Добровольская А.Ю. - Практический курс итальянского языка (2005)

per incitare alla libertà il popolo italiano. Sono mille e mille i nomi che fanno questa storia: donne valorose come Camilla Ravera, operai eroici come Guido Sola, intellettuali come Rodolfo Morandi, dirigenti politici come Luigi Longo, che varcano la frontiera clandestinamente, rientrano sotto falso nome in Italia, vengono arrestati e poi, liberati, riprendono senza sosta la lotta. Nelle carceri intanto migliaia di antifascisti tengono accesa la fiaccola della libertà. È questo intenso lavoro che prepara il secondo Risorgimento italiano4.

1«Stato operaio» — «Рабочее государство» — журнал

2«Giustizia e Libertà» — «Справедливость и Свобода»— антифашистская партия

3fascio m — пучок, связка. Муссолини назвал организованные им в 1919 году группы бывших участников войны «боевыми группами» — «fasci di combatti­ mento». Il fascio littorio пучок прутьев (в древнем Риме — атрибут консульской власти) стал эмблемой фашизма (отсюда термин «фашизм»)

4il secondo Risorgimento italiano — второе итальянское Рисорджименто. Так называют сейчас Сопротивление итальянского народа фашистским и нацистским захватчикам в годы второй мировой войны

Espressioni da ricordare

IL POPOLO ITALIANO SOTTO IL GIOGO DEL REGIME FASCISTA

Il fascismo che due anni e pochi mesi prima — il 28 ottobre 1922 — aveva conquistato il potere con Mussolini capo del governo, dividendolo un po' con il Partito Popolare1 (il democristiano2 di allora) e con altre forze politiche, militari e borghesi, volle essere il solo padrone della vita del Paese. Instaurò la dittatura e proclamò Mussolini capo e dittatore. Da quel giorno gli italiani non furono più liberi di pensare, di riunirsi. I giornali non fascisti erano soppressi, i partiti non fascisti dichiarati illegali. Nel giro di un anno furono varate decine di leggi «fasciste» contro la libertà: furono aboliti tutti i passaporti per l'estero, chiusi i locali pubblici sospetti di essere il ritrovo degli antifascisti, perquisite le case dei cittadini; requisiti i beni dei perseguitati politici. Il 9 novembre 1925 i deputati antifascisti furono dichiarati decaduti3. Nello stesso giorno fu istituita la pena di morte per i reati politici, che divenne competenza di un Tribunale Speciale con giudici fascisti.

Nel 1925 la Camera dei deputati4 tenne la sua ultima seduta. Da allora non vi fu più un Parlamento ne elezioni. I deputati vennero nominati dal

Gran Consiglio del fascismo, altrettanto avvenne per i sindaci (allora si chiamavano podestà) e per tutti gli altri ufficiali pubblici5 . Anche il

calendario cambiò e si cominciò dal I° anno del fascismo (1922); il popolo italiano arrivò purtroppo al XX anno dell'era fascista.

Uccisa la libertà, il fascismo non ebbe più freni; chi voleva trovare un lavoro doveva diventare fascista, tutto e tutti dovevano essere fascisti: fascista la scuola, fascista lo sport, fascisti i libri, fascisti i giornali, fasciste tutte le organizzazioni. Tutti gli italiani dovevano portare la camicia nera il sabato, non stringere la mano, ma salutare romanamente6, usare il «voi» al posto del «Lei» e soprattutto credere, obbedire e dare sempre ragione al «duce». Il fascismo pretese d'identificarsi con l'Italia; chi non era fascista non era italiano.

A chi giovava questa dittatura? Chi l'aveva voluta? La dittatura aiutava i grandi padroni delle fabbriche e dei campi, i quali privando gli italiani di qualsiasi libertà, si mettevano al sicuro7 da ogni possibile lotta delle masse popolari per migliorare il loro tenore di vita.

1Partito Popolare — Народная партия (католическая партия, распущенная Мус­ солини вскоре после его прихода к власти)

2Partito democristiano — христианско-демократическая партия

31 deputati antifascisti furono dichiarati decaduti.— Было объявлено, что срок полномочий депутатов-антифашистов истек

* Camera dei deputati — палата депутатов s l'ufficiale pubblico — должностное лицо

6salutare romanamente (il saluto romano) — приветствовать, вытянув вперед правую руку (фашистское приветствие)

7mettersi al sicuro (da) — застраховаться (от)

Espressioni da ricordare

Compito per la lezione riassuntiva

1.Fate una breve descrizione dell'epoca, in cui si svolge l'azione del romanzo di E. Taddei «Rotaia ».

2.Formulate l'idea principale del brano «Viva la Russia».

3.Raccontate un altro episodio della lotta dei patrioti italiani contro il fascismo.

Testo:Libero

Grammatica:

Concordanza dei tempi del congiuntivo.

Discorso indiretto.

UNA VISITA SPRECATA

Andrea spalancò di colpo la porta, e insieme con lui entrò turbinando

il vento e, con il vento, una spruzzata di pioggia gelida.

— Chiudi, chiudi — gridò Angela.

Chiusa la porta, Andrea rimase un istante sulla soglia, scrollandosi

come un cane. Poi si fece avanti, domandò:

— Non hai acceso un po' di fuoco?

— Non ci sono riuscita, il tubo non tira1 о che altro diavolo gli

è successo. Si riempie di fumo. E ho finito i fiammiferi.

