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Unità 6

15. Dopo aver letto attentamente l’articolo presentato, completa il seguente testo con i verbi dati all’infinito:

Molti italiani (ammalarsi)

............................................... di tecno-fobie, sono così dipendenti dai loro cellulari, iPod e computer e

non (accorgersene) ............................................... .

Ormai questi mezzi tecnologici sono diventati un’estensione del nostro cor-

po, per cui perdere il telefonino e gli sms memorizzati è come perdere l’identità. (Noi sentirsi) ...............................................

ma-

le se il computer non funziona e non possiamo accedere a internet. Da qui nascono le paure e le superstizioni. I tec-

nofobici (preoccuparsi)

............................................... di essere sempre raggiungibili e tengono spesso due cellulari: se uno

(rompersi) ...............................................

o non funziona, rimane sempre l’altro.

A t t e n z i o n e !

alle particelle pronominali riflessive quando precedono ne o altri pronomi atoni:

mi preoccupo

 

mio cellulare

 

 

 

me

 

preoccupo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ti preoccupi

del

tuo cellulare

 

 

 

te

 

preoccupi

 

 

 

 

 

 

 

ne (=

 

si preoccupa

 

suo iPod

 

 

 

se

preoccupa

 

 

 

 

 

 

 

di

 

ci preoccupiamo

 

 

 

 

 

ce

preoccupiamo

 

 

 

 

 

esso)

 

 

 

 

 

 

 

 

vi preoccupate

del

cellulare

 

 

 

ve

 

preoccupate

 

 

 

 

 

 

 

 

 

si preoccupano

 

 

 

 

 

se

 

preoccupano

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel verbo intransitivo pronominale andarsene, la particella pronominale ne ha valore avverbiale di luogo e il verbo assume il significato di «andare via da questo o da quel posto».

me

 

 

vado

in vacanza

 

 

 

 

 

te

 

 

vai

a casa

 

 

 

 

se

ne

va

 

 

 

 

ce

andiamo

subito

 

 

 

 

 

 

 

ve

 

 

andate

con gli amici

 

 

 

 

se

 

 

vanno

 

 

 

 

 

 

 

 

90

I verbi riflessivi

TEST Sai mantenere i benefici delle vacanze?

Rispondi sinceramente alle domande (poco = 0; così e così = 1, molto = 2)

1. Durante le vacanze ho stravolto i miei ritmi abituali (sonno-veglia, modo di mangiare ecc.)

poco/così così/molto

2. Mi sono subito immerso nei miei ritmi consueti con mille cose da fare ogni giorno poco/così così/molto

3. Al rientro mi viene da rinnovare subito propositi, organizzare e pianificare il mio futuro poco/così così/molto

12. In vacanza mi sentivo libero, adesso mi sento appesantito da obblighi e regole poco/così così/molto

13. Il rientro è stato traumatico poco/così così/molto

14. Tornare ha voluto dire ritrovare cose, situazioni o persone non desiderate e/o non scelte di cui non ho sentito la mancanza poco/così così/molto

4. Non bado alle regole della vita sana come lo stare all’aria aperta, praticare attività fisica, alimentarmi in modo corretto

poco/così così/molto

5. Vivo la vacanza come una fuga dai miei problemi di sempre

poco/così così/molto

6. Sono tornato e mi sono ritrovato immerso in occupazioni impegnative

poco/così così/molto

7. Le mie responsabilità lavorative e/o familiari mi hanno coinvolto da subito con responsabilità

poco/così così/molto

8. L’indomani del rientro ho ripreso la mia vita abituale con orari e ritmi molto diversi dalla vacanza

poco/così così/molto

9. Non riesco a trovare il tempo per un po’ di relax

poco/così così/molto

10. Mi è impossibile abituarmi gradualmente alle abitudini quotidiane

poco/così così/molto

11. Sto prolungando alcuni stravizi della vacanza (eccesso di alcol, fumo, cibo)

poco/così così/molto

PROFILI

Fino a 6 punti Ritornare ad una vita gratificante prolunga il benessere

Con una serie di accorgimenti che prevedono ritmi soft per riadattarsi alla vita quotidiana è possibile prolungare gli effetti salutari da vacanza e ovviare a malesseri da rientro.

