «Pravda», il Vaticano lo sconfessò. 10. Avendo Ezio mutato idea, non ci vedemmo piti. 11. Avendogli il medico fasciato la ferita, continuò a giocare. 12. Non rimanendoci un'altra via d'uscita, son tornato a fare il manovale. 13.1 Tassoni sono fieri del loro figlio maggiore, avendo il ragazzo meritato la lode del maestro. 14. Parlando la guida il francese, anche i turisti italiani la capirebbero.

15 Зак. 2801

433

 

23. Sostituite al costrutto participiale quello gerundivo:

Es.: Spesi i quattrini, Aldo si mise a cercar lavoro.— Avendo speso i quattrini, Aldo si mise a cercar lavoro.

1. Intascati i soldi se ne andò. 2. Venduta la casa perdette ogni legame colla campagna e si stabilì in città. 3. Costretto ad abbandonare gli studi, andò a lavorare in un'officina meccanica. 4. Vinta la partita, i calciatori continuarono ad allenarsi ogni giorno. 5. Datosi per vinto non avrebbe potuto rimanere più nella squadra. 6. Ottenuto il permesso si sentì felice.

24. Traducete in italiano usando una proposizione gerundiva: 1. Чем ты занимаешься? Смотрю, не найду ли какую-нибудь италь­

янскую книжку. 2. Я написал сестре письмо с просьбой прислать мне немного денег. 3. В этот момент мы как раз разговаривали о тебе. 4. По­ слав письмо отцу, он с нетерпением стал ждать ответа. 5. Несмотря на то, что Андрей был неправ, он продолжал спорить, б. Если бы вы гово­ рили тише, вы бы меня не разбудили. 7. Поскольку мы считали его на­ шим хорошим другом, мы попросили его помочь нам. 8. Когда я выхо­ жу из дома ровно в восемь, я не опаздываю. 9. Будучи болен, отец про­ должал работать. 10. Если бы у меня было свободное время, я бы съездил к родным в Киев. 11. Когда я работаю, я ничего не замечаю вокруг. 12. Отправив багаж, мы посмотрели на часы и увидели, что до отхода поезда остается еще целых сорок минут. 13. Получив вашу за­ писку, я тотчас же вам позвонил.

25. Traducete in italiano i seguenti periodi ipotetici:

1.Родители запретили бы ему стать футболистом, если бы знали, чем это кончится. 2. Если бы у него была специальность, то в 37 лет он, конечно, не стал бы играть в футбол, но он больше ничего не умел де­ лать. 3. Он бы так сильно не беспокоился, если бы ему не нужно было содержать жену и детей. 4. Ему было бы легче выносить эту жизнь, если бы он был холостым и если бы он был моложе. 5. Если бы он за­ бил гол, он укрепил бы свое положение в команде. 6. Если бы его не сбили с ног, он бы не чувствовал себя так плохо и не забил бы гол

всобственные ворота.

26.Volgete alla forma indiretta:

1. L'allenatore diceva: «Questo ragazzo sarà un bravissimo calciatore». 2. I suoi insistevano: «Tu termina il liceo e poi l'Università». 3. Gli sembrò: «Ora la vita ricomincia dal punto in cui l'ho lasciata». 4. Gli dissero: «Indossa di nuovo la maglia e le scarpe di gioco». 5. Si domandò: «Durerà molto questa vita?». 6. Gli pareva: «Sono d'accordo con tutti, voglio bene a tutti». 7. Disse alla moglie: «Debbo mangiare una bistecca». 8. Si mise a pregare: «Dio, concedimi l'occasione per vincere!». 9. Tutto lo stadio pensò: «Adesso farà una rete!». 10. Tutti pensavano: «Adesso marcherà!». 11. Il medico ripeteva: «Non potrà riprendere il gioco!». 12. Lo stadio urlava: «Venduto!».

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27. Sostituite all'infinito una proposizione subordinata:

1. Dopo aver sborsato una forte somma, l'allenatore lo portò con sé, nel Nord. 2. Gli pareva d'essere d'accordo con tutti. 3. Neppure una volta pensò di far uso di tutte le astuzie per risparmiarsi senza sfigurare.