L'uomo che si chiamava Andrea tirò fuori da una tasca i fiammiferi,

si chinò sul fornello, vi trafficò a lungo.

—Lo vedi — disse Angela — si empie di fumo.

—Sta zitta.

Effettivamente la stanza si riempì di fumo, ma la fiamma dei giornali

riuscì a mordere qualche pezzo di carbone, qualche favilla si innalzò.

Andrea, acceso il fuoco, vi stava davanti stropicciandosi le mani.

—Non è mai stato freddo come quest'anno — disse.

—Tutti gli anni dici cosi.

—Nino? — domandò Andrea.

—Dorme.

—Che gli hai dato?

—Un po'di pancotto2 e una mela.

—Ce n'è per me?

—Sì, ma senza olio.

Andrea si strinse nelle spalle; non ci pensava nemmeno, all'olio.

Mormorò:

— Piove da un mese...

* Libero Bigiaretti è nato nel 1908 a Matetica (Macerata), figlio di un muratore.

Ha scritto poesie, racconti, romanzi: «Care ombre» — raccolta di poesie (1940); «Esterina» — romanzo (1942); «Paese di Roma» — raccolta di prose (1943);

«Un'amicizia difficile» — romanzo (1945); « Il villino» — romanzo (1946); «Un discorso d'amore» — romanzo (1948); «Carlone. Vita di un italiano» — romanzo

(1951); «La scuola dei ladri» — tre romanzi brevi (1952) ed altre opere. Bigiaretti ha vinto alcuni premi letterari. Fin dalla sua fondazione è uno dei dirigenti del Sindacato

Nazionale Scrittori.

3 0 2

—E una maledizione.

—Qua dentro siamo più maledetti di tutti,—rispose Andrea guardandosi intorno. Non era una casa, quella, non una vera stanza. Era uno spazio chiuso e coperto alla meglio: pezzi di lamiera, tavole, cartoni non possono costituire le pareti di una stanza.

—Allora? — chiese Angela.

—Allora, cosa?

—L'hai trovato?

—Sì.

—Non ti ha dato niente? Me l'immaginavo.

—Che doveva darmi? Mica volevo che mi desse subito qualche cosa.

—Ma che ti ha detto?

—Mi ha detto — riferì Andrea con una smorfia — mi ha detto che gli dispiace tanto di sapere che sto così.

—E basta?

—Basta. Sì, mi ha detto: fatti vedere ancora. S'è messo a parlare di quando eravamo ragazzi, di quando demolirono via Alessandrina.

—Eravate tanto amici,— sospirò Angela.

—Eravamo. Dice che ha i guai anche lui; dice che tirare avanti con negozi di calzature, di questi tempi, non è facile, dice che il figlio grande gli costa un occhio, per la salute e per gli studi. Ecco quello che m'ha detto. Quasi lo dovevo consolare io.

—Che cane...

—Diventano cani, non so com'è, con i soldi diventano cani. Da ragazzo era buono, stava peggio di me. Tante volte mamma gli ha dato la merenda.

—Che porco. Però è impossibile che non ti abbia dato niente.

—Mi ha dato un caffè.

—È che non sei buono a niente. Lo so: sei pieno di superbia. Non ti abbassi, tu; e così moriamo di fame.

—Non incominciare...

—Incomincio, invece — disse quasi urlando la donna.— Incomincio perchè le disgrazie, va bene... ma tu sei uno stupido.

—Smettila.

—Sì, adesso dammele, magari3. Ma come può essere che uno che tiene due negozi non regali mille lire a un amico che s'è ridotto male.

Almeno mille lire...

—Mille lire, difatti, mille...

—Che borbotti?

—Niente, non me le ha date le mille lire, nemmeno cento. Va bene?

E adesso smettila.

—Non è vero che i negozi gli vadano male — continuò Angela come parlando a se stessa.— Quest'estate sono andati al mare, tutta la famiglia. Lo sai che ha la macchina?

303

Andrea scrollò le spalle, incominciò, poi, a mangiare la zuppa.

—Era meglio se ci andavo io — disse Angela — gli avrei fatto capire che hai bisogno di un posto. Possibile non gli serva un uomo di fiducia per i magazzini?

—Sarei io l'uomo di fiducia? Fammi ridere 4 — disse Andrea mettendosi, difatti, a ridere, con sforzo,—Vuoi saperlo che cosa mi ha detto? Mi ha detto: «Che peccato che non sai fare il calzolaio».

—E tu?

—Gli ho risposto che quando ho cominciato a lavorare non sapevo

che lui avrebbe fatto fortuna con le scarpe.

— Ecco, lo vedi? — strillò Angela.— Lo vedi, hai fatto il superbo, ti sei messo a sfotterlo5. Roba da matti. Non c'è da mangiare, qui, e tu, invece di raccomandarti...

—Mi sono raccomandato.

—Le conosco, le tue maniere. L'avrai guardato come guardi me, certe

volte. Dai sui nervi quando guardi cosi, lo sai?

—Che dovevo fare, secondo te?

—Dovevi dirgli come viviamo, ecco quello che dovevi fare. Se c'ero

andata io lo avrei commosso.

—Sì, tu sei un tipo che commuove.

—Sei un vigliacco. Mi pigli anche in giro. Non ti ricordi come ero

prima, di', non te lo ricordi?

—Anch'io ero diverso. Hai pianto l'anima quando volevo lasciarti.

—Perchè non l'hai fatto, Madonna mia... Perchè mi sono fatta

confondere?