Da 7 a 13 punti Adattarsi per gradi per avvalersi del- l’energia accumulata

Dopo la pausa il ritorno alle abitudini e ai ritmi consueti può risultare difficile e creare stress.

Da 14 punti Rischio di tornare alla quotidianità senza nuove energie

Riprendere bruscamente il solito tran tran rischia di annullare tutti i possibili benefici della vacanza.

Dopo aver fatto il test ed esserti assegnato un punteggio, scrivi a quale profilo appartieni:

Punti: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Profilo: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

91

Unità 6

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

16. Completa le seguenti frasi:

 

 

 

 

 

1.

Tutte le mattine (noi svegliarsi) ..................................

presto perché (dovere recarsi) ..............................

 

all’Università.

2.

– (Tu accorgersi) ..............................

del forte aumento dei prezzi?

 

 

 

3.

– Eh sì! (Io accorgersene) ..............................

!

 

 

 

 

È stata una vacanza stupenda! (Noi divertirsi) ..............................

un mondo.

 

 

4.

Mi dispiace, non posso darti un consiglio su questo argomento: non (intendersene) ..............................

affatto.

5.

Dopo un fidanzamento durato dieci anni, finalmente Maria e Paolo (sposarsi) ..........

..............................

.

6.

Ho comprato una sciarpa morbida e calda, (io mettersela)

quando fa molto freddo.

7.

Ieri sera siamo andati al ristorante e (mangiarsi) ..............................

un bel piatto di «penne» ai funghi.

8.

Ho visto una borsa che mi piace tanto. Uhm! Quasi quasi (comprarsela) .................. .....................

.

 

9.

Scusami, non (io ricordarsi) ........................................

 

di riportarti il libro, (dimenticarsene) ...............................................

 

com-

10.

pletamente!

 

 

 

 

 

 

 

 

– Dove (voi conoscersi) ..............................

?

 

 

 

 

11.

– (Noi conoscersi) ..............................

in montagna: (incontrarsi) ..............................

per caso in un rifugio.

Lo dico per il tuo bene, non (tu dovere offendersi) .............................. .

 

 

 

12.

Non ho voglia di stare a casa: (vestirsi)

...................................

(truccarsi) ............... ........................

 

e (andarse-

13.

ne) ..............................

a spasso.

 

 

 

 

 

Mentre uscivamo dalla palestra, è cominciato a piovere e (bagnarsi) ..............................

dalla testa ai piedi.

14.

Ha fatto un grave errore e, quando (rendersene) ..............................

conto, era troppo tardi.

 

15.

Acquistare quella casetta in montagna mi sembrava un ottimo affare, ma ora (io pentirsi) ..............................

.

16.

In questa città non c’è vita! (Noi annoiarsi) ..............................

da morire.

 

 

17.

Se non c’è silenzio non (io potere concentrarsi) .............................. .

 

 

 

18.

Quando lo ha saputo, (arrabbiarsi) ..............................

moltissimo.

 

 

 

19.

Hanno litigato e ora non (salutarsi) ..............................

più.

 

 

 

20.

Con questo tempaccio, (io prendersi) ..............................

un bel raffreddore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

S

i n t esi

g

 

 

c

 

i

t

a

 

ram

 

 

m

 

 

ale

Alzarsi

mi alzo ti alzi si alza

ci alziamo vi alzate si alzano

mi sono alzato/a ti sei alzato/a

si è alzato/a

ci siamo alzati/e vi siete alzati/e si sono alzati/e

92

6 QUANDO

TORNATO? VEDIAMOCI,

MARIO

 

TI

 

XCHÉ

NON

 

VIVO?