4.Sapeva di dover marcare. 5. Sognavo di tornare al mio paese nativo.

28.a) Rilevate nel testo 5-6 casi di omissione dell'articolo davanti ai nomi che fungono d'apposizione.

b)Spiegate l'uso dell'articolo davanti ai sostantivi scritti

in corsivo:

1.Padre, madre e fratelli desideravano che lui terminasse il liceo.

2.Alla sua età gli occorreva molto riposo, niente stravizi, tranquillità e vitto speciale. 3. Sentiva di poter ancora tenere per i novanta minuti della partita. Ne moglie, figli l'avrebbero atteso con ansia.

29.Sostituite ai puntini un articolo conveniente о sopprimete i puntini:

Era ... studente, quando ... ricco industriale, ... presidente di ...

squadra calcistica di ... suo paese di ... provincia, lo convinse di abbandonare ... studi e di dedicarsi a ... calcio, per guadagnar... quattrini. Poi ... noto allenatore lo portò in ... Nord. ... suoi prima erano scontenti,

volevano che terminasse ... liceo e poi ... Università, ma ... gloria e ...

quattrini fecero cambiar idea persino a loro. Poi scoppiò ... guerra. Passò sei terribili anni tra ... fronte e ... prigionia. Perse ... sorella,... genitori,

... casa. Non sapeva cosa fare—doveva mantenere ... moglie e ... due figli. Indossò di nuovo ... maglia e ... scarpe da ... gioco. Ma ora tutto era diverso. Aveva ... 37 anni, guadagnava ... pochi quattrini che non bastavano a mantenere ... famiglia. Per non fare ... brutta figura, a ...

sua età aveva bisogno di ... molto riposo, di ... vitto speciale. Invece doveva spesso fare a meno di ... bistecca a... vigilia di ... ogni incontro,

...carne costava troppo.

Quella volta si recò in...campo con ... intenzione di produrre ...buona impressione su ... folla e su ... dirigenti, per assicurarsi ... posto per ...

anno venturo. Ma fu ... crollo definitivo: mandò ... pallone in ... propria porta.

ESERCIZIO DI TRADUZIONE

30. Traducete in russo per iscritto le seguenti frasi del testo, evitando di tradurre alla lettera i passi scritti in corsivo:

1.Poteva permettersi il lusso di un'esistenza senza preoccupazioni.

2.Così durò sino allo scoppio della guerra voluta dal fascismo. 3. Più tardi qualcuno di serie A venne a cercarlo al paese. 4. Giornali e folla fecero presto a voltargli la faccia. 5. L'espressione della folla in certi momenti gli faceva venire le lagrime in pelle. 6. Lo stipendio non bastava neppure

435

per mantenere i figli agli studi. 7. Almeno se i figli fossero cresciuti in fretta! 8. Portato dall'urlo della folla come ai tempi belli, da principio andò bene e neppure una volta pensò di far uso di tutte le astuzie per risparmiarsi senza sfigurare. 9. Durante un calcio piazzato, col cuore fra i denti, si mise a pregare. 10. La folla era tornata a bollire tutt'intorno con le mani e gli occhi fra le maglie della rete metallica. 11. Sullo zero a zero gli avversari avevano tutto da guadagnare.

LETTURA SUPPLEMENTARE

 

Gianni

Rodari

IL TIFO

 

Il tifo senza virgolette è una malattia intestinale. Il «tifo» con le virgolette è una malattia mentale, contagiosa e soprattutto domenicale. Dal lunedì al sabato l'ammalato di «tifo» è abbastanza normale, ma, se si potessero ascoltare le sue conversazioni si potrebbero cogliere evidenti segni di pazzia. La domenica, la malattia esplode, per lo più sulle gradinate di uno stadio calcistico.

