
C’era una volta...
Prima della lettura
Quale favola preferisci tra quelle che ti raccontavano da bambino/a? Qual è invece una favola che non ti è mai piaciuta? Esponi le tue ragioni.
C’era una volta... Così cominciano tutte le favole. E di solito finiscono con la frase: “e vissero tutti felici e contenti”. Sì, contenti. Ma non per molto. Le favole durano poco, e quando finiscono inizia la vita reale.
E se volete sapere cosa c’è oltre il libro, oltre quella frase così bella, “e vissero tutti felici e contenti”, ve lo dirò io.
Cominciamo da Cenerentola, quella della scarpetta di cristallo, della fata e “bididibodidibù”.
Se proprio lo volete sapere, Cenerentola, dopo aver avuto tre figli dal principe, lo lasciò e aprì un centro di bellezza che porta il suo nome. Il principe non ha più un centesimo perché ha perso tutto al gioco: per pagare gli assegni familiari1 si giocò a poker anche il castello, e naturalmente perse. Adesso lavora nel casinò come croupier. Almeno, dice lui, ha la consolazione di rimanere vicino ai tavoli da gioco.
Anche Cappuccetto Rosso non ha fatto una bella fine: se andate in centro, la troverete a chiedere l’elemosina insieme alla cara nonnina, che ha 105 anni ed è ancora viva e vegeta2, anche se completamente sorda.
Il lupo è quello più contento: vive in un parco protetto dal WWF, che ha anche provveduto a dargli una compagna, una bella lupa. Abitano tutti e due in una caverna in montagna e hanno tre simpatici lupacchiotti.
Biancaneve, dopo il divorzio (ah sì, ha divorziato anche lei, non lo sapevate?) è tornata a vivere con i sette nani, che nel frattempo sono diventati cinque, in quanto due di loro, tempo fa, decisero di lasciare quella piccola e sporca casa nel bosco per andare a vivere all’estero: “Ma come”, si dissero, “lavoriamo in miniera giorno e notte per trovare diamanti e viviamo come dei poveracci?”. Adesso vivono in Florida, in una villa vicina a quella dei grandi divi di Hollywood.
1 assegni familiari: somma che uno dei due coniugi deve versare all’altro in caso di divorzio.
2 viva e vegeta: in ottima salute.
Comunque neanche Biancaneve e gli altri cinque nani se la passano male: Biancaneve lavora per un canale privato dove conduce uno show tutto suo, balla e canta canzoni scritte e suonate dai cinque nani.
Pinocchio, lo sapete, divenne un bambino. Poi diventò grande e continuò a frequentare pessime compagnie. Ora è un noto boss della mafia. Geppetto è morto da tempo, la fata turchina ha sposato un milionario dell’informatica. Pinocchio, senza la fatina e il padre tra i piedi, iniziò la sua “carriera” di mafioso. Il suo naso? No, non cresce più dopo ogni bugia (altrimenti sarebbe lungo qualche chilometro!) perché “don” Pinocchio ha fatto una plastica al naso per avere un profilo perfetto.
Come vedete, qualche volta è il caso di dire: “quasi tutti vissero felici e contenti”!
BUONE INTENZIONI
(riferimento al dialogo di pag. 70)
Prima della lettura
Qual è il tuo rapporto con lo sport? Ti definiresti una persona pigra? Perché?
Pierluigi ha deciso: dalla prossima settimana, solo sport. Ha studiato tutto con precisione e ha preparato una tabella con i suoi preferiti: lunedì si comincia con la pallacanestro, alle 21. Martedì ci sarebbe lo sci, ma deve lavorare, meglio rimandarlo al fine settimana; invece è possibile il nuoto, di pomeriggio dopo il lavoro. Mercoledì calcio, ovviamente. Giovedì, se riesce a fare in tempo, ciclismo. Venerdì tennis, non vede l’ora! Poi inizierà il fine settimana e lì non avrà che l’imbarazzo della scelta, con tutta la giornata libera! Visto che l’inverno sta finendo, dedicherà gran parte del tempo allo sci: ne vuole approfittare per le ultime discese della stagione. Domenica sera, per finire, ovviamente calcio, con la partita serale.