UN

FAI

LUCIA

MANDAMI

 

 

SMS,

 

Ecco il mio nuovo amico! XXX

 

Mi

chiamami,

tvb

manchi,

 

Facciamo quattro chiacchiere?

Dei nuovi mezzi tecnologici, quale utilizzi di più?

.......................................................................................................................

Perché? .................................................................................................

In quale momento della giornata? ...................................

.......................................................................................................................

Che cosa pensi della tecno-fobia? .................................

.......................................................................................................................

Scrivi un SMS utilizzando anche le abbreviazioni qui elencate.

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Aperitivo = axitivo

A presto = ap

A proposito = ap

Aspettami caro/a = ac

Avanti = ava

Buonanotte = hagn (dall’inglese: have a good night)

Capito = cpt

Cellulare = cel

Che = ke

Ci sei? = c6

Ci vediamo dopo = cvd

Ci vediamo poi = civepo

Comunque = cmq

Destra = dx

Domani = dom

Dove = dv

Dove sei? = d6

Fai quello che vuoi = faqkev Felice di vederti = fdv

Interessante = int

Mi dispiace = midi

Msg = messaggio

Non = nn

Numero = nm

Occhi belli = ob

Parlare = bla Per = x

Perché = xché, xké

Per favore = pls (dall’inglese: please)

Per ora = xh Però = xò Perso = xso

Più o meno = +o-

Qualcuno = qlc

Qualcosa = qls

TI

ASPETTO

BAR,

 

AL

4

 

FACCIAMO

 

CHIACCHIERE,

ALBERTO

 

GRAZIE

X

L’AIUTO

 

Rispondimi = risp

Rispondimi subito = ris

Settimana = se#

Sinistra = sx

Soldi = $

Telefono = tel

Ti sposerei = tisp

Ti telefono + tardi = t tel + trd

Vengo dopo = vng dp

93

Unità

Il passato remoto

Donna di Porto Pim.

Una storia

9494

7

Strutture grammaticali

Passato remoto Trapassato remoto

Funzioni comunicative

Descrivere e raccontare una storia

Trarre conclusioni

La incontrai una domenica sul porto. Vestiva di bianco, aveva le spalle nude e portava un cappello di trina . Sembrava scesa da un quadro e non da una di quelle navi cariche di persone che fuggivano nel-

le Americhe. La guardai a lungo e anche lei mi guardò. Le detti il buongiorno e le chiesi se potevo esserle utile. Mi indicò una valigia che stava ai suoi piedi. «Portala al ’Bote’», mi disse nella mia lingua. «Il ‘Bote’ non è un luogo per signore», dissi io. «Io non sono una signora», rispose, «sono la nuova padrona». La domenica seguente scesi di nuovo in città. Il ‘Bote’ a quei tempi era un locale strano, non era esattamente una locanda per pescatori, e io vi ero entrato solo una volta. Mi sedetti a un tavolo e ordinai la cena. Verso le nove lei entrò, c’erano altri avventori, mi vide e mi fece un saluto distratto, e poi si sedette a un angolo dove c’era un vecchio signore coi baffi bianchi. Solo allora sentii quanto fosse bella, di una bellezza che mi faceva bruciare le tempie, era questo che mi aveva portato lì, ma fino a quel momento non ero riuscito a capirlo con esattezza. Passai la sera a fissarla, coi pugni appoggiati alle tempie, e quando uscì la seguii a distanza. Lei camminava leggera, senza voltarsi, come chi non si preoccupa di essere seguito, attraversò la porta della muraglia di Porto Pim e cominciò a discendere la baia. Dall’altra parte del golfo, dove termina il promontorio, isolata fra le rocce, fra un canneto e una palma, c’è una casa di pietra. Lei abitava là, allora era una casa bianca con riquadri azzurri su porte e finestre. Entrò e chiuse la porta e la luce si spense. Io mi sedetti su uno scoglio e aspettai.

Antonio Tabucchi, Donna di Porto Pim,

Palermo, Sellerio di Giorgianni, 1983

ANTONIO TABUCCHI

Nato a Pisa nel 1943, è considerato una delle voci più rappresentative della letteratura europea. Autore di romanzi, racconti, saggi, testi teatrali. I suoi libri sono tradotti in quaranta lingue .

