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L`arte italiana all`Ermitage.docx
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L’arte italiana all’ermitage

L`esposizione dell`arte italiana all`Ermitage occupa piu di trenta sale (circa 700 pezzi) ed è situata in due edifici del Museo - il Vecchio Ermitage e il Nuovo Ermitage. La collezione dei maestri italiani prende l’inizio nel 1769 (la parte della collezione del conte Bruhl), e dopo si arricchisce con numerosi acquisti: della collezione completa di Pierre Crosat a Parigi (1772), della collezione del primo ministro d`Inghilterra Robert Walpoll a Londra (1779), delle collezioni provenienti dal Palazzo di Malmaison di Joséphine de Beauharnais (1814). Parecchie opere arrivano nell’800 dall’Italia, dai conti Litta, Connestabile, Giustiniani, Campana, Barberiga, ecc.

Le opere dei maestri italiani sono sistemate nell’ordine cronologico, a partire dal 13 secolo.

La crisi del feudalesimo e la comparsa nell’Europa meridionale dei rapporti capitalistici segnarono una nuova tappa nella storia dell’umanità, aprirono nuove strade allo sviluppo dell’arte. Nella lotta contro la concezione del mondo religiosa, dominante nel Medioevo, si affermò una concezione del mondo laica, umanistica, una nuova cultura del Rinascimento.

Il termine del “rinascimento” indica quel periodo della cultura occidentale, in cui le arti figurative raggiunsero i livelli eccezionalmente alti, caratterizzandosi, al tempo stesso, per contenuti ideali e modi espressivi profondamente nuovi. L’età del Rinascimento significò, in pittura, il controllo razionale dello spazio figurabile, la rappresentazione obbiettiva ancorchè idealizzata della realtà, l’affermarsi di una concezione laica, cioè di una nuova visione del mondo, in cui il posto “centrale”, lo occupò l’uomo e il suo destino; l’applicazione delle leggi matematiche della prospettiva lineare, un rinnovato atteggiamento scientifico nei confronti dell’universo e della storia, il recupero della tradizione figurativa classica.

Come “culla” del Rinascimento pittorico può essere indicata la Toscana, in particolare Firenze, dove, fra il terzo e il quarto decennio del Quattrocento, apparve un artista profondamente innovatore – Masaccio.

All’Ermitage non ci sono opere dei maestri piu’ significativi del Primo Rinascimento (Protorinascimento) – Giotto, Donatello, Masaccio. Tuttavia una serie delle opere dei celebri pittori e scultori ci permette, in certa misura, di conoscere il carattere e le direzioni fondamentali nello sviluppo dell`arte italiana dei 13-15 secoli.

Fra le opere esposte nella prima sala c’è il pezzo piu’ vecchio della collezione dell`arte italiana – “Il Crocifisso” (= crocefisso) di Ugolino di Tedice, creato in maniera bizantina.

Una vera e propria perla della collezione - la “Madonna dell`Annunciazione” di Simone Martini (1284-1344, Siena). E’ una parte del dittico, la parte dell’Arcangelo è conservata negli Stati Uniti.

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La galleria della pittura della scuola fiorentina.

Fra Beato Angelico da Fiesole (1395-1455) – il monaco del monastero di S.Domenico a Fiesole. “La Madonna con bambino, con San Tommaso d’Acquino e San Domènico” (anni ’20); “La Madonna col bambino e con gli angeli” (1425).

Fra Filippo Lippi (1406-1469) – i l frate carmelitano, una figura chiave nella storia della pittura fiorentina del ‘400. “La visione di Sant’Agostino” (fine 1450). La leggenda racconta che il monaco Agostino, un giorno riflettendo sulla concezione di S.Trinità, ebbe una visione dell’angelo nelle sembianze di un bambino che stava cercando di travasare l’acqua del mare in una piccola fossa. Così l’angelo dimostrò ad Agostino l’inutilità dei tentativi dell’uomo di concepire i misteri divini. In questo quadro, sicuramente ancora medievale e un pò primitivo, vediamo però l’inizio dello sviluppo della prospettiva lineare.

Filippino Lippi (circa 1457-1504), figlio di Filippo Lippi. Subì molta influenza del padre, poi di Botticelli. “L’Adorazione al Gesu’ bambino”(circa 1480). La figura della Madonna è ancora prolungata secondo i canoni gotici, non si sa e non si capisce se è genuflessa o sta in piedi. Invece gli alberi e le figure degli angeli sono di dimensioni normali. E’ già la prospettiva aerea.

L’Annunciazione”(anni ’90). Il quadro piccolo, ma dettagliato. Nei colori caldi, profondi si vede un’influenza fiamminga.

Sandro Botticelli (1445-1510). All`Ermitage abbiamo due piccoli quadri del maestro, create all’inizio degli anni 1490, – “San Gerònimo” e “San.Domenico” - che sono due parti di un altare. Non danno, purtroppo, un’idea precisa dell’arte di Botticelli di quel periodo (fu un periodo in cui il maestro subiva l’influenza di Savonarola (misticismo)).

Pietro Vannucci (detto il Perugino) (1445/50 – 1523) - un rappresentante della “scuola d’Umbria”, simile a quella fiorentina, l’insegnante di Raffaello. Due quadri: “Il ritratto di un giovane” e “San Sebastiano”, che è uno dei pochisimi quadri firmati di quell’epoca. Sul quadro vediamo l’unica freccia, sulla quale si legge lo scritto “Petrus Peruginus pinxit” – “Pietro Perugino dipinse”. E’ da notare che il viso di San Sebastiato è molto femminile, perchè da modella al pittore, gli servì sua sorella.

Della Robbia. La nostra collezione delle opere di tutti i tre Della Robbia – Luca, Giovanni e Andrea – è veramente valida. Luca della Robbia (1399-1482) – iniziò la produzione delle cosidette maioliche, cioè delle terrecotte invetriate. Le prime maioliche erano di color bianco, verso l’anno 1440 vengono collocate le prime applicazioni di terracotta colorata. ( La bottega dei Della Robbia – Andrea, nipote di Luca, e cinque figli di Andrea, il piu’ famoso dei quali è Giovanni.)

La natività di Gesu’ ” – un opera tipica rinascimentale, perchè quà viene rappresentato ogni minimo particolare dell’ambiente.

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