—Finiscila, adesso; se c'è una mela, dammela.

—Senti, Andrea, bisogna deciderci. Ci sono rimaste duecento lire.

E poi? Ritornaci domani.

—Dove?

—Da lui. Ritornaci, raccomandati, digli che Nino ci muore di fame; un po' di cuore ce l'avrà, no? Chiedigli dei soldi senza tante storie.

—No.

—Vedi come sei: morto di fame e superbo.

—Non sono superbo. Superbo di che? Fammi ridere.

—Allora vacci.

—Non posso.

—Perchè non puoi?

»— Domani ho da fare.

—Hai da fare? Hai trovato lavoro?

—Sì, domani lavoriamo tutti .

—Tutti, chi?

—Tutti gli uomini qui alla borgata, se spiove6. Bisogna aggiustare la strada, le fogne...

—Ah, il famoso sciopero a rovescio7. Senza pigliare un soldo.

3 0 4

—E meglio che stare qui senza far niente, meglio che ascoltare te.

—Ma è il colmo, lo sai? È il colmo. Non c'è una lira e il signore lavora gratis. Senti, domani, di' quello che vuoi, ci vado io da lui...

—Non lo sedurrai, non dubitare. Una volta gli piacevi, lo so, ma adesso...

—Adesso, sei un vigliacco. Lo so come sono diventata. Ma è per colpa tua, tua,— proruppe gridando Angela.

Si gettò sulla branda piangendo. Faceva sempre così Angela: piangeva e continuava a parlare, tra i singhiozzi:

—È impossibile... e meglio farla finita... sei un buono a nulla...

nemmeno mille lire in prestito, hai saputo chiedergli.

Andrea si alzò, rovesciando la sedia, pieno d'ira:

—Basta, guai a te se ripeti questa storia delle mille lire.

Angela tacque, sapeva che lui, ora, poteva picchiarla. Sentiva anche che davvero le parole erano inutili, provava una infinita pena di sé, e una infinita stanchezza.

Andrea si aggirava cupo. Diceva:

— Mille lire. Mannaggia a chi ce l'ha8...

Rialzò la sedia. Vi si mise a cavalcioni, con le braccia poggiate sullo schienale, e i pugni sulle tempie; guardava il giaciglio di Nino, il quale si muoveva, inquieto, nel sonno. Pensava a quello che aveva fatto, pensava alla espressione odiosa di lui, dell'amico, alle parole che l'avevano fatto scattare. E che voglia, adesso, che voglia di dirlo ad Angela, di sfogarsi.

Di dirle che le mille lire gliele aveva gettate in faccia, a lui, al vecchio amico.

1il tubo non tira — в трубе нет тяги

2pancotto m — хлебная похлебка

3adesso dammele, magari! — может, ты меня теперь побьешь? (darle a qd — - picchiare)

*... l'uomo di fiducia? Fammi ridere! — ... свой человек? Не смеши меня!

5sfottere qd — издеваться над кем-либо (фам.)

6se spiove (= se smette di piovere) — когда пройдет дождь

7lo «sciopero a rovescio» — «забастовка наизнанку», или «забастовка наобо­ рот» — специфически итальянская форма борьбы трудящихся. Выражается в том, что безработные производят те или иные работы (например, чинят дороги) без Согласия хозяев или соответствующих властей, как бы «явочным порядком», !и требуют затем оплатить их труд. В деревне «забастовка наоборот» выражает­ ся в обработке безземельными крестьянами и батраками заброшенных помещи­ чьих или общинных земель. Часто это сопровождается кровавыми стычками с полицией и жандармами

'Mannaggia a chi ce l'ha! — Черт бы побрал тех, у кого они есть!

Espressioni da ricordare

2. Mica volevo che mi desse subito qualche cosa.— Я вовсе не хотел, чтобы он сразу дал мне что-нибудь.

Mica (= punto) употребляется в отрицательном предложении для усиления отрицания и переводится словами: вовсе, ничуть, совсем

Tanto (такой, так сильно), подобно molto и poco, может быть при­ лагательным и наречием.

а) П р и л а г а т е л ь н о е tanto ставится перед существительным и согласуется с ним в роде и числе:

4. Non sapevo che lui avrebbe fatto fortuna con le scarpe.— Я не знал, что он разбогатеет на башмаках ...

Существительное fortuna г* (1) счастье, удача; 2) участь; 3) со­ стояние, имущество) входит в состав целого ряда употребительных

Примечание: Fortunato! (или Fortunatissimo!) обычно говорят при зна­ комстве. На это отвечают: Piacere! (или: Molto lieto!); и то и другое соответству­ ет русскому «рад с вами познакомиться», «очень приятно».

5. Gli dispiace che sto così.— Ему очень жаль, что я так плохо живу. Не следует переводить глагол dispiacere (a qd) как не нравиться.

Его основные значения:

1) = arrecare, (fare) dispiacere a qd — доставлять огорчение кому-либо: Queste cose dispiacciono a mia Это доставляет моей матери

madre. огорчение.

2) = riuscire sgradito — неприятно действовать на что-либо, ко­ го-либо:

È un suono che dispiace Этот звук режет слух. all'orecchio.

3) = provar rammarico — сожалеть (наиболее употребительное) Mi dispiace che egli sia partito. Мне жаль, что он уехал.

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Форма вежливости «Se non le dispiace» ... переводится на рус­ ский язык выражениями: если вы не возражаете, если вы ничего не имеете против, не откажите в любезности.

