
I MAYA
La cornice geografica
L'area maya si divide in tre parti:
il nord, corrispondente pressappoco alla penisola dello Yucatán;
il centro, dallo Stato del Tabasco all'Honduras;
il sud, comprendente le alte terre del Guatemala e del Chiapas, oltre alla costa sul Pacifico del Guatemala.
Un clima tropicale umido con una breve stagione secca regna sul centro, dominato dalla grande foresta. Sulla costa del Pacifico la stagione secca è più lunga. Nello Yucatán, le piogge aumentano da nord a sud, e la punta nordoccidentale della penisola è quasi desertica.
Nelle alte terre, clima e vegetazione variano a seconda dell'altitudine, dalle zone temperate a quelle fredde.
Gli abitanti del Mayab e la loro lingua
Popolo indiano dell'America centrale precolombiana,i Maya sono uno dei popoli più piccoli di statura di questa regione, con una media di 155 centimetri di altezza per l'uomo e di 124 per la donna. I Maya hanno occhi castani, capelli neri e forti. Il colore della pelle varia a seconda delle regioni.
I Maya parlano lingue diverse che appartengono però a una stessa famiglia linguistica.
Essi occupavano all’inizio del XVI secolo, un’area che si stendeva dal nord della penisola dello Yucatán alla costa sul Pacifico del Guatemala, e dal Tabasco (Messico) fino al sud-ovest dell'Honduras.
La storia del popolo Maya
Viene divisa in tre periodi:
il primo è il Periodo Preclassico che va dal 1500 a.C al 317 d.C.
il secondo è il Periodo Classico che va dal 317 d.C al 987 d.C
il terzo è il Periodo Postclassico, a partire dal 987.
I primi centri maya risalgono al 2000 a.C., ma il loro periodo “d’oro” si colloca tra il 600 e il 900 dopo Cristo. E’ in questi secoli che la civiltà Maya raggiunse il suo massimo splendore: sorsero le fiorenti città di Tikal, Copàn, Palenque e Chichén Itzà, e si sviluppò un’estesa rete commerciale, accanto ad un vastissimo patrimonio artistico e culturale che andava via via formandosi.
La civiltà maya è l'unica ad aver lasciato molte iscrizioni rimaste intatte fino ai giorni nostri, dando modo agli studiosi di studiare a fondo questa importante civiltà precolombiana.
L'epoca preclassica
Il periodo preclassico è poco conosciuto. I primi insediamenti di agricoltori sono datati intorno al 1500 a.C. sulla costa del Pacifico del Guatemala (La Victoria) verso circa l’800 nelle alte terre del Guatemala (Kaminaljuyú) e nella valle dell'Usumacinta (Altar de Sacrificios e Seibal), e da poco prima del 700 nel nord dello Yucatán. Il preclassico recente vede la nascita di centri importanti, con piramidi sormontate da templi, in tutta l'area maya. Uno stile di scultura originario della località di Izapá, sulla costa del Chiapas, si diffonde sulla costa del Pacifico del Guatemala e a Kaminaljuyú, dove compaiono le prime iscrizioni che preannunciano la scrittura geroglifica del periodo classico.
L'epoca classica
Il periodo classico abbraccia il periodo di massima estensione e di maggior splendore della civiltà Maya.
Le città hanno imponenti edifici, disposti intorno a piazze decorate con stele ed altari.
La crescita demografica si affianca allo sviluppo dell'agricoltura e del commercio, ma si susseguono varie guerre per la supremazia fra le città.
Nel VI secolo per cause sconosciute si verifica un declino della città.
Quando la civiltà riprende, la popolazione cresce, le attività si intensificano e si moltiplicano le lotte per il controllo delle città.
L'epoca postclassica
Il periodo postclassico. Le condizioni ambientali influirono in senso negativo sulla cultura dei Maya, quando arrivarono gli Spagnoli la civiltà era già in piena decadenza. In questo periodo la civiltà maya si concentrò nello Yucatán e fu profondamente influenzata dai toltechi provenienti dal Messico.
Intorno al 800 si registra una grossa depressione che colpisce l'area Maya: i regni perdono potere e molte città vengono abbandonate.
La crisi interessa prima il sud e in un secondo momento il nord. Le cause di questo declino non sono chiare e nessuna ipotesi possiede testimonianze storiche sicure; la più accreditata collega la fine della civiltà Maya alla rottura dell'equilibrio tra crescita demografica e sfruttamento del territorio.
Altro argomento un grande periodo di siccità, che costrinse i Maya ad abbandonare i maggiori centri abitati...Qui i conflitti tra contadini e nobili e le continue guerre tra i singoli centri portarono la civiltà Maya ad un periodo di disordini e al progressivo abbandono dei grandi centri abitati
La fortuna delle città maya era nata e cresciuta sulla sapienza della sua classe sacerdotale nelle cose sacre e in quelle della natura. Il capo-sacerdote era ancora il punto regolatore fra gli uomini e il divino.