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Mistero di Veronica.doc
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01.05.2025
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Un caffè insieme

Il bar dove Veronica e Massimo prendono il caffè è vicino all’ufficio. È un bar piccolo, con solo quattro tavolini.

«Ci vogliamo sedere?» chiede Massimo.

«Io, veramente...» dice Veronica e guarda l’orologio.

ricompensa: ciò che si dà in cambio di una prestazione o di un’azione.

aggiungiamo: diamo in più.

indaffarato: molto preso, occupato.

«Non fare come il dottor Binetti, per favore!» commenta lui ridendo.

Veronica prende un caffè e un bicchiere d’acqua minerale. Massimo beve un cappuccino e mangia una brioche piena di cioccolato.

«Non vuoi una brioche?» chiede Massimo.

«No, grazie. Cerco di mangiare solo cose “sane” e poi sono allergica al cioccolato.»

«Allergica... Oh povera! Sei sicura?»

«Quando mangio il cioccolato, mi viene un terribile mal di pancia. »

«Mi dispiace! Il cioccolato è buono, molto buono.»

Veronica sorride.

«Lavori qui da tanto?» chiede Massimo.

«In quest’agenzia da un anno e mezzo. E tu... da quando... disegni?»

«Da quando sono nato» risponde lui serio.

«No, dai... sul serio...»

«Sono serio. Da sempre. Io disegno da sempre.»

«Ti piace?»

« È più che un piacere. Disegnare, dipingere, creare è la mia vita. »

«Sei un vero artista...»

«Vero artista? No, non credo. Non ancora... insomma non

lo so. Ma parliamo di te adesso... cosa fai quando non lavori in quel bell’ufficio?»

«Ma... veramente... niente.»

«Come niente?»

«Niente di... interessante. Vado al cinema, a teatro, leggo... »

«Vai tanto al cinema?»

«Sì, amo il cinema. Ma non i film di adesso.»

«Quali allora? Quelli in bianco e nero, vecchi vecchi come i nonni?»

«Sì, proprio quelli.»

«Film come “Casablanca”, “Il sorpasso”, “L’invasione degli ultracorpi”?»

«Sì, anche più vecchi, come “Metropolis”, “Ninotschka”, “Anna Karenina”, insomma quei film che non vede più nessuno. C’è un cinema a Milano che dà soltanto quelli. Ma il mio fidanzato... »

«Il tuo fidanzato lì trova terribilmente noiosi» completa lui. «Peccato, perché a me piacciono da morire.»

Casablanca ( 1942) e L’Invasione degii ultracorpi ( 1956) sono film americani; Il Sorpasso (1962) è un famoso film italiano con Vittorio Gassman.

Metropolis, fìlm muto di Fritz Lang ( 1926), Ninotschka ( 1939), Anna Karenina (1935) entrambi con Greta Garbo.

completa: finisce.

«Dici sul serio?» domanda lei stupita. «Quei film non piacciono più a nessuno.»

«A me sì; anzi sono i soli film che mi piacciono» risponde Massimo. Anche lui è sorpreso: per la prima volta da quando la conosce, vede Veronica animata e vivace.

«OK» propone lui. «Allora stasera andiamo al cinema! Vediamo qualcosa di vecchio, ma non vecchissimo, magari in un cinema d’essai

«Oh no, stasera no» lo interrompe Veronica, «devo vedere il mio fidanzato.»

«Ah» commenta Massimo deluso. «Sicura?»

«Sicura.»

«Domani?»

«Non lo so.»

«Il fidanzato si arrabbia? È grosso? Cattivo?»

Veronica ride; non vorrebbe, ma non riesce a trattenersi. Pensa: «È sfacciato, ma proprio tanto buffo!» E poi dice:

«Va bene, domani sera.»

Veronica e Massimo escono dal bar. La neve cade ancora.

Massimo ne raccoglie un po’ da terra, fa una palla e la tiene in mano. Quando Veronica entra in ufficio, gliela butta sul cappotto. Uno schizzo le bagna la faccia.

Ride, non vista.

Appena tornata in ufficio, Veronica si dice:

«Sono una sciocca. Uscire così con uno sconosciuto. Perché gli ho detto di sì?»

Ma sa perché: Massimo è vivace e affascinante.

«Cosa dico a Carlo?» si chiede. Proprio in quel momento la segretaria annuncia:

«Veronica, c’-è una telefonata per te. È Carlo.»

Veronica si sente le gambe molli.

«Oh Dio» pensa «perché mi sento male? Carlo è il mio fidanzato, è un amico per me, non ho paura di lui. Ma di che cosa ho paura allora?»

«Ciao, sono Carlo.»

«Ciao, Carlo.»

animata: piena di vita.

cinema d’essai: cinema in cui si possono vedere fiim di particolare valore artistico.

sfacciato: impudente, che non ha vergogna.

schizzo: piccola quantità d’acqua.

si sente le gambe molli: (fi g.) trema.

«Cosa c’è, amore? Ti sento strana.»

«Niente niente... solo, un po’... stanca.» Non è vero, ma non sa cosa dire.

«Veronica, amore. Ho una brutta notizia.»

«Ahh... Cosa è successo?»

«Mia mamma sta male. Questa sera non possiamo vederci.»

«Male, come male?»

«È in ospedale. Sai che abita a Verona. Devo andare da lei.

Non ci sono questa sera e neppure domani sera. Mi dispiace.» « Va be’ non importa... Sono comunque molto stanca.»

«OK, io parto questo pomeriggio. »

«Ti chiamo.»

«Ciao, amore.»

«Ciao.»

Veronica mette giù la cornetta e tira un sospiro di sollievo. «Mi dispiace per la mamma di Carlo» si dice, «ma per me è molto meglio. Così ho un po’ di tempo per pensare.»

Da Nino

Un bar tranquillo e «familiare» con offerte speciali per habitués: caffè a 80 centesimi, abbonamento di 11 caffè a 8 euro, abbonamento anche per cappuccino e brioche per 10 euro. A mezzogiorno: menu fisso a 20 euro, comprensivo di un quarto di vino rosso o bianco e mezzo litro di acqua minerale.

Il pub

In questo pub, dì stile rigorosamente inglese, vi sentirete come a Londra. Vi potete gustare ben 46 tipi di birre, bionde, brune e rosse. Panini a gogò: daH’originale toast hawaiì (vi assicuriamo che nonostante la stravaganza è... squisito!) fino al banale tramezzino con prosciutto, maionese e insalata.

CAPITOLO 5

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