Ti dispiace se entriamo per un тоТы не возражаешь, если мы зайдем mento in questo ufficio postale? на минутку на почту?

Существительное dispiacere m переводится «огорчение, неприят­ ность».

Ricordate il proverbio:

I dispiaceri non vengono mai soli. Пришла беда — отворяй ворота.

б. È che sei un buono a niente.— Дело в том, что ты никчемный человек.

essere buono a fare qc (= saper fare qc) — уметь делать что-либо:

IПрилагательное buono многозначно: 1) хороший; 2) добрый;

3)вкусный; 4) приятный; 5) спокойный; б) счастливый.

(Но: стоить дешево — costar poco)

7. Запомните, что счет этажей в доме в Италии, так же как и в не­ которых других странах, ведется следующим образом:

GRAMMATICA

Concordanza dei tempi del congiuntivo Согласование времен congiuntivo

С Х Е М А

Discorso indiretto

Косвенная речь

Косвенная речь передается сложноподчиненным предложением с придаточным дополнительным. При переводе прямой речи в кос­ венную вводное предложение становится главным, а предложение, со­ держащее прямую речь,— придаточным дополнительным.

—Chiudi, chiudi — gridò Angela (прямая речь). Angela gridò che

Andrea chiudesse la porta (косвенная речь).

При этом, если глагол-сказуемое главного предложения имеет фор­ му настоящего или будущего времени indicativo, то в придаточном гла­ гол-сказуемое сохраняет ту временную форму, какую он имел в пря­ мой речи. Если же глагол-сказуемое главного предложения имеет фор­ му прошедшего времени, то необходимо помнить следующее:

1)Повелительное наклонение прямой речи передается в косвен­ ной с помощью congiuntivo imperfetto:

—Sta zitta ! — disse Andrea.

>Andrea disse ad Angela che stesse zitta.

2)Будущее (настоящее в значении будущего) прямой речи пере­ дается в косвенной с помощью condizionale passato:

—Domani lavoriamo t u t t i , — disse Andrea.

Andrea disse che l'indomani avrebbero lavorato t u t t i .

3)Настоящее время прямой речи передается в косвенной речи

спомощью imperfetto indicativo:

—Но da fare,— disse Andrea. Andrea disse che aveva da fare.

4)Прошедшее время прямой речи передается в косвенной речи

спомощью trapassato prossimo или imperfetto:

—Sono andati al mare, tutta la famiglia,— disse Angela.

Angela disse che erano andati al mare, tutta la famiglia.

— Mi laureala 23 anni,— raccontò Paolo.

Paolo raccontò che si era laureato a 23 anni.

Косвенный вопрос может сохранять вопросительные слова прямого вопроса:

—Chi è arrivato? — domandò Pietro.

Pietro domandò chi era arrivato.

—Quanti libri avete? — domandò l'insegnante.

L'insegnante domandò quanti libri avevano.

Если вопрос относится к сказуемому, то косвенный вопрос начи­

нается с союза se (русская частица ли).

— Nina, hai letto questo libro? — domandò Pietro.

Pietro domandò se Nina aveva letto questo libro.

Пьетро спросил, читала ли Нина эту книгу.

Примечание: союз se (ли) употребляется только в косвенном вопросе

ESERCIZI DI LESSICO

1. Rispondete alle domande:

1. Quando e dove si svolge l'azione del racconto «Una visita spreca­ ta»? 2. Descrivete l'ambiente in cui vivono Angela e Andrea. 3. Perchè Andrea non prese le mille lire? 4. Perchè Andrea non raccontò ad Angela l'episodio delle mille lire? 5. Che cosa è uno «sciopero a rovescio»?

2. a) Traducete in russo (per iscritto) le seguenti frasi del testo:

1. Chiusa la porta, Andrea rimase un istante sulla soglia. 2. Domandò: non hai acceso un po' di fuoco? — Ho finito i fiammiferi,—rispose Angela.

3. Tutti gli anni dico la stessa cosa. 4. Mi ha detto che gli dispiace tanto di sapere che sto così.— E basta? — Basta. Sì, mi ha detto: fatti vedere ancora. 5. Si è messo a parlare di quando eravamo ragazzi.— Eravate tanto amici! 6. Dice che il figlio grande gli costa un occhio; per la salute e per gli studi. Quasi lo dovevo consolare io. 7. Non incominciare ...—

Incomincio, invece. 8. Ma come può essere che uno che tiene due negozi

10.Fammi ridere! — disse Andrea mettendosi, difatti, a ridere, con sforzò.

11.Un po' di cuore ce l'avrà, no? 12. Vedi come sei: morto di fame e superbo. 13. Ma è il colmo! Non c'è una lira e il signore lavora gratis.

14.Nemmeno mille lire in prestito hai saputo chiedergli?

b)Copiate il dialogo tra Andrea e Angela, leggetelo in due, badando alla giusta pronuncia e intonazione.

e) Sostituite con sinonimi le parole scritte in corsivo:

1.Difatti la stanza si riempì di fumo. 2. E bastai — Basta, ha detto; fatti vedere ancora. 3. Dice che tirare avanti, di questi tempi, non è facile.

4.Da ragazzo era buono. 5. Tante volte mamma gli ha dato la merenda.

6.Dice che il suo figlio maggiore gli costa un occhio. 7. Tu sei uno stupido.