Il passato remoto

trina merletto

locanda modesto locale dove si può mangiare e dormire

avventore frequentatore di un pubblico locale

tempia parte della testa laterale alla fronte

muraglia muro imponente e solido

promontorio sporgenza della terra verso il mare con rilievi più o meno alti

canneto terreno dove crescono canne in abbondanza

Allavoro!

1. Descrivi i personaggi protagonisti della storia:

...........................................................................................................................................

...........................................................................................................................................

2. Formula un titolo alternativo:

...........................................................................................................................................

...........................................................................................................................................

3. Scrivi, con l’aiuto del DIZIONARIO, il significato delle seguenti frasi presenti nel testo:

sembrava scesa da un quadro .............................

.........................................................................................................

le detti il buongiorno .....................................................

.........................................................................................................

non è un luogo per signore .....................................

.........................................................................................................

una bellezza che mi faceva bruciare le tem-

pie ................................................................................................

4. Rispondi alle seguenti domande:

Dove si incontrarono i due protagonisti della storia?

.................................................................................................................................

Com’era vestita la donna? ...............................................................

.................................................................................................................................

Che cosa andava a fare al «Bote»? ..........................................

.................................................................................................................................

Che cosa fece il protagonista appena entrato nel lo-

cale? ..................................................................................................................

Quale emozione provò quando lei entrò al «Bote»? .....

.................................................................................................................................

Che cosa fece lui quando lei uscì? ............................................

.................................................................................................................................

Dove abitava la donna? .......................................................................

.................................................................................................................................

Che cosa fece lei appena entrò in casa?..............................

.................................................................................................................................

5. Completa il seguente testo con i tempi giusti (passato remoto, imperfetto, trapassato prossimo):

Quando lui la (incontrare) ..............................................

 

ne (rimane-

re) ...............................

subito affascinato. (Vestire)

......................... di

bianco e (portare)

.......................... un cappello di trina. (Sem-

brare) .........................

il personaggio di una favola o di un qua-

dro, tanto (essere)

......................... bella! Quando lei (scende-

re) ......................................

 

dalla nave, i loro occhi (incontrar-

si) .........................

a lungo, poi lui la (salutare) .........................

e le

(chiedere) .........................

 

se (potere) ..........................

 

esserle utile.

Lei gli (dire) ............................

 

di accompagnarla al ‘Bote’, per-

ché (essere) ...........................

 

la nuova padrona del locale. Lui

(andarci) .........................

 

solo una volta, perché quel locale

non gli (piacere) .............

...................................

, ma per rivederla

ancora, quella sera (tornarci) .............................................

 

e (ordi-

nare) .................................................

 

la cena. Quando lei (arriva-

re) ....................................

 

lo (vedere) ......................................

 

e lo (salu-

tare) ............................

 

distrattamente. Lui, affascinato dalla

sua bellezza, (passare) ...........................................

la sera seduto a

fissarla e, quando lei (uscire) ...........................................

 

, la (segui-

re) ........................

a distanza. Lei (camminare) ......................

leg-

gera e non (voltarsi) ..............................................

mai. (Discende-

re) ....................................

la baia e (arrivare) ..........................................

 

fi-

no all’altra parte del golfo. Lì, isolata tra le rocce, (esser-

ci) .......................................................

una casa di pietra. (Essere)

.......................................................

quella la casa dove lei (abita-

re) .................................................. .

(Entrare) ................................

e (chiu-

dere) ....................................................

la porta.

 

Lui (sedersi) ......................................

su uno scoglio e (aspetta-

re) ................................................... .

 

 

6. Immagina una conclusione della storia della donna di Porto Pim. Scrivila usando i tempi passati (passato remoto, imperfetto e trapassato prossimo).

.................................................................................................................................

.................................................................................................................................

95

Unità 7

SAI CHE COS’È… il passato remoto?