Tutto contento, fa vedere il suo programma settimanale a Chiara, la sua fidanzata, che non crede ai suoi occhi:
- Ma... Pierluigi, fai sul serio o è solo uno scherzo?
- Perché? Te l’avevo detto che avevo deciso! Dalla prossima settimana, tutto sport! Basta con i soliti film noiosi che abbiamo già visto cento volte!
- Sì, ma... sei sicuro che reggerai1? Non è un po’ troppo, come inizio?
- Beh, certo è un programma piuttosto fitto2, ma con un po’ di organizzazione credo di farcela. Basta rispettare bene gli orari e i giorni.
1 reggere: resistere.
2fitto: pieno, con molti impegni.
- Sì, sì... ma aspetta, andiamo per ordine: allora, qui vedo scritto: “lunedì pallacanestro” e fin qui va bene, anche se non ti ho mai visto giocare a basket...
- Chiara, guarda che io...
- Va bene, dai, ci credo. Andiamo a martedì: leggo “nuoto”. Ma non pensi che un giorno solo dopo il basket sia stancante? È vero che il basket è uno sport che ha molte pause, ma...
- Chiara...
- Mercoledì, secondo il tuo programma, c’è il calcio. Non calcetto, eh, prò prio calcio!
- Sì, vedi, il fatto è che...
- Mah, se riesci a trovare undici matti che giocano mercoledì sera... ma i tuoi amici, lo so, sono capaci di tutto.
- Chiara, temo proprio che tu non abbia...
- Per carità, non dico più niente, quando si tratta dei tuoi amici...! Allora, continuiamo: giovedì scrivi “ciclismo”, e questa proprio mi fa ridere: a parte che dopo tre giorni così sarai non dico stanco morto, ma proprio morto e non riuscirai nemmeno a muovere un dito, ma se pensi di andare in bicicletta con quel catorcio3 che hai in garage è davvero da ridere!
- ...Cosa? La mia mountain bike un catorcio? Ma se l’ho pagata...
- ...Sì, venti anni fa, quando eri ancora all’università, ma per favore, Gigi!
- Guarda che di quel tipo non le fanno più, è resistentissima...
- Non le fanno più perché nessuno le comprava, e poi come fai a dire che è resistente se l’avrai usata sì e no tre volte in vent’anni!
- Non è vero, sono andato in Sardegna, con quella bici!
- Mah, questa è una leggenda che cerchi di tenere viva, ma nessuno ti ha mai visto! Comunque, proseguiamo. Qui leggo: “venerdì tennis”: se ti conosco bene, perderai più tempo a raccogliere la pallina che a giocare.
Proprio in quel momento qualcuno suona alla porta: din don! Pierluigi salta in piedi e corre alla porta:
- Finalmente è arrivato!
- Arrivato? Chi?
Ora leggi la fine del racconto ;
Ma mentre Chiara fa la domanda Pierluigi ha già aperto la porta, dove trova un ragazzo con un pacco che dice: - E Lei Pierluigi Brandi?
3 catorcio: oggetto, soprattutto mezzo di trasporto (bici, moto, auto e così via), molto vecchio e in cattive condizioni.
- Sì, sono io. E questo è il decoder?
- Sì, signore. Firmi qui, prego.
Chiara guarda, ma non capisce: - Decoder? Che storia è questa?
- Chiara, non mi hai lasciato parlare, prima: questo è il decoder per vedermi finalmente tutti i canali sportivi in pay per view.
- Cosa? Vuoi dire che quella tabella, quel programma...
- Ma certo, sono tutti gli appuntamenti sportivi che non mi voglio perdere questa settimana! Ma davvero tu pensavi che io...
Ma Chiara ha già preso cappotto, sciarpa e cappello ed è uscita di casa, furibonda4.
4furibonda: molto arrabbiata.