8.Adesso dammele magari! — urlò Angela. 9. Che stai borbottando!

10.Andrea scrollò le spalle. 11. Ti sei messo a sfotterlo invece di raccomandarti. 12. Certe volte, quando mi guardi così, mi dai sui nervi. 13. Sei un vigliacco, mi pigli anche in giro. 14. Finiscila, adesso. 15. Chiedigli dei soldi, senza tante storie. 16. Non sono superbo. 17. Lavorerai senza pigliare un soldo? — gli chiese la moglie. 18. Si gettò sulla branda piangendo.

19.Andrea si alzò pieno di rabbia. 20. Provava una infinita stanchezza.

21.Le mille lire gliele aveva gettate in faccia.

3.Parafrasate le seguenti frasi del testo:

1.Ho finito i fiammiferi. 2. La fiamma dei giornali riuscì a mordere qualche pezzo di carbone. 3. Me l'immaginavo. 4. Con i soldi diventano cani. 5. Possibile non gli serva un uomo di fiducia per i magazzini? — Sarei io l'uomo di fiducia? 6. Perchè mi sono fatta confondere! 7. Che voglia di dirlo ad Angela!

4. Trovate i contrari dei seguenti aggettivi:

coraggioso, vuoto, odioso, svelto, sottile, innocente, abbondante, morbido, intelligente, modesto, vigliacco, superbo.

5.Dite in italiano:

1.затопить печку, разжечь костер (огонь), зажечь свет, гореть, за­ гореться, зажечь лампу, разжигать войну, погасить огонь, сгореть;

2.пожать плечами, пожать руку, жать (быть тесным); 3. верить кому-ни­ будь, верить в кого-нибудь, верить в бога; не верить в бога; 4. тратить (расходовать), тратить зря; 5. остановиться, остановить, остановиться на пороге, стоять (не двигаться), стоять (не сидеть); 6. торговать (про­ давать), спекулировать, покупать, приобретать; 7. рассказывать, со­ общать, делать доклад, выступать (на собрании, на вечере, по радио);

8..кричать, визжать, вопить; 9. счастливый, удачливый; какой ты счаст­ ливый!; счастливо отделаться; счастливого пути!, счастливого Ново­ го года! 10. магазин, лавка, универсальный магазин, продовольствен­ ный магазин, гастроном, обувной магазин, магазин готового платья, книжный магазин, писчебумажный магазин, парфюмерный магазин.

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6. Traducete in italiano quanto segue, badando alle parole scritte in corsivo:

a)1. Ему посчастливилось знать Маяковского лично. 2. Какое сча­ стье (как мне повезло), что я тебя встретил. 3. Его болезнь оказалась,

ксчастью, не серьезной. 4. Друзья пожелали мне удачи, и мы крепко пожали друг другу руки. 5. Кнесчастью,я не застал никого дома. 6. Раз­ решите мне представить вам моего друга. Он давно хотел с вами по­ знакомиться.— Очень рад! — Очень приятно!

b)1. Он сказал нам: — Приятного аппетита! и, попрощавшись

снами, вышел из столовой. 2. У твоей матери доброе сердце. 3. Скоро наша промышленность будет производить еще больше хороших и де­ шевых товаров. 4. У нас книги стоят гораздо дешевле, чем в Италии. 5. Как вы думаете, стоит смотреть этот фильм? 6. Видели ли вы пье­ су Розова «В добрый час»? 7. Какие вкусные пирожные!

7.Traducete quanto segue in russo, badando all'uso di tanto:

a)1. Questo film mi è piaciuto tanto. 2. Prendete pure, senza tante storie! 3. Tanto vale dirle tutto. 4. Raccontale tutto, tanto più che lei ne sa già qualche cosa. 5. Non vorrei lavorare stasera.— Ed io tanto meno. 6. Scrivimi di tanto in tanto. 7. Tante teste e tante opinioni diverse. 8. «Aspetti, l'accompagno, tanto non ci ho da fare»,— disse a Beppino il ragazzo. 9. Leggi questo libro, tanto per non perdere il tempo. 10. Beppe guadagna solo quel tanto che basta per non morire di fame.

b)Traducete in italiano le frasi seguenti, usando la parola tanto:

1.Мне надо столько тебе рассказать! 2. Если он так плохо занима­ ется, лучше пусть бросает институт и идет работать. 3. Заглядывайте

кнам время от времени! 4. У меня столько работы! 5. Я так давно тебя не видел! 6. Этот шкаф занимает столько места! 7. Я столько (так дав­ но) тебя жду. 8. Она такая красивая! 9. Я обязательно сделаю это, тем более что я вам это обещал.

8. a) Sostituite ai puntini un verbo о un'espressione convenien­ te per esprimere il significato dei verbi russi жалеть, не нравиться:

1. ... che tu non sia venuto con noi al cinema ieri sera. 2. ... quando tu fumi troppo. 3. Il poveraccio si è ridotto male,... a tutti. 4. ... che noi

non possiamo aiutarla.

b) Traducete in italiano le frasi seguenti adoperando il verbo dispiacere (o piacere in forma negativa) oppure un'altra espressione conveniente:

1. Мне не нравится, что ты возвращаешься домой так поздно. 2. Мне очень жаль, что я не могу тебе помочь. 3. Мне не нравится дом, в кото­ ром они живут. 4. Если вы не возражаете, я сяду рядом с вами. 5. Как жаль, что вы не можете к нам прийти сегодня вечером. 6. Мне жаль Ольгу, у нее случилось несчастье. 7. Жаль, что вы не предупредили

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(avvisare) меня об этом вчера. 8. Идет дождь, а то бы мы поехали за город. 9. Не откажите в любезности, передайте мне пепельницу!

