- •1. Linguistica, linguaggio e linguaggi
- •2. Caratteristiche proprie del linguaggio umano
- •3. Il linguaggio e le lingue
- •1. Parlato e scritto
- •2. Astratto e concreto
- •2.1 Langue e parole
- •2.2 Codice e messaggio
- •2.3 Competenza ed esecuzione
- •3. Conoscenze linguistiche di un parlante
- •3.1 La grammatica dei parlanti
- •4. Una lingua non realizza tutte le possibilità
- •5. Sintagmatico e paradigmatico
- •6. Sincronia e diacronia
- •7. Il segno linguistico
- •8. Le funzioni della lingua
- •9. Lingue e dialetti
- •10. Pregiudizi linguistici
- •1. Classificazione genealogica: le famiglie linguistiche
- •2. La famiglia linguistica indoeuropea
- •3. Classificazione tipologica
- •3.1 Tipologia morfologica
- •3.2 Tipologia sintattica
- •4. Sistemi di scrittura
- •I suoni delle lingue: fonetica e fonologia
- •1. Fonetica
- •1.1 L’apparato fonatorio
- •Apparato fonatorio
- •1.2 Classificazione dei suoni
- •Simboli dell'ipa
- •1.3 Classi di suoni
- •2. I suoni dell’italiano
- •2.1 Consonanti dell’italiano
- •2.2 Vocali dell’italiano
- •2.3 Combinazioni di suoni
- •5.1 Il contesto
- •5.2 Foni o fonemi
- •5.3 Le regole di Trubeckoj Trubeckoj enunciò tre regole per stabilire se due foni hanno valore distintivo o meno:
- •1. La nozione di parola
- •1.1 Tema, radice e forma
- •2. Classi di parole
- •3. Morfema
- •4. Flessione, derivazione e composizione
- •5. Morfologia come processo
- •6. Allomorfia e suppletivismo
- •11. Composti dell’italiano
- •1. Lessico mentale
- •2. Dizionari
- •2.2 Lessicalizzazioni
- •3. Stratificazione del lessico
- •4. Dizionari specialistici
- •4.1 Dizionari elettronici
- •1. La valenza
- •2. I gruppi di parole
- •3. Le frasi
- •3.1 Frasi e gruppi di parole
- •3.2 Tipi di frasi
- •4. Soggetto e predicato
- •5. Categorie flessionali
- •5.1 Genere, numero e persona
- •5.2 Caso
- •5.3 Tempo e modo
5. Morfologia come processo
Un verbo può nascere come tale o divenirlo attraverso diversi processi. La composizione e la derivazione si distinguono perché il primo processo unisce due forme libere mentre il secondo una forma libera e una complessa. Prefissazione e suffissazione in quanto il prima non cambia la categoria lessicale mentre la seconda sì.
Esistono altri processi di modificazione delle parole:
Conversione: cambiamento di categoria senza che vi sia aggiunta manifesta di affissi.
Raddoppiamento: raddoppiamento di un segmento parziale.
Parasintesi: base più prefisso e suffisso senza che la sequenza prefisso/base sia una parola dell’italiano e altrettanto non lo sia base/suffisso. Es a-bottone-are
6. Allomorfia e suppletivismo
L’allomorfia è il livello concreto dei morfemi. Si parla di suppletivismo quando in una serie omogenea si trovano radicali diversi che intrattengono evidenti rapporti semantici ma non altrettanto evidenti rapporti formali. Ad esempio vado/andiamo, acqua/idrico... Il suppletivismo può essere sia “forte” che “debole”: è forte quando vi è alternanza dell’intera radice, è debole quando tra i membri della coppia vi è una base comune.
7. Parole semplici e parole complesse
Le parole semplici sono date e costituiscono il lessico del parlante, esempio ieri, mentre quelle complesse sono formate tramite regole morfologiche esempio capostazione = capo+ stazione.
8. Parole suffissate
Postino = posta+ ino
Giornalaio= giornale+ aio
9. parole prefissate
Disabile= dis+abile
Retrobottega= retro+ bottega
10. Morfologia e significato
La formazione delle parole consta di una parte formale e una parte semantica. Ad esempio:
vino+aio = vinaio (persona che vende vino);
giornale+aio= giornalaio (persona che vende giornali).
La parte fissa “aio” è la parte fissa di significato, mentre quella variabile corrisponde al nome di base. La semantica di una parola è composizionale (o trasparente), cioè si ottiene dal significato degli elementi componenti. Il suffisso “-bile” fornisce un significato passivo. Quando una parola permane a lungo nel lessico può acquistare significati idiomatici, ovvero non desumibili dagli elementi che la costituiscono.
11. Composti dell’italiano
Si consideri un composto come “camposanto”, la struttura è rappresentabile come [[campo]N+[santo]A]N. Il composto ha la stessa categoria lessicale di uno dei suoi composti. Diremo che “campo” è la testa del composto e che la “categoria N” del composto deriva dalla testa. Identificare la testa del composto è importante perché è da questa che derivano al composto una serie di qualità; è dalla testa che derivano al composto a) le informazioni categoriali, b) i tratti sintattico-semantici e c) il genere. Un composto è una parola non interrompibile, all’interno della quale non possono essere inseriti altri elementi. Esistono vari tipi di composti:
composti neoclassici: formati da due forme legate di origine greca o latina e da una forma libera o una legata, ad esempio “antropo+fago”, “dieta+logo”;
composti incorporati: sono formati da un sintagma costituito da un verbo seguito da un SNO, ad esempio “horseride”;
composti sintagmatici: sono più di origine sintattica che morfologica;
composti reduplicati: formati dalla stessa parola ripetuta; hanno in genere un significato intensivo;
composti troncati: formati per troncamento del primo costituente o di entrambi.
CAPITOLO VI
LESSICO E LESSICOLOGIA
Intro
Esistono almeno due accezioni di lessico: uno è il lessico mentale dei parlanti e l’altro prende la forma del dizionario. Le parole di una lingua sono memorizzate, mentre le frasi sono costruite tramite regole, ma non sono memorizzate.