Quando lo coglie l'attacco, il «tifoso» non è più un dignitoso impiegato di concetto*, un commerciante favorito dalla fortuna e ben visto in banca, un operaio puntuale al lavoro, uno studente destinato a battere tutti i record di Leonardo da Vinci: diventa, invece, un essere agitato e rumoroso, violento come l'uomo delle caverne, vociante come la «scimmia urlatrice».

Rinnega gli amici, i parenti, i fratelli se la sua squadra è in difficoltà, se l'arbitro fischia quando lui non vorrebbe, se una palla di cuoio va a destra invece che a sinistra. Nei casi più gravi, può scavalcare una rete, saltare un fosso, aggredire un arbitro (come qualche domencia fa, all'Olimpico di Roma), resistere alla forza pubblica, finire in prigione. Il tribunale lo condannerà? Secondo me non dovrebbe farlo. L'imputato non

è colpevole. Ha diritto alla pietà pubblica, come ogni malato.

Se avrò soldi abbastanza, fonderò una clinica per «tifosi» e tenterò di inventare un metodo per guarirli, un vaccino, come il dottor Salk ha inventato il vaccino contro la poliomielite. In questa clinica si entrerà «tifosi» e si uscirà guariti, cioè sportivi veri. Farò soldi a palate e mi verrà innalzato un monumento, per aver debellato una piaga sociale più diffusa dei reumatismi e del mal di denti. No, io non sono un «tifoso». E vi prego: guardatevi da questa malattia. Prevenitela, facendo dell'alpinismo, del canottaggio, del nuoto, del podismo, del salto, del tennis, del pingpong: adottate un qualsiasi sport e praticatelo. Perfino la caccia alle farfalle, forse, basta a immunizzare dal «tifo», malattia che coglie soprattutto le persone che non praticano sport alcuno.

* un dignitoso impiegato di concetto — солидный служащий, чиновник.

Espressioni da ricordare

quando lo coglie l'attacco

когда у него начинается приступ

essere favorito dalla fortuna

быть удачливым, быть баловнем судьбы

essere in difficoltà

находиться в затруднительном положении

far soldi a palate

«загребать деньги лопатой»

guardarsi da qc, qd

остерегаться чего-либо, кого-либо

Compito per la lezione riassuntiva

I.Parlate sui temi:

1.Lo sport nei paesi capitalistici.

2.I «giochi olimpici».

3.L'ultimo campionato internazionale scacchistico.

I I . Fate una breve rassegna della pagina sportiva della «Re­ pubblica».

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Testo: PalmiroTogliatti. «La lotta contro la politica di avventure della Democrazia Cristiana».

Traduzione: Sostantivi astratti; aggettivi «drammatico», «unitario»; verbi «venire», «andare» «rimanere», «vedere» come ausiliari.

Palmiro

Togliatti

LA LOTTA CONTRO LA POLITICA DI AVVENTURE

 

DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA

 

Prima di tutto, vorrei rivolgere un saluto a tutti coloro che in questo momento mi stanno vedendo e ascoltando; un saluto cordiale e un augurio che ciascuno dia un voto — il 6-7 novembre — che risponda alle sue convinzioni, alle sue aspirazioni, ai suoi interessi, ma soprattutto un voto che consolidi e faccia progredire la democrazia nel nostro Paese.

Voglio anche chiedere scusa se, forse, il modo della mia esposizione non sarà pienamente rispondente ai criteri tecnici di questa trasmissio-

ne. Trasmissioni televisive dedicate esclusivamente a un grande pubblico hanno luogo in Italia se non vado errato, da cinque о sei anni, ma questa è la prima volta che, finalmente, un partito che sta all'opposi-

zione, ma conta sette milioni circa di elettori, può servirsi di questo mezzo di contatto con la cittadinanza. E si tratta di un mezzo pubblico, organizzato dallo Stato, con i denari dello Stato, cioè con i denari comuni di tutti noi.