9.Traducendo in russo quanto segue rilevate il significato delle locuzioni, di cui fa parte:

a)la parola nulla:

1.La moglie gli diceva: « Sei un buon a nulla». 2. Non per nulla ha studiato tutta la vita. 3. Vi ho fatto male? — Per nulla! 4. Non spaven­ tatevi, è una cosa da nulla. 5. Ti ho disturbato? — Ma no, non fa nulla!

6.Avrebbe dovuto vergognarsi, e invece si presentò come se nulla fosse.

b)la parola occhio:

1.Il figlio grande gli costa un occhio. 2. Accetto il patto a occhi chiusi. 3. Le sue terre si estendono a perdita d'occhio. 4. Fece tutto in un batter d'occhio. 5. Questo bimbo cresce a vista d'occhio. 6. Ho appunto sotto gli occhi la tua traduzione. 7. Ho bisogno di parlarti a quattr'occhi.

8.Ero preoccupato e non ho potuto chiudere occhio durante tutta la notte.

9.Non vedono di buon occhio questo matrimonio. 10. Sono dei colori vistosi che danno nell'occhio. 11.Tieni d'occhio questo ragazzo, ogni minuto ne combina una. 12. La folla multicolore dello stadio presentava un bel colpo d'occhio. 13. La bimba sorpresa mi guardava con tanto d'occhio. 14. Li guardava con la coda dell'occhio. 15. Quando dovrò parlare, strizza l'occhio. 16. È una cosa evidente che salta all'occhio.

10.Combinate i seguenti verbi con avverbi e forme avverbiali: 1) guardare, lavorare, piangere, ricevere, correre, strillare, lottare, ri-

dere, rispondere, borbottare, sedersi, muoversi, stringersi nelle spalle, piovere, 2) lentamente, gratis, alla meglio, ironicamente, disperatamente, con irritazione, con sforzo, dirottamente, accanitamente, a più non posso, con disprezzo, (a) cavalcioni, minacciosamente, con rabbia, singhiozzando, sinceramente, fra se.

11. Trovate un equivalente russo ai seguenti modi di dire; spiegate che sentimenti esprimono (gioia, rincrescimento, rabbia, stupore, soddisfazione, meraviglia, disprezzo, ecc.)

Basta! Peccato! Smettila! Mannaggia alla miseria! Sta zitto! Mi dispiace! Accidenti! Che roba! Meno male! Guarda un po'! Coraggio! Magari! Dipende! Figurati! Altro che! Maledizione! Bravo! Roba da matti! Bella roba! Pazzo da legare! Che rabbia! Suvvia! Che amore! Ammazzala! Oibò! Davvero? Guai a te ...! Oh! Su!

12. Traducete in italiano quanto segue, adoperando le parole e le espressioni imparate:

1. Отец Либеро Биджаретти работал каменщиком. 2. Почему вы счи­ таете (considerare) данный вопрос таким важным? 3. В какой газете напечатана статья, о которой ты говоришь? 4. В 1959 году итальянский поэт Куазимодо получил Нобелевскую премию. 5. Пусть выйдут впе-

ред те, кто со мной не согласен, б. Наполним бокалы и выпьем за здо­ ровье нашего друга! 7. Вместо ответа Микеле пожал плечами. 8. Здесь мало места для такого большого шкафа. 9. Сделав кое-как уроки, Паоло выбежал во двор. 10. В детстве я любил удить рыбу. 11. Высоко­ мерие следует осуждать, но гордость — это качество, которым должен обладать каждый. 12. Он дал нам понять, что не сможет ей помочь. 13. Никогда не теряй веры в будущее. 14. Прошу тебя (raccomandarsi), напиши нам побыстрее! 15. Эта музыка действует мне на нервы. 16. Ты все перепутал! 17. Проси меня о чем хочешь, без церемоний, я сделаю для тебя все, что могу. 18. У меня есть немного денег, оставить их тебе? 19. Не мог бы ты дать мне в долг десять рублей? Я не люблю брать взаймы, но на этот раз возьму, мне очень нужны деньги. 20. Осторож­ но, не опрокиньте вазу! 21. Что ты хочешь этим доказать? 22. Сгоиг читать этот роман? 23. Я очень доверяю этому врачу, хотя он и молод. 24. Я живу в Москве с десятилетнего возраста. 25. Мы вовсе не хотели вас обидеть.

13. Fate entrare in frasi i modi di dire contenenti le seguenti parole:

colmo m — высшая степень, апогей; agg. переполненный: empire il bicchiere fino al colmo налить бокал до краев

14. a) Traducete in russo i seguenti sostantivi che esprimono diversi sentimenti umani; trovate nel testo e copiate alcune repliche dei personaggi suggerite da questi sentimenti.

disperazione f, rabbia f, indignazione f, irritazione f, ironia f, meraviglia f, minaccia f, scherno m, supplica f, disprezzo m

b) Dite i modi più correnti per esprimere in italiano lo stupore, la gioia, la paura, la rabbia

15. Riassumete il testo oralmente e per iscritto, rilevando i sentimenti che agitavano Angela e Andrea.

16. Rilevate nel testo i modi di dire propri alla lingua parlata

epopolare.

