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LE_LINGUE_E_IL_LINGUAGGIO fabio.doc
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5. Morfologia come processo

Un verbo può nascere come tale o divenirlo attraverso diversi processi. La composizione e la derivazione si distinguono perché il primo processo unisce due forme libere mentre il secondo una forma libera e una complessa. Prefissazione e suffissazione in quanto il prima non cambia la categoria lessicale mentre la seconda sì.

Esistono altri processi di modificazione delle parole:

Conversione: cambiamento di categoria senza che vi sia aggiunta manifesta di affissi.

Raddoppiamento: raddoppiamento di un segmento parziale.

Parasintesi: base più prefisso e suffisso senza che la sequenza prefisso/base sia una parola dell’italiano e altrettanto non lo sia base/suffisso. Es a-bottone-are

6. Allomorfia e suppletivismo

L’allomorfia è il livello concreto dei morfemi. Si parla di suppletivismo quando in una serie omogenea si trovano radicali diversi che intrattengono evidenti rapporti semantici ma non altrettanto evidenti rapporti formali. Ad esempio vado/andiamo, acqua/idrico... Il suppletivismo può essere sia “forte” che “debole”: è forte quando vi è alternanza dell’intera radice, è debole quando tra i membri della coppia vi è una base comune.

7. Parole semplici e parole complesse

Le parole semplici sono date e costituiscono il lessico del parlante, esempio ieri, mentre quelle complesse sono formate tramite regole morfologiche esempio capostazione = capo+ stazione.

8. Parole suffissate

Postino = posta+ ino

Giornalaio= giornale+ aio

9. parole prefissate

Disabile= dis+abile

Retrobottega= retro+ bottega

10. Morfologia e significato

La formazione delle parole consta di una parte formale e una parte semantica. Ad esempio:

vino+aio = vinaio (persona che vende vino);

giornale+aio= giornalaio (persona che vende giornali).

La parte fissa “aio” è la parte fissa di significato, mentre quella variabile corrisponde al nome di base. La semantica di una parola è composizionale (o trasparente), cioè si ottiene dal significato degli elementi componenti. Il suffisso “-bile” fornisce un significato passivo. Quando una parola permane a lungo nel lessico può acquistare significati idiomatici, ovvero non desumibili dagli elementi che la costituiscono.

11. Composti dell’italiano

Si consideri un composto come “camposanto”, la struttura è rappresentabile come [[campo]N+[santo]A]N. Il composto ha la stessa categoria lessicale di uno dei suoi composti. Diremo che “campo” è la testa del composto e che la “categoria N” del composto deriva dalla testa. Identificare la testa del composto è importante perché è da questa che derivano al composto una serie di qualità; è dalla testa che derivano al composto a) le informazioni categoriali, b) i tratti sintattico-semantici e c) il genere. Un composto è una parola non interrompibile, all’interno della quale non possono essere inseriti altri elementi. Esistono vari tipi di composti:

composti neoclassici: formati da due forme legate di origine greca o latina e da una forma libera o una legata, ad esempio “antropo+fago”, “dieta+logo”;

composti incorporati: sono formati da un sintagma costituito da un verbo seguito da un SNO, ad esempio “horseride”;

composti sintagmatici: sono più di origine sintattica che morfologica;

composti reduplicati: formati dalla stessa parola ripetuta; hanno in genere un significato intensivo;

composti troncati: formati per troncamento del primo costituente o di entrambi.

CAPITOLO VI

LESSICO E LESSICOLOGIA

Intro

Esistono almeno due accezioni di lessico: uno è il lessico mentale dei parlanti e l’altro prende la forma del dizionario. Le parole di una lingua sono memorizzate, mentre le frasi sono costruite tramite regole, ma non sono memorizzate.

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