È il tempo passato che esprime un’azione o un fatto anteriore al momento in cui si parla o si scrive, che non ha nessun legame con il tempo presente. Il passato remoto esprime un’azione ben delineata nel tempo, ne marca l’i- nizio e la fine, «lo stacco rispetto al presente» (Serianni, pag. 397). Esempio:

«Fu ministro della Sanità nel 1978»

La stessa frase espressa con il passato prossimo: «È stato ministro della Sanità», lascia indeterminati i contorni dell’azione che probabilmente ha ancora qualche effetto sul presente. Col passato remoto si esprime un’azione che non ha nessun riferimento col presente.

Non sempre, infatti, il passato prossimo indica un’azione più vicina nel tempo e il passato remoto un’azione più lontana; la scelta dipende esclusivamente dalla ‘rilevanza attuale’ di quella azione passata o dagli effetti che perdurano. Nell’uso dell’italiano contemporaneo parlato si tende ad usare sempre di meno il tempo passato remoto, mentre il suo uso rimane saldo nelle regioni meridionali.

Nella lingua scritta della letteratura, dei trattati storico-biografici l’uso del passato remoto è ben radicato.

L’unica alternativa, come abbiamo già visto nell’Unità 1, è il presente storico (o narrativo). Le frasi «Dante nasce a Firenze nel 1265», « Un giorno una volpe incontra un lupo…», «Un giorno torna all’accampamento Duca» si potrebbero rendere con «Dante nacque a Firenze nel 1265»; «Un giorno una volpe incontrò un lupo…»; «Un giorno tornò all’accampamento Duca».

Nella narrazione delle favole e delle fiabe si preferisce l’uso del passato remoto in quanto le azioni, i luoghi, l’ambiente si riferiscono ad una realtà ‘remota’ nel tempo e nello spazio, spesso più vicina al mondo della fantasia che a quello della realtà.

L’alternanza fra i vari passati: presente storico, passato prossimo e passato remoto produce particolari effetti stilistici. Si rileva non soltanto nel linguaggio letterario, ma anche «nella letteratura di consumo e nella lingua giornalistica» (Serianni, pag. 397).

-are

Quando lui la incontrò provò una forte emozione

 

 

-ere

Si sedé/ette su uno scoglio e aspettò

 

 

-ire

Quando lei uscì lui la seguì

 

 

96

Il passato remoto

Il re che doveva morire

Una volta un re doveva morire. Era un re assai potente ma era malato a morte e si disperava:

Possibile che un re tanto potente debba morire? Che fanno i miei maghi? Perché non mi salvano? – Ma i maghi erano scappati per paura di perdere la testa. Ne era rimasto uno solo, un vecchio mago a cui nessuno dava retta, perché era piuttosto bislacco e forse anche un po’ matto. Da molti anni il re non lo consultava, ma stavolta lo mandò a chiamare.

Puoi salvarti – disse il mago – ma ad un patto: che tu ceda per un giorno il tuo trono all’uomo che ti somiglia

GIANNI RODARI

(1920-1980) Con le sue opere ha dato un grande contributo nel rinnovamento della letteratura per l’infanzia, dando spazio ai temi della vita d’oggi e con personaggi e situazioni spesso surreali. Ricordiamo in particolare: Favole al telefono,

@

www.bdp.it/Rodari/scuola

nella pagina dedicata agli ascolti (da ascoltare) Gianni Rodari legge tre filastrocche.

più di tutti gli altri. Lui, poi, morirà al tuo posto.

Subito venne fatto un bando in tutto il reame: – Coloro che somigliano al re si presentino a corte entro ventiquattr’ore, pena la vita.

Se ne presentarono molti: alcuni avevano la barba uguale a quella del re, ma avevano il naso un tantino più lungo o più corto, e il mago li scartava ; altri somigliavano al re come un’arancia somiglia a un’altra nella cassetta del fruttivendolo, ma il mago li scartava perché gli mancava un dente, o perché avevano un neo sulla schiena.