Alla Radio i commenti politici sono di tutti i giorni, ma è dal 47-48

che non ci avviciniamo più a quei microfoni ne noi ne gli altri oppositori del regime 0. C, e se oggi vi è un mutamento о meglio un tentativo di mutamento di questa situazione intollerabile, è perchè nei mesi di giugno

e di luglio vi è stato in Italia un grande movimento antifascista democratico che ha imposto al Partito dominante un certo limite, in questo campo, alla sua prepotenza: parlo del vittorioso movimento che liberò Genova dalla vergogna di un congresso fascista e liberò l'Italia dalla vergogna del governo clericale e fascista presieduto dal democristiano Tambroni.

E giungo in questo modo subito al centro della posizione del nostro Partito nell'attuale campagna elettorale. Nei primi sei mesi di quest'anno, l'Italia ha corso una pericolosa avventura; siamo stati sul punto di essere respinti addietro verso un regime autoritario di tipo fascista; il presidente del Consiglio1 aveva già diffuso una specie di appello alla rinascita dello squadrismo2, e sembra avesse persino pronta la sospensione delle garanzie costituzionali, e in questo senso parlò alla Camera. Sulle piazze i cittadini

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protestavano, tumultuavano, i giovani erano alla testa delle manifestazioni antifasciste, vi furono i conflitti, i morti, il lutto che tutti ricordiamo. Eravamo in piena avventura. E chi ci aveva portato a questa situazione tragica? Il partito della D.C., i suoi governi e tutta la loro azione. Noi contestiamo dunque alla D.C. la pretesa di presentarsi come una specie di insostituibile baluardo della democrazia. Quello che la D.C. ha fatto, e di cui persino si vanta, è di aver modificato la sostanza vera del nostro ordinamento politico per cui oggi di fatto esiste un monopolio del potere nelle sue mani. Vediamo le cose come stanno: abbiamo una Costituzione democratica e repubblicana la quale proclama

la libertà

e l'eguaglianza dei cittadini, non la discriminazione tra

i cittadini;

proclama la necessità di grandi riforme sociali per togliere

il potere economico dalle mani dei grandi monopoli privati, ma queste riforme non sono state fatte; afferma che deve essere realizzato l'accesso di tutti i lavoratori alla direzione dello Stato, cioè esclude

che alla direzione della cosa pubblica vi debba essere un solo partito: quello D. С La costituzione garantisce alle amministrazioni locali piena autonomia, che esse siano sottratte al controllo pesante, esoso e par­ tigiano3 dei poteri centrali e dei loro agenti nelle Provincie: i prefetti. Ebbene, tutti questi principi sono stati per anni e anni dimenticati, calpestati, e lo sono tuttora. La D.C. si è occupata soltanto di prendere

nelle sue mani tutto il potere e di tenerlo ad ogni costo. Il suo anticomunismo non è altro che uno strumento di questa azione; sono strumenti di questa azione i suoi accordi col Partito fascista, di cui l'on. Moro4 ha teorizzato la necessità.

In conseguenza di tutto ciò, chi domina oggi in Italia sono i gruppi conservatori più retrivi. Di qui nasce la minaccia continua dell'avventura reazionaria. Oggi dominano i grandi monopoli, dettano legge le gerarchie clericali; invece di avere una Repubblica fondata sul lavoro, abbiamo un potere fondato sul privilegio sociale, sulla discriminazione, sulla corruzione, sulla sfacciata ricchezza di pochi. Persino in un momento come l'attuale in cui la situazione economica è in sviluppo, il vantaggio non è andato e non va a favore di tutto il popolo. Dove regnano i grandi monopoli, il beneficio del progresso economico creato dal lavoro di tutti va a vantaggio non di tutti, ma solo di ristretti gruppi privilegiati; i profitti di questi gruppi sono cresciuti in modo pauroso ma i salari, gli stipendi, le pensioni, sono insufficienti; la vita dell'operaio è dura, la famiglia del lavoratore vive nelle strettezze, l'agricoltura attraversa una crisi profonda, il disagio delle grandi masse, la miseria del Mezzogiorno persiste, aumenta persino.

Tutto questo è legato ad un problema solo: bisogna ritornare alla Costituzione e applicarne tutti i principi; questo vuol dire però un mutamento radicale degli attuali indirizzi politici e, prima di tutto vuol

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