17.Formulate l'idea principale del racconto «Una visita sprecata».

18.Descrivete i caratteri dei due protagonisti del racconto.

19.Distribuite tra gli studenti del gruppo le parti di Andrea, di Angela, dell'amico e dell'autore e mettete in scena l'episodio descritto nel racconto.

ESERCIZI DI FORMAZIONE DELLE PAROLE

20. Traducete in russo e ricordate le parole, facenti parte delle seguenti famiglie:

confondere confondersi confuso confusione f

21. 1) Traducete in russo i verbi che seguono; 2) Formate degli esempi con ognuno di essi; 3) Trovate uno о più sostantivi della stessa radice:

a)ridurre, condurre, tradurre, introdurre, produrre, sedurre;

b)prorompere, interrompere, corrompere.

4)Come si chiama in italiano:

«Colui che costruisce le case? che lavora in una miniera? che fa le scarpe? che lavora la terra? che fa i mobili? che confeziona i vestiti? che cuoce il pane? colei che lava la biancheria? l'uomo che sorveglia la porta (l'ingresso)? colui che vende? colui che ascolta la radio? colui che dà consigli?

ESERCIZI DI GRAMMATICA

22. Spiegate l'uso dei tempi e dei modi nelle frasi seguenti:

1. È impossibile che non ti abbia dato niente. 2. Mica volevo che mi desse subito qualche cosa. 3. Era meglio se ci andavo io. Gli avrei fatto capire che hai bisogno di un posto. 4. Possibile non gli serva un uomo di fiducia per i negozi? 5. Sarei io l'uomo di fiducia? 6. Gli ho rispostò che quando ho cominciato a lavorare non sapevo che lui avrebbe fatto fortuna con le scarpe. 7. Se c'ero andata io lo avrei commosso. 8. Pensava a quello che aveva fatto. 9. Aveva voglia di dirle che le mille lire gliele aveva gettate in faccia, a lui, al vecchio amico.

23. Mettete in forma indiretta:

1.Beppino domandò: «Dov'è via delle Porcellane?» 2. Il ragazzo rispose: «Lei va nel verso contrario, deve andare di qua». 3. Il ragazzo disse: «Aspetti!» 4. Il ragazzo domandò «Che numero cerca?» 5. La donna disse a Beppino: «Passi. Deve aspettare. Fra dieci minuti mio marito torna. Si metta a sedere». 6. La donna domandò: « Di dove viene? L'aspettano?» «Sì, mi aspettano»,— rispose Beppino. 7. La donna chiese a Beppino: «Hai freddo?» 8. La donna gli chiese: «È quello che deve andare a Signa?»

9.La donna gli domandò: «Come ti chiami?» Il ragazzo rispose: «Mi chiamo Beppino». 10. La donna gridò ad Angelo: «Vieni! È arrivato!» 11. L'uomo disse: «È meglio che parta subito e pigli il materiale».

24.Traducete in italiano quanto segue:

1.Скажи мне, нравится ли тебе эта книга? 2. Я не знаю, нравится ли вам эта книга. 3. Нравится ли вам этот фильм? 4. Нельзя ли открыть окно? 5. Трудно сказать, придет ли он завтра, б. Помогает ли Джулиано матери? 7. Не кажется ли тебе, что ты говоришь то же самое, что сказал я? 8. Пока я не знаю, смогу ли помочь ей.

25.Leggete il dialogo tra Andrea e Angela in forma indiretta.

26.Traducete in italiano il seguente riassunto del testo, badando all'uso e alla concordanza dei tempi:

Стояла плохая погода, шел дождь. Когда Андреа распахнул дверь, Анджела крикнула, чтобы он закрыл ее поскорее. В комнате было хо­ лодно. Анджеле так и не удалось растопить печь,у нее кончились спич­ ки. Их жилище нельзя было назвать настоящим домом, оно было сде­ лано из кусков железа, досок и картона. В нем царила страшная нище­ та. Андреа много месяцев безуспешно искал работу. Наконец, он решил пойти к своему старому другу, надеясь, что тот поможет ему найти ме­ сто. Друг детства стал богатым человеком, владельцем двух обувных магазинов. «Кто знает, почему, разбогатев, люди становятся такими жадными и эгоистичными!» — думал Андреа. Богатый друг не захотел помочь попавшему в беду товарищу, он решил отделаться от него и дал ему тысячу лир. Но Андреа пришел не за милостыней, он хотел рабо­ тать. И он швырнул бывшему другу в лицо его тысячу лир.

27. Sostituite agli infiniti i verbi coniugati al congiuntivo:

1. Non è giusto che tu (restare) chiuso in casa e non (divertirsi) in questi giorni di vacanze. 2. Era prevedibile che Lei (giungere) alla stazione in ritardo e che (perdere) iltreno. 3. Mi pare che (piovere) e (soffiare) un forte vento. 4. Trovo molto strano che tu non (ascoltare) i miei consigli. 5. Non pensare, Mario, che io (dimenticare) la mia promessa.

6.È l'uomo più furbo che io (conoscere). 7. È probabile che io (potere) farti una visita la settimana ventura. 8. Pare che loro (volere) uscire.

9.È meglio che tu (andarsene), perchè nessuno vuole che tu (rimanere) qui. 10. Occorre che egli (sapere) tutti i particolari e che poi (dare) il suo consiglio. 11. È meglio che voi non (dire) niente a nessuno. 12. È bene che la mamma non (sapere) nulla. 13. Pensavate certo che noi non (essere) in casa. 14. Il medico era sicuro che io (soffrire) di reumatismi.