Ma tu li scarti tutti! – protestava il re col suo mago – Lasciami provare con uno di loro, per cominciare.

Non ti servirà a niente – ribatteva il mago.

Una sera il re e il suo mago passeggiavano sui bastioni della città, e a un tratto il mago gridò: – Ecco, ecco l’uomo che ti somiglia più di tutti gli altri! E così dicendo indicava un mendicante storpio , gobbo , mezzo

cieco, sporco e pieno di croste.

Ma com’è possibile! – protestò il re – tra noi due c’è un abisso.

Un re che deve morire – insisteva il mago – somiglia soltanto al più povero, al più disgraziato della città. Presto, cambia i tuoi vestiti con i suoi per un giorno, mettilo sul trono e sarai salvo.

Ma il re non volle assolutamente ammettere di assomigliare al mendicante. Tornò al palazzo tutto imbronciato e quella sera stessa morì, con la corona in testa e lo scettro in pugno.

Gianni Rodari, Favole al telefono, Torino, Einaudi, 1989

mago personaggio delle favole con poteri soprannaturali

bislacco stravagante, bizzarro

bando avviso, manifesto contenente un annuncio pubblico

scartare rifiutare in base a una scelta

neo piccola macchia, imperfezione della pelle

bastione opera di difesa costituita da grosse mura-

glie

mendicante persona che vive di elemosina

storpio persona con grave difficoltà di muovere le

gambe

gobbo con le spalle curve, con la schiena deformata

Allavoro!

7. Descrivi i personaggi presenti nella storia:

3.

Il mendicante ...............................................................................

1.

 

4.

.................................................................................................................

Il re ...........................................................................................................

Altri personaggi .........................................................................

2.

.....................................................................................................................

 

.................................................................................................................

Il mago ................................................................................................

 

.................................................................................................................

97

Unità 7

8. Riassumi la favola, usando le seguenti indicazioni:

C’era una volta ..........................................................................................

.................................................................................................................................

Un giorno .......................................................................................................

.................................................................................................................................

Il mago ............................................................... e subito .......................

.................................................................................................................................

Da quel giorno .......................................................................................

ma .......................................................................................................................

Una sera .........................................................................................................

e ad un tratto ..............................................................................................

Il mago allora ..............................................................................................

Il re però non ..............................................................................................

............................................................... e così quella stessa sera

.................................................................................................................................

9. La narrazione fiabesca si riferisce ad una realtà fantastica. Indica quali sono, nella favola letta, i personaggi, gli oggetti, gli ambienti che si riferiscono a tempi ormai lontani o ad un mondo fantastico:

I personaggi: ...............................................................................................

.................................................................................................................................

Gli oggetti: ....................................................................................................

.................................................................................................................................

I luoghi, l’ambiente: ................................................................................

.................................................................................................................................

.................................................................................................................................

10. Qual è la morale della favola? Scrivi che cosa ci insegna la storia:

.................................................................................................................................

.................................................................................................................................

.................................................................................................................................

.................................................................................................................................

.................................................................................................................................

.................................................................................................................................

.................................................................................................................................

.................................................................................................................................

.................................................................................................................................

11. Ricostruisci il testo letto ricombinando le varie parti date in ordine sparso:

A

– Puoi salvarti – disse il mago – ma ad un patto: che tu ceda per un giorno il tuo trono all’uomo che ti somiglia più di tutti gli altri. Lui, poi, morirà al tuo posto. Subito venne fatto un bando in tutto il reame: – Co-

loro che somigliano al re si presentino a corte entro ventiquattr’ore, pena la vita.

B

Una volta un re doveva morire. Era un re assai potente ma era malato a morte e si disperava:

– Possibile che un re tanto potente debba morire? Che fanno i miei maghi? Perché non mi salvano? – Ma i maghi erano scappati per paura di perdere la testa. Ne era rimasto uno solo, un vecchio mago a cui nessuno dava retta, perché era piuttosto bislacco e forse anche un po’ matto. Da molti anni il re non lo consultava, ma stavolta lo mandò a chiamare.