15.Sarebbe meglio che Lei (aprire) le finestre e (respirare) dell'aria pura.

16.Il medico venne subito, benché (essere) tardi e (nevicare). 17. Era la miglior amica che io (avere). 18. Era il più bel quadro che (essere esposto). 19. Era impossibile che io non ti (riconoscere) subito. 20. Io non sapevo che Lei (decidere) di ritornare. 21. Voi non sapevate che lei (vincere) il primo premio? 22. Potevate immaginare che noi (partire)?

23.Tu pensavi che le lezioni (terminare)? 24. Era la peggiore risoluzione che tu (potere) prendere.

28. Finite le frasi seguenti:

posso credere che ... . 5. È possibile che ... . 6. Si dice che ... .

10.È l'uomo più intelligente che... . 11. Non potevi immaginare quanto

.... 12. Era prevedibile che .... 13. Non volevo che ... . 14. Non ero certo che .... 15. Era preferibile .... 16. Nessuno credeva che .... 17. Supponevamo che ... . 18. Sarebbe meglio che .... 19. Non valeva la pena che ... .

20.È difficile che ... . 21. Te lo dico affinchè ... . 22. Nel caso che ....

23.Nonostante che ... .

29. Traducete in italiano quanto segue:

1. Я думаю, что он сейчас живет в Риме. 2. Вы не знаете, вышел ли его последний роман ? 3. Анджела крикнула, чтобы Андреа закрыл дверь. 4. Не думаю, что мне удастся сделать это сегодня. 5. Я не знаю, как ее зовут. 6. Он попросил ее, чтобы она замолчала. 7. Мы бы хотели, чтобы вы погасили свет. 8. Возможно, (что) они уже спят. 9. Вряд ли он захочет вам помочь. 10. Это — единственный выход (via d'uscita), который у нас остается. 11. Неправда, что он меня не любит,—думала Анджела. 12. Хорошо, что ты пришел рано. 13. Говорят, они едут отды­ хать в горы. 14. Мне очень жаль, что вы так плохо себя чувствуете. 15. Не думайте, что я не хочу вам помочь. 16. Мы предполагали, что она уже выздоровела. 17. Было бы лучше, если бы я сама к нему сходила.

18.Это была единственная вещь, которая осталась ей от матери.

19.Вы не думаете, что уже поздно? 20. Ты думаешь, что он высокоме­ рен? 21. Я не знал, что у тебя сегодня много дел. 22. Возможно, что она уже мне звонила. 23. Я знал, что вы мне звонили. 24. Мария пред­ полагала, что родители прислали ей денег. 25. Это случилось до того, как разразилась война. 26. Мы услышали его голос до того, как он во­ шел в комнату.

30.Traducete in italiano quanto segue badando all'uso del condizionale presente e passato:

1.Я бы не хотел вас беспокоить. 2. Не могли бы вы сказать мне, как пройти к метро? 3. Я бы не стал издавать эту книгу! 4. Мы бы охот­ но пригласили их приехать в Москву. 5. Ты не должен бы быть таким заносчивым. 6. Надеюсь, ты этого не сделал, это было бы глупо. 7. Ты должен бы дать ему это понять. 8. Я бы не поручал им этого: они все перепутают. 9. Надо бы покончить с этим. 10. Сергей обещал жене, что сходит к своему школьному товарищу. 11. Он сказал ей, что принесет денег. 12. Все были уверены, что Биаджи получит премию. 13. Он на­ писал, что будет гостить у своих московских друзей до октября. 14. Он обещал нам, что больше не будет ворчать. 15. Хозяин дал ей понять, что работы в ноябре не будет. 16. Она знала, что из-за нее Павел не сможет уехать. 17. Вы знали, что не сможете этого доказать.

31.Mettete una preposizione semplice o articolata conveniente:

a)1. La stanza si riempì ... fumo. 2. Andrea tirò fuori ... tasca

ifiammiferi, si chinò ... fornello. 3. Non ci pensava ... olio. 4. E così moriamo ... fame,— disse Angela. 5. Non c'è ... mangiare. 6. Ci vado io,

... lui. 7. Piangeva e continuava ... parlare,... i singhiozzi. 8. Nino si muoveva inquieto ... sonno.

b)Traducete in italiano, badando all'uso delle preposizioni:

1.У них нечего есть, они умирают с голода. 2. Стены нашего дома сделаны из кирпича. 3. Иван думал о работе, о товарищах. 4. Вынув из кармана сигареты, он принялся жадно курить. 5. Она наполнила бокал вином. 6. Она налила в бокал вина. 7. По чьему приглашению они при­ ехали? 8. По чьей вине это произошло?

LETTURA SUPPLEMENTARE

INTERVISTA CON CARLO LEVI SULL'ANTIFASCISMO DEI GIOVANI

Carlo Levi è oggi una delle personalità maggiori della cultura italiana. Nato a Torino, dopo aver studiato medicina, si dedica alla pittura. Nel 1934 viene arrestato come antifascista e negli anni 1935-36 è condannato al confino in Lucania. Comincia da questo momento la sua impegnata, initerrotta battaglia di scrittore antifascista. Nel 1945 esce «Cristo si è fermato a Eboli», il libro più letto e tradotto del dopoguerra, dove appunto