C

Ma tu li scarti tutti! – protestava il re col suo mago

Lasciami provare con uno di loro, per cominciare.

Non ti servirà a niente – ribatteva il mago.

Una sera il re e il suo mago passeggiavano sui bastioni della città, e a un tratto il mago gridò: – Ecco, ecco l’uomo che ti somiglia più di tutti gli altri!

E così dicendo indicava un mendicante storpio, gobbo, mezzo cieco, sporco e pieno di croste.

D

Ma com’è possibile! – protestò il re – tra noi due c’è un abisso.

Un re che deve morire – insisteva il mago – somiglia soltanto al più povero, al più disgraziato della città. Presto, cambia i tuoi vestiti con i suoi per un giorno, mettilo sul trono e sarai salvo.

Ma il re non volle assolutamente ammettere di assomigliare al mendicante. Tornò al palazzo tutto imbronciato e quella sera stessa morì, con la corona in testa e lo scettro in pugno.

E

Se ne presentarono molti: alcuni avevano la barba uguale a quella del re, ma avevano il naso un tantino più lungo o più corto, e il mago li scartava; altri somigliavano al re come un’arancia somiglia a un’altra nella cassetta del fruttivendolo, ma il mago li scartava perché gli mancava un dente, o perché avevano un neo sulla schiena.

1.

..............................

2.

..............................

3.

..............................

4.

..............................

5.

..............................

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Il passato remoto

Nata a Napoli più di 100 anni fa, è diventata un simbolo. Ora un libro ne raccoglie le gesta

Una canzone lunga un secolo le mille vite di “’O sole mio”

ROMA La canzone più famosa del mondo non è in classifica, non ha un video musicale, non gira nelle radio. Eppure la conoscono anche gli eschimesi. La canticchia-

va perfino Jurij Gagarin, nel buio stellato della sua navicella, in orbita per la prima volta nello spazio: “’O sole mio / sta ’nfronte a te!/ O sole, o sole mio / sta nfronte a te, sta nfronte a te!”.

E chissà se dalla base gli avranno fatto il coro.

“(…) ’O sole mio è stata la canzone più famosa del globo per decenni, con la voce di Caruso è arrivata in

tutte le parti del mondo” racconta Paquito Del Bosco, direttore del- l’archivio sonoro della canzone napoletana e autore di un brillante saggio in uscita nei prossimi giorni.

(…) Questa specie di inno planetario ha una storia che merita un romanzo e il libro di Del Bosco quasi lo è, pieno di peripezie e colpi di scena.

La canzone è del 1898, l’ha scritta

Giovanni Capurro, poeta a tempo

perso e paroliere . La musica è di Eduardo di Capua, mandolinista e compositore. Di Capua scelse un bolero, un ritmo all’avanguardia per l’epoca. Ma sarà Caruso a dare alla canzone il successo internazionale, inserendola nel suo repertorio di canzoni napoletane. E, dopo Caruso, sarà Elvis Presley a far sbancare O sole mio. Nel ’59, durante il servizio militare in Germania, ne ascoltò una versione in inglese e la trasformò in una versione cha-cha-cha: la

celeberrima It’s now or never.

la Repubblica, 27 ottobre 2006

@

www.radio.rai.it/canzonenapoletana

in questa sezione dedicata alla canzone napoletana puoi asscoltare più di 200 interpretazioni di ’O sole mio

globo mondo

peripezie azioni complesse che si compiono per superare gravi ostacoli e difficoltà

paroliere colui che scrive le parole di una canzone

sbancare avere un enorme

successo

12. Scrivi, con l’aiuto del DIZIONARIO, il significato delle seguenti espressioni presenti nel testo:

un libro ne raccoglie le gesta ...............................................................

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la conoscono anche gli eschimesi ....................................................

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colpo di scena .................................................................................................

poeta a tempo perso ..................................................................................

all’avanguardia ................................